Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Fondi, la città dell’ “età dell’ “oro” di Alfredo Saccoccio

Posted by on Mag 2, 2024

Fondi, la città dell’ “età dell’ “oro” di Alfredo Saccoccio

Fondi è una laboriosa cittadina del basso Lazio, posta sulla via Appia,ai piedi dei monti Aurunci, in una vasta e fertile pianura, circondata da una corona di brulle e rocciose montagne, che, a semicerchio, racchiudono il territorio comunale.

L’importante centro agricolo (ortaggi, frutta, aranci, che suscitarono l’ammirazione di Johann Wolfgang von Goethe ispirandogli i versi “Il paese conosci ove fiammanti ardon tra cupe foglie arance d’oro” ), che si estende sulla via Appia, “longarum regina viarium”, a metà strada tra Roma e Napoli, quindi in una posizione favorevole rispetto alle grandi correnti di traffico nazionale, ha industrie di conserve alimentari e succhi d’agrumi. Di origine assai antica, più antica della stessa Roma: i Fondani, con una punta di campanilismo, sostengono che “Roma vagiva ancora nelle fasce quando Fondi aveva il suo Senato” (nelle epigrafi si presenta spesso con la formula di S. C. F., cioè “consultato il Senato fondano”).

    Una leggenda costante ne attribuisce la fondazione al mitico Ercole, a memoria perenne del luogo dove avvenne una lotta  tremenda tra il gigante Caco ed il semidio greco, derubato di 4 tori e di 4 vacche, di sceltissima. L’episodio, descritto da Virgilio (che pone,però, il fatto sul colle Aventino) nel libro VIII dell’Eneide, da Properzio, da Livio, da Ovidio, oltre che da Dante Alighieri, si conclude con uccisione dell’abigeo, terrore dei pastori, per mano del figlio di Giove, che lo affrontò e lo uccise con la sua clava. Un’arcaica statua marrmorea, denominata “Ercole Fondano”, conservata nel museo di Vienna, raffigurante un giovanetto imberbe, che, nella mano sinistra, brandisce una clava, richiama alla mente questa impresa, che va sotto il nome di “decima fatica”. Della città romana, si conserva  gran parte della cinta muraria, ascrivibile al I secolo a. C., che purtroppo non salvarono Fondi dalla distruzione da parte di corsari, che vi commisero ogni sorta di scelleratezze.

 Fra i monumenti, meritano particolare ricordo il Palazzo del Principe,  dei Caetani, poi dei Colonna, in stile catalano, con finestra a ricchi ricami gotici, costruito tra il 1466 e il 1477; i il Duomo di S. Pietro, eretto nella prima metà del XII secolo, su un tempio di Giove, che ha un portale ogivale con un’edicola gotica e vari bassorilievi e statue, un campanile del 1278, con bifore, un interno, diviso in tre navate, con il magnifico pergamo cosmatesco di Giovanni di Nicolò (1286) e ricchi mosaici, oltre ad un pregevole monumento sepolcrale di Cristoforo Caetani  e una sedia episcopale, su cui,il 31 ottobre 1378, si insediò l’antipapa Clemente VII, fautore del “Grande Scisma d’Occidente”; la chiesa  di S. Maria Assunta, dal bel portale scolpito, edificata tra la fine del  Quattrocento  ed i primi anni del Cinquecento, in forme gotico-rinascimentali, dall’ampia scalinata e dall’imponente torre campanaria,  nel cui interno, a croce latina, si conservano 2 amboni e notevoli opere pittoriche, tra le quali alcune pale del Cinquecento, ascrivibili ad Antoniazzo Romano e a Cristoforo Scacco ; la chiesa di S. Domenico, costruita sulle rovine dell’anfiteatro romano; l’altra chiesa di S. Francesco, del Trecento, con un portico ogivale e con un bel chiostro su pilastri ottagonali; il castello rettangolare, simbolo di Fondi, intorno al quale ruotano tutte le vicende più notevoli della vita fondana, quasi un filo connettivo di tutta la zona antica. L’insigne monumento, posto proprio nel cuore del nucleo medioevale, forse poggiante sulla cerchia di mura di epoca sillana, fu teatro di grandi azioni. La cinta muraria ne attesta  la passata potenza. La poderosa costruzione, dalla tecnica architettonica perfetta, “sembra che ancor mediti severa” sul suo glorioso e travagliato passato.  L’edificio militare è legato alla famiglia Caetani, che lo fece erigere nel XIV secolo, munendolo di numerose fortificazioni. I suoi proprietari dovettero sostenere, nel corso dei secoli, continue lotte per mantenerne il possesso, dato che il fortilizio era importante punto strategico, posto com’è a cavaliere tra lo Stato Pontificio ed il Regno di Napoli.

   Attualmente il castello, che si presenta come sentinella di una grandezza decaduta, nonostante i restauri eseguiti, si compone della rocca e del mastio: la prima muratura, lunga 39 metri, è unita agli angoli da tre merlate torri cilindriche, costruite con pietrame irregolare; la seconda fabbrica, il “maschio”, alto m. 31,64, è un possente torrione, completamente isolato, cilindrico, su massiccia base quadrata, eretto in pietrame da taglio, con merlatura sostenuta da mensole aggettanti, di forma ghibellina, tratto caratteristico delle  fortezze dei Caetani. Il mastio è costituito da 4 piani, la cui parte superiore fu adibita, da Onorato II Gaetani d’Aragona, alla salvaguardia dei suoi gioielli, degli oggetti d’arte, dei quadri, delle armature,delle armi rare, degli abiti. La rocca ed il “maschio” furono innalzati tra il 1319 ed il 1329,  per volontà di Roffredo III Caetani, e ristrutturati, nel 1504, da Prospero Colonna, che ne rafforzò le strutture difensive.  Il castello ha delle analogie con quelli di Gaeta,  di Bracciano, di Tivoli, di Santa Severa, per l’alto mastio, per la forma semicircolare dei bastioni, per il coronamento a beccatelli  con merlature e piombatoi , da cui i difensori gettavano contro gli assalitori ogni sorta di oggetti, dalle frecce ai sassi, dalle caldaie  di olio bollente alle masse di pece imbrattanti,

   Nel castello si tenne, il 20 settembre 1378,il conclave dello “Scisma d’Occidente”, in cui fu eletto l’antipapa Clemente VII, in contrapposizione al legittimo pontefice Urbano VI, al secolo Bartolomeo Prignano, itrano.

Famoso, in epoca romana, il suo vino, il “Cecubo”, con cui Orazio solennizzò la vittoria di Augusto contro Antonio (“Odi”, I, 32).

Alfredo Saccoccio

Submit a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.