Posted by altaterradilavoro on Ott 29, 2024
Ci sono vicende che hanno fortemente influenzato la condizione, tutt’ora persistente, di un Paese “a due marce” come il nostro. Prima fra queste proprio l’Unità d’Italia, che ha esacerbato nelle popolazioni del sud l’ostilità nei confronti di un nord che fu a tutti gli effetti invasore. La storia, quando non è narrata dai vincitori, cambia però direzione, restituendoci un racconto diverso, che tiene conto anche del punto di vista di quelli che hanno lottato, seppur invano, contro l’annessione a uno stato percepito allora come tiranno. Intorno al 1860 in Italia c’era una guerra, non regolamentata da leggi internazionali, senza regole né trincee, combattuta da militari e da civili, gente del popolo, sud contro nord. La guerra dei briganti, battezzata da alcuni “la guerra dei cafoni”, forse la prima guerra civile italiana.
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Posted by altaterradilavoro on Ott 29, 2024
La questione meridionale è anche, soprattutto, una questione morale, come tutte quelle che hanno a che fare con la giustizia sociale. Ma è anche una questione politica, che può essere affrontata con efficacia proprio attraverso un proficuo rapporto tra politica e morale. Se essa resta ancora del tutto aperta ed irrisolta, lo si deve probabilmente proprio al mancato incontro tra la l’una e l’altra, come lascia intende Michele Eugenio Di Carlo in questa profonda, decima puntata del suo viaggio nella storia del meridionalismo.
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Posted by altaterradilavoro on Ott 29, 2024
I MANGIAPOPOLI NEL MANGIAMENTO NAZIONALE (Pubblicato il 19 luglio 1864)
Il 4 agosto del 1862 discutevasi nella Camera dei deputati la proposta patriottica fatta da Pietro Bastogi di accollarsi l’impresa delle strade ferra te meridionali, e il ministro dei lavori pubblici ch’era il signor Depretis, non sapeasi adagiare a questa proposta. «Noi abbiamo in Italia, dicea il Depretis, molte compagnie incomplete, e fra queste vi è la compagnia Vittorio Emanuele dopo la separazione della Savoia, e bisogna provvedere». Il deputato Susani interrompeva il ministro esclamando: La mangieremo! Ed il ministro: «La mangierete? Bisognerà vedere se si lascierà mangiare. È facile il dire: la mangieremo». (Atti uff. N. 838, pag. 3254, col. 3^).
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