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DACIA MARAINI OSPITE A CORENO AUSONIO PER VOLONTA DEL COMUNE GRAZIE AD ALESSANDRO PARENTE

Posted by on Feb 12, 2023

DACIA MARAINI OSPITE A CORENO AUSONIO PER VOLONTA DEL COMUNE GRAZIE AD ALESSANDRO PARENTE

Importante giornata vissuta il 6 febbraio 2023 dalla comunità di Coreno Ausonio grazie al Comune e alla volontà di Alessandro Parente ospitando la scrittrice di fama internazionale Dacia Maraini che ha presentato il suo libro “Caro Pier Paolo” dedicato alla suo legame con Pasolini.

In una sala piena in ogni ordine di posto abbiamo avuto il piacere di conoscere una donna e una persona dal volto umano semplice e pieno di energia positiva dai modi gentili, signorili e con una mitezza contagiosa che nel parlare del suddetto libro ha fatto conoscere una parte poco conosciuta del “Poeta” Pier Paolo Pasolini. L’aspetto poco conosciuto che Dacia Maraini narra nel suo libro è quello del suo rapporto fraterno con Pasolini che s’è compreso nelle sue parole, oltre che dal suo libro, narrando alcuni episodi di vita quotidiana vissuti anche con la cara madre Susanna che inseriti nella cornice musicale offerta dalla “Scatola del Vento” diretta da Alessandro Parente ha reso l’incontro di alto livello. Dacia Maraini ha iniziato l’incontro parlando del concetto di intelligenza che per Pasolini era diverso da quello di Moravia che considerava la ragione e la razionalità come alla base della intelligenza mentre per “Il Poeta” bisognava distinguere, come diceva Gramsci, l’intellettualità dalla intelligenza ed ebbe, secondo il mio modesto parere, ragione perchè anche in un umile contadino una viva intelligenza può sposarsi con la ragionamento poichè il senso pratico del vivere tradizionale è razionalità. Quando il protagonista è Pasolini non si può evitare di parlare dell’impegno politico, sociale, giornalistico, letterario, cinematografico e artistico a tutto tondo del “Poeta” e anche Coreno non s’è sottratta a questa legge non scritta con la Maraini che ha guidato il pubblico tra cinema, letteratura, pittura e politica con un ricordo sulla tragica morte di Pasolini che se ufficialmente è ancora un mistero su i veri esecutori e mandanti del delitto e sulle vere cause che lo hanno causato ufficiosamente le cose sono ben diverse. Pasolini sapeva molte cose che era meglio non sapere ma personalmente non credo che i fatti che conoscesse sono quelli che si narrano da 50 anni ma sono altri e ancora più scottanti e sappiamo bene che quando in Italia si vuol mettere in pasto all’opinione pubblica il segreto di Pulcinella come verita nascosta vuol dire che si sta utilizzando un’arma di distrazione di massa. Una cosa certamente si sa di Pasolini e che nessuno può contestare sono le sue profezie che a distanza di decenni si sono realizzate, come quelle di Orwell, che è inutile stare qui ad elencare perchè sono note a tutti ma possiamo ricordare almeno la sua analisi sulla conquista delle libertà sessuali che in “Comizi d’Amore” ,girato a metà degli anni sessanta, dimostrò che erano miseramente fallite ancora prima di nascere, sulla condanna senza appello della borghesia e sul suo provincialismo che nel “Decamerone” fece emergere in maniera prepotente e sulla morte del Marxismo splendidamente narrata in “Uccellacci, Uccellini”. Dacia Maraini ci ha raccontato della sensibilità che Pasolini aveva per i Borghi Antichi, che confrontava con l’edilizia moderna, e del suo sogno della ricerca della purezza dell’anima che la cercava nel Terzo Mondo ma che in questo caso, forse, ha evidenziato la sua parte borghese perchè nessuno più vuole ritornare, credo, ad abitare nei centri storici dentro alloggi belli per le cartoline e per i quadri ma molto scomodi per chi ci vive soprattutto per gli anziani e se andava in Africa forse non ci andava per inseguire un sogno ma per rifugiarsi, ma è sempre quello che penso ovviamente. Il pensiero che Pasolini aveva per Napoli e per i Napoletani è ben noto ma pochi sanno che lui considerava Napoli “una sacca della storia dell’uomo” e in tanti si domandano che cosa penserebbe e scriverebbe sul mondo di oggi ed anche io me lo domando cosa penserebbe della tecnologia, sappiamo che la considerava un mezzo e non un fine, del digitale, dell’informatica, del pensiero unico dominante, del relativismo, del conformismo borghese che ha cancellato anche la civiltà contadina che per millenni è stata il cemento armato delle società tenendole in piedi quando tutto sembrava che stesse crollando, delle multinazionali tiranni del terzo millennio, dei bambini che vengono nutriti con coca cola e mcdonald e crescono con videogiochi basati sulla violenza estrema, sull’emangipazione femminile, sul dramma dei femminicidi, sul dramma dell’immigrazione che è lo schiavismo del terzo millennio, sulla tratta dei bambini, sul transumanesimo, sull’apostasia dell’Europa, sul transgender, su gli lgbtqrxspnma, su i genitori a e b e sulla diffamazione e la violenza di cui è oggetto la Madonna ad ogni gay pride, dello stato della sanità pubblica, dello stato comatoso della scuola pubblica, del progressimo “ztl”, del piu grande scandalo della repubblica italiana che è quello della magistratura, del crollo del ponte morandi e dei “filantropi italiani” che avrebbero dovuto custodirlo e curarlo con cura, del Pres. Repubblica che, come presidente del CSM, non ha proferito parola sul suddetto scandalo e del rifiuto dei parenti delle vittime di Genova, come quelli dell’alluvione di Ischia, che hanno rifiutato i funerali di stato, il suo pensiero su l’aborto lo ha espresso già nel 1975, sulla “tessera giacobina” che per due anni se non avevi non potevi andare nemmeno nei bagni pubblici privando delle libertà fondamentali chi non la possedeva. Durante gli intermezzi musicali della “Scatola del Vento” hanno fatto passare delle foto molto belle compresa quella in cui era con giovani che in età adulta hanno raggiunto i vertici della politica nazionale ed internazionale e mi è venuto in mente che cosa avrebbe pensato Pasolini nel vedere i suoi ragazzi che raggiunto il potere invece di cambiare il mondo come promesso, sono diventati dei Clintoniani e Bleriani per approdare da Obama divenendo i soldati della guardia pretoriana messa a difesa dei banchieri, del liberalismo più sfrenato visto soltanto alla fine dell’ottocento e della globalizzazione neoliberista portando all’estinzione la sinistra e l’Italia in una condizione incommentabile. Fatevi un giro nelle periferie, nelle scuole, negli ospedali per vedere il “bel lavoro” che hanno fatto e come invece hanno creato le aree “ztl” dove vivono in condizioni agevoli e privilegiate alla faccia di “adda veni baffone”!!!. Cosa avrebbe pensato nel vederli tra i protagonisti delle privatizzazioni selvagge dei servizi pubblici a cominciare dall’acqua nonostante un referendum vinto e nonostante dicono di difendere la scuola pubblica, notare come lo hanno fatto bene, mandano i loro figli al “Germanico” ma se noi vediamo cosa “Pasolini” pensava dei fatti di Valle Giulia definirli radical chic vuol dire essere gentili e cortesi !!! Le mie posizioni da anni sono ormai lontane dalle ideologie che reputo dannose per l’essere umano e per la sua intelligenza ma questo non vuol dire che non dobbiamo ringraziare Alessandro Parente e il Comune di Coreno per aver ospitato Dacia Maraini a parlare di Pier Paolo Pasolini perchè siamo in un momento storico che molti definiscono “fine impero” ma certamente nuovo per l’umanità perchè mai s’è vissuta un’era tecnologica e digitale che ci proietta verso un futuro senza la guida del faro chiamato “storia” e se non possiamo avere più una mente come lui, quando si usano aggettivi che si rifanno ad un uomo come in questo caso “Pasoliniano”, vuol dire che è nata una corrente di pensiero, uno stile, un modo di essere e che un uomo simile non nascerà più ma dobbiamo almeno studiare e conoscere il suo pensiero perchè è più attuale che mai. Vi lascio con un video con le musiche della “Scatola del Vento” anticipate dalla poesia di Pasolini “Terra di Lavoro” recitata in maniera impeccabile da Cinzia Zomparelli nello spettacolo “Voci, canti e suoni dei Briganti in Terra di Lavoro”, non so se sarebbe piaciuto al “Poeta” o piace a chi ha avuto la pazienza di leggermi ma certamente piace a me

Claudio Saltarelli

1 Comment

  1. Bravo Claudio!

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