Posted by altaterradilavoro on Lug 16, 2024
Alcuni giorni fa, a Sessa Aurunca, si è tenuto un incontro di presentazione del libro “L’invasione francese del Regno di Napoli (1798-1799). Si tratta di una traduzione, curata dal bravo Raimondo Rotondi, di un testo francese scritto dal generale incaricato da Bonaparte di esportare, nel nostro antico Regno, i principi della Rivoluzione francese.
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Posted by altaterradilavoro on Lug 12, 2024
Si torna a Napoli a parlare del 1799 dopo averlo fatto il 10 giugno 2023 parlando delle “Tre Giornate di Napoli” e dopo la presentazione del libro di D.Petromasi avvenuto nel 2017 al Monastero delle “33” ed ora lo si fa per presentare le memorie di un generale Francese invasore, Paul Thiebault.
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Posted by altaterradilavoro on Lug 10, 2024
Sabato 13 luglio, alle ore 11, nella suggestiva “Sala Catasti” dell’Archivio di Stato di Napoli, in piazzetta del Grande Archivio, per iniziativa dell’Associazione Identitaria Alta Terra di Lavoro ed in collaborazione con l’Associazione I Sedili di Napoli ETS, nell’ambito della rassegna “Dialoghi di carta, incontriamoci in Archivio”, si terrà un importante incontro letterario con la partecipazione di Giuseppe Cangemi, Docente senior dell’Università di Padova; Erminio De Biase, ricercatore e storico, Barone Michele Di Iorio, storico e giornalista e Claudio Saltarelli, Presidente Ass. Id. Alta Terra di Lavoro che farà da moderatore. Sarà inoltre presente Raimondo Rotondi, traduttore e ricercatore.
Si tratta di un libro, destinato a far discutere, dal titolo: “L’invasione francese del Regno di Napoli (1798-1799)” che contiene le Memorie di Paul Thiebault, un generale francese che fu protagonista di quelle vicende belliche e che per le sue gesta appare sull’Arco di trionfo a Parigi,
Nelle “Memorie”, tradotte da Raimondo Rotondi, con la prefazione di Massimo Viglione, noto storico e studioso tradizionalista, emerge il punto di vista di un “invasore” che mette in luce verità fino ad oggi negate sul ruolo dei Lazzari napoletani e sulle loro capacità di resistenza nei confronti dell’allora esercito più potente del mondo.
Fatti ed eventi vengono raccontati dal Thiebault, con lucidità e senza nulla cercare di nascondere o di banalizzazione, offrendo così un contributo nuovo e illuminante su quello che fu una breve ma sanguinosa pagina di Storia che ancora oggi viene spesso mistificata ma che, nella “cronaca” di un nemico, assume la sua reale dimensione di lotta di resistenza di un intero popolo e degli sviluppi che, dopo la riconquista, essa comportò.
Un incontro dunque da non perdere, per chi vuole addentrarsi nei meandri della Storia vera, quella che non viene ancora detta ma che vale la pena di affrontare, senza pregiudizio di parte per aprire un nuovo dibattito, sugli orrori del guerra e su certe dinamiche geopolitiche che a distanza di tanti anni, ancora oggi influenzano i popoli europei.
Associazione I Sedili di Napoli – ETS
80134 Napoli, Via Sedile di Porto, 33
80138 Napoli, Piazzetta del Grande Archivio, 5
isedilidinapoli@libero.it
isedilidinapoli@pec.it
+39 366 10 31 409
Sito web: www.isedilidinapoli.eu
FB: I Sedili di Napoli Custodi della Nostra Storia
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Posted by altaterradilavoro on Lug 9, 2024
L’Italia unifica è divenuta una nazione. Cavour, tuttavia, se ne lamenta ancora :”L’Italia del Nord è fatta. Non ci sono più né Lombardi, né Piemontesi, né Toscani, né Romagnoli. Siamo tutti italiani. Ma ci sono ancora i Napoletani…”
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Posted by altaterradilavoro on Lug 7, 2024
Leggendo questo saggio di Cavour non si può non riconoscere che il personaggio fosse dotato di una straordinaria capacità politica di mettere in connessione gli eventi.
Il testo di Petitti sulle ferrovie, per il conte, è solamente un pretesto per tracciare una panoramica sui progetti inerenti le strade ferrate dei vari stati italiani e le prospettive che si aprivano sia per collegare le città che per incentivare spostamento e vendita di merci.
Siamo negli anni quaranta e le Due Sicilie erano ben addentro al dibattito ed ai progetti di costruzione delle strade ferrate.
Se si legge il testo senza tener conto della data di pubblicazione non sembra che si parli di una penisola suddivisa in tanti staterelli.
Indubbiamente Cavour si presentava come uno degli uomini più lungimiranti della borghesia in ascesa.
Il saggio venne rifiutato prima da Augusto De La Rive della “Bibliothèque universelle de Genève” e poi anche da Cousin della “Revue des Deux Mondes” che temeva le ire di Metternich.
Grazie ai buoni uffici del Duca di Broglie, fu pubblicato alla fine nella “Revue Nouvelle”, che lo fece uscire nel numero di maggio del 1846 e riservò duecento copie all’autore.
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