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LO SCALDABAGNO PRIMATO NAPOLITANO

Posted by on Apr 27, 2023

LO SCALDABAGNO PRIMATO NAPOLITANO

L’invenzione dello scaldabagno per l’epoca in cui questa macchina fu studiata e sperimentata prima 1819 -1820, effettuando diecimila esperimenti condotti a Napoli hanno confermato la possibilità di realizzare un’impianto per applicazioni mediche nella cura del corpo.

In tali osservazioni è stato possibile costruire delle stufe artificiali fisse per condurre il vapore acqueo verso l’ammalato, anche utilizzando minerali associati al vapore nelle diverse patologie sia sull’epidermide, così pure per le terapie respiratorie. Accadeva così che il dottor Paolo Assalini riuscisse a inventare uno strumento utile in medicina, il neo scaldabagno, ottenendo la privativa del sovrano il 7 di agosto dell’anno 1821. Il primo modello fu da me eseguito a Monaco nel 1817 (affermava l’Assalini), ma non riuscendo a rendere l’impianto mobile, quindi portatile e di spesa irrisoria, perchè l’intento era quello di renderlo alla portata di tutte le tasche. A Napoli i nuovi modelli, tecnologicamente più avanzati e compatti, dalle dimensioni ridotte, ne furono utilizzati la prima volta 8 presso l’albergo Reale dei Poveri, così pure altri 6 nell’ospedale del Sacramento, 12 nell’istituto napoletano Assalini, altrettanti in altri luoghi privati fra i napoletani. Questi apparecchi artificiali portatili furono anche esportati: tre modelli la prima volta in Inghilterra, uno a Cadice, uno a Messina, e uno a Roma. L’uso di queste macchine ha prodotto 1200 guarigioni fra i napoletani in 12 mesi. Originariamente nato per applicazioni mediche fu utilizzato fra le famiglie napoletane per il bagno comune sia in inverno, così pure in estate. Sinteticamente l’apparecchio era costruito a forma di cassa di legno con apposito sedile, sotto il quale venivano inserite in una scodella metallica dove si infilavano delle sfere infuocate immerse in acqua. Il primo involucro ove era sistemato il paziente era racchiuso in una sorta di camicia di pelle entro la cassa con una apertura laterale, utile per manipolare la temperatura; così pure un’apertura sommitale alla cassa per tenere la testa fuori quando il bagno interessava il corpo, munito di un boccaglio quando l’applicazione era diretta alle vie respiratorie. Di fatto l’ordigno può considerarsi del tutto simile a uno scaldabagno, dando l’idea al modello di base, sviluppatosi col passare del tempo fino a diventare di uso comune nelle nostre case. 

Alessandro Fumia

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