Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

IL MUSEO CAMPANO DI CAPUA

Posted by on Mar 8, 2022

IL MUSEO CAMPANO DI CAPUA

Le Matres Matutae

A sinistra del cortile (dalla V alla IX sala) è ospitata la collezione delle “Madri”, la più singolare e preziosa del Museo Campano, tra le più rare che Musei italiani e stranieri possano vantare. Nell’anno 1845, durante uno scavo eseguito per lavori agricoli dal Sig. Patturelli, in località “Petrara”, in prossimità dell’antica Capua, vennero alla luce i resti di una grande ara votiva con fregi architettonici, iscrizioni in lingua osca e statue in tufo. Fortunatamente lo scavo che aveva carattere di clandestinità, non venne proseguito, tanto più che il materiale ritrovato venne disperso a scopo speculativo.

Nel 1873 e fino al 1887 si effettuarono ricerche con finalità archeologiche ricavandosi da esse abbondante materiale e specialmente un numero considerevole di statue in tufo riproducenti quasi tutte una donna seduta con uno o più bambini tra le braccia, dando la esatta prova che nel luogo fosse esistito un tempio. Questa tesi fu avvalorata dal fatto che tra le anzidette sculture solamente una differiva dalle altre per la spiccata sua impronta ieratica: invece di reggere neonati tra le braccia aveva nella mano destra una melograna e nella sinistra una colomba, simboli della fecondità e della pace,quindi quella sola doveva rappresentare la dea tutelare del tempio dedicato alla maternità. La dea era la “Mater Matuta”, antica divinità italica dell’aurora e della nascita e le “madri” rappresentavano “ex’ voto”; un’offerta propiziatoria e l’espressione di un ringraziamento per la concessione del sommo bene della fecondità. Nel 1930 Amedeo Maiuri richiamò su questi monumenti l’attenzione degli studiosi scrivendo di essi in “Aspetti e problemi dell’archeologia campana”. Da quel tempo si fece vivo l’interesse ed ebbero fervore le ricerche sul carattere e sul valore dell’arte italica esemplificativa nelle sculture di Capua, le quali ci rivelano sia vigore di espressione, sia efficacia di vivo realismo dando a quest’arte popolare un sapore di spregiudicata schiettezza ed un contenuto di intensa umanità. Le “madri” del Museo di Capua formano un complesso unico nel suo genere ed un raro documento in Campania di scultura pre-imperiale e danno l’idea dell’unità dell’arte fiorita sul suolo dell’Italia antica con carattere di forte realismo, con una costante tendenza ad esprimere più il carattere, il contenuto e la destinazione dell’opera che non privilegiare i suoi aspetti stilistici formali. Esse infatti, sono la testimonianza più eloquente del culto con il quale gli antichi campani onoravano il mistero della vita considerando la maternità come un dono divino e avvolgendo di poetica spiritualità l’evento della nascita ritenendolo cosa sacra, come tutto ciò che di vitale esce dal seno della natura. Cronologicamente , esse si situano in un arco di tempo che va dal VI al II sec. a.C. Purtuttavia il VI sec. a.C. non può essere considerato il periodo di inizio poiché alcuni esemplari posseduti sono da attribuirsi ad epoche precedenti, paragonando la loro arcaicità a quella dei monumenti preistorici, tali da essere definiti i prodotti più ingenui della scultura di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Le sculture sono disposte seguendo criteri esclusivamente estetici……di seguito il sito ufficiale del museo

https://www.museocampanocapua.it/collezioni/eta-antica/le-madri/

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