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Fuori i barbari! di Erminio De Biase

Posted by on Nov 18, 2022

Fuori i barbari! di Erminio De Biase

            Con la calata di africani che da anni, inesorabilmente, si sta riversando sulle nostre coste, stiamo subendo è una vera e propria invasione barbarica. Con una piccola, ma significativa, differenza, però: i barbari del Medio Evo, Longobardi, Visigoti, Unni, scendevano a conquistare, a depredare, a distruggere. Questi ultimi, invece, risalgono l’Europa (forse senza nemmeno saperlo) per una sorta di nemesi storica, per una inconscia rivalsa contro quelli da cui sono stati depredati.

Da secoli, i bianchi, infatti, gli europei hanno “colonizzato” l’Africa: il processo storico di occupazione territoriale del continente africano, – come si legge su Wikipedia – parte dall’XI secolo e raggiunge il proprio apice nella seconda metà del XIX secolo. Processo storico che è stato chiamato colonialismo, imperialismo, ma che si può definire più semplicemente sfruttamento. Con la scusa di una presunta “missione civilizzatrice“, si andarono a spremere le risorse naturali di un intero continente, a distruggerne spietatamente la fauna, a rubarne indiscriminatamente le risorse, a schiavizzare e ad “apartheizzare”, spudoratamente, le popolazioni indigene, cioè i padroni di casa! E, poi, la spartizione che ne seguì tra gli invasori fu proprio come quando si taglia la torta al compleanno e se ne distribuiscono le fette. E a chi andarono le porzioni? Ovviamente, al Belgio, alla Gran Bretagna, alla Germania, all’Italia, al Portogallo, alla Spagna, e, soprattutto, alla Francia che si affogò le più abbondanti.  Basta guardare la cartina dell’Africa così come era riprodotta negli atlanti fino agli anni ’60 del secolo scorso per rendersi conto che quasi metà Africa era francese: dall’Algeria al Madagascar, milioni di chilometri quadrati sotto un unico padrone!

Adesso la Storia si sta vendicando e, ripeto, a migliaia, i neri si riversano sui Paesi del Vecchio Continente. A qualcuno di questi, però, vanno ‘e scarpe astrette, specialmente a quelli che vanno blaterando umanità, pietà, compassione per questi figli della sfortuna che per mille motivi lasciano le loro terre e vengono sui nostri lidi, abbagliati dalla speranza di un futuro migliore.

La UE è composta da 27 Paesi e non è detto che debbano essere accolti solo qua, in Italia, sol perché questa penisola sembra si stenda quasi come un braccio proteso verso di loro, pronto a raccoglierli. Eh, no, non va bene, cari confratelli europei: la caramella ve la dovete zucare pure voi. Anzi, soprattutto voi, per la questione della torta di cui sopra. E invece no, le navi “umanitarie”, pur battendo bandiere di paesi nordici vengono qua, nel Mediterraneo, a fare gli “umanitari”, a raccogliere fuggiaschi, ma si guardano bene dal portarli nei propri Paesi a farli sbarcare nei loro porti; no, li scaricano qua. Come dire, tutti vogliono il morto, ma nessuno a casa sua; oppure, tutti vogliono essere gay, ma col c… degli altri. Insomma ci siamo capiti.

E chi scalpita di più, a chi brucia di più è la Francia, (poverina!) come non stesse pure lei di fronte all’Africa; come se mai avesse sfruttato uomini e cose nel Continente Nero, a cominciare dalla inaudita, vergognosa barbarie perpetrata in Algeria, alla più recente, opportunistica eliminazione di Gheddafi mascherata da “Primavera araba” e… chissà quante altre meno note. La Grande Nation accusa noi di “comportements inacceptables“, proprio lei che, come acutamente fa notare Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano dell’11 novembre, blocca 3500 rifugiati dall’Italia, invita gli altri governi a imitarla e schiera 500 uomini al confine. Il tutto perché Roma osa fare un po’ meno di quello che fa usualmente Parigi. Che, oltre a proteggere i nostri assassini latitanti, chiude ai migranti i porti e le frontiere di Ventimiglia e del Frejus, insegue e incrimina volontari che assistono donne straniere incinte, deporta migliaia di rifugiati oltre i nostri confini scaricandoli nottetempo come “carichi residuali” nei boschi di Claviere, per giunta violando la sovranità italiana!

Allora, fuori i barbari! come gridò il combattivo Giulio II per esortare a scacciare (guarda caso!) i francesi dall’Italia. Sì, Perché i barbari, quelli veri, non sono quei poveri cristi che provengono dall’Africa sbattuti sulle onde del Mediterraneo, ma i nostri “cugini” transalpini che non si smentiscono mai, sempre uguali a se stessi, ora come nel 1799, nel 1806: superbi, arroganti, presuntuosi, spocchiosi, sciovinisti e se avete altri aggettivi da suggerire, accomodatevi pure.

Erminio de Biase

4 Comments

  1. Questa è la storia che molti conoscono ma che nessuno mette il luce, per mantenere “i buono rapporti” con chi vuole darci lezione di moralità. L’Europa che è cosa bella e buona, questa Europa di fatto non esiste e l’Italia è ancora considerata terra una nazione servile che ha poca o niente voce in capitolo.
    Colpa anche di una divisione non tanto geografica, ma di pseudo ideologie che che fanno della nostra Nazione l’anello debole dell’Europa. Condivido tutto l’articolo e lo sottoscrivo. Saluti.

  2. Concordo pienamente d’altronde la storia ce lo insegna.

  3. Verissimo

  4. Analisi profonda ed accurata, come sempre. Grazie!

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