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Massoneria ed Esoterismo in Russia dal XVIII secolo… (4a parte)

Posted by on Set 28, 2024

Massoneria ed Esoterismo in Russia dal XVIII secolo… (4a parte)

Dopo aver illustrato gli elementi gnostici presenti in vari scritti del politologo russo Aleksandr Dugin (vedi qui: https://www.corrispondenzaromana.it/i-neo-templari-del-prof-aleksandr-dugin-nazional-bolscevismo-e-la-via-della-mano-sinistra/), ritengo importante approfondire la conoscenza della Russia esoterica, o per meglio dire, dell’Esoterismo in Russia.

Per comprendere meglio le radici del pensiero gnostico di Dugin non dobbiamo fermarci al pensiero dell’italiano Julius Evola (1898-1974) o del francese René Guénon (1886-1951), due esoteristi occidentali del XX secolo, ma occorre andare più indietro nel tempo e guardare anche in Russia… È interessante notare che il Prof. Dugin, pieno di zelo per la Santa-Madre-Russia (uno zelo imperialista, guerrafondaio, anti-occidentale e apocalittico), tuttavia assume nel suo pensiero elementi dell’Esoterismo Gnostico forgiato proprio nell’Occidente corrotto. Non è anche questa una contraddizione? Già, la contraddizione, ovvero la coniunctio oppositorum, elemento essenziale nell’Esoterismo-Gnosi.

Introduzione: l’Esoterismo russo prima di Dugin…

Come nel nostro Occidente, anche nella Santa-Madre-Russia c’è un plurisecolare e variegato ambiente esoterico e gnostico. Nel 1997 Cornell University Press (Ithaca and London) pubblica il libro “The Occult in Russian and Soviet Culture” (468 pagine) a cura di (Edited byBernice Glatzer Rosenthal (1938-2024), studiosa ebrea, Professoressa di Storia alla Fordham University (Università dei Gesuiti di New York).

Nell’Introduzione (Introduction, pp. 1-32) la Prof.ssa Glatzer Rosenthal (per il suo curriculum, vedi qui: https://now.fordham.edu/university-news/bernice-glazer-rosenthal-pioneering-professor-of-history-dies-at-86/) sottolinea la notevole presenza dell’Occulto sia nella Russia pre-rivoluzionaria che nella cultura sovietica tra XIX e XX secolo: «The occult was a remarkably integral part of prerevolutionary Russian and Soviet culture. Occult doctrines appealed to artists, writers, and political activists. […]. Early Russian psychologists studied hypnotic suggestion and thought transfer, subjects then associated with the occult. Occult ideas underlay the political ideology of the extreme right and informed the left doctrines of Mystical Anarchism and God-building» (p. 1).

Circa l’uso di idee, simboli e tecniche occultiste o esoteriche da parte del Bolscevismo, l’Autrice afferma: «The Bolsheviks adapted occult ideas, symbols, and techniques to political propaganda. Occult and quasi-occult ideas nourished early Soviet utopianism, pervaded literature and the arts, and contributed to the Lenin cult. In Stalin’s time subliminal communication techniques pioneered by the Symbolists and others were systematized and incorporated into the official aesthetic of Social Realism.  […] The occult revival so obvious in present-day Russia is in many respects a replay of the one that occurred a century ago; the same doctrines are being recirculated» (pp. 1-2).

Per “Occulto” («“Occult”»), Glatzer Rosenthal intende quello che lo studioso [e massone della Grande Loge Nationale Française – GLNF] Antoine Faivre (1934-2021) intende per “Esoterismo”, e Glatzer Rosenthal cita proprio Faivre. Dunque l’Occulto, o l’Esoterismo, è una visione del mondo («a cosmology») caratterizzata da: dottrina delle corrispondenze macrocosmo-microcosmo (vedi: magia, Alchimia, Qabbalah…); credenza nella Natura tutta vivente (magia…); importanza dell’immaginazione per penetrare la realtà; trasmutazione interiore (alchimia, magia…); concordanza delle religioni e tradizioni; trasmissione-iniziazione (cf. pp. 2-5). Si tratta di dottrine o credenze di carattere gnostico e magico.

Questo volume di autori vari, curato da Glatzer Rosenthal, spazia dalla fine del XIX secolo all’ultimo decennio del XX secolo. Ma occorre andare più indietro. 

Nel libro “I Templari del Proletariato. Metafisica del Nazional-bolscevismo” (AGA Editrice, Milano 2021), Aleksandr Dugin scrive che Lev Trotskij (1879-1940), uno dei primi leader bolscevichi (vedi qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Lev_Trockij), apparteneva a una Loggia del Grande Oriente [di Russia], aveva scritto una monografia sulla Massoneria (andata perduta), e che fu proprio Trotskij, o almeno anche lui, a dare al Bolscevismo come emblema la Stella a 5 punte, simbolo esoterico già usato nel XIX secolo negli ambienti occultisti, massonici, rosacrociani e socialisti (cf. p. 207). 

A questo punto diamo uno sguardo alla Massoneria Russa e cominciamo dalle sue origini settecentesche.

1. La Massoneria Russa tra XVIII e XIX secolo (Bro. Telepneff – AQC)

Negli Atti della Loggia di ricerca “Quatuor Coronati” di Londra (Ars Quatuor Coronatorum – Transactions of the Quatuor Coronati Lodge, No. 2076 – London) troviamo uno studio del 1922 sulla Massoneria in Russia. L’autore è il massone russo Bro. Boris Telepneff (Freemasonry in Russia, in AQC 35(1922), pp. 261-292). A quel tempo i Massoni russi, se volevano continuare tranquillamente le loro attività massoniche, erano costretti a lasciare l’Unione Sovietica onde evitare persecuzione e carcere. 

Vediamo lo studio di Bro. Telepneff.  La suddivisione in paragrafi è mia.

  1. La Massoneria anglofila, il Gran Maestro Elagin & la Qabbalah 

Secondo Massoni russi e studiosi della Massoneria russa, l’Imperatore (Zar) Pietro il Grande (1672-1725) è iniziato massone in Inghilterra ed è lui a portare la Massoneria in Russia.  Quel che è certo è che la prima informazione attendibile sulla presenza della Massoneria in Russia risale al 24 gennaio 1731: il Capitano John Philips riceve dalla Gran Loggia di Inghilterra (la Gran Loggia dei cosiddetti “Moderns”, fondata nel 1717) la nomina a Gran Maestro Provinciale di Russia. Il successore di Philips, alla guida della Massoneria russa filo-inglese, è il Generale James Keith (1696-1758), membro di una nobile famiglia scozzese. Nel 1740/41 Keith è nominato Gran Maestro Provinciale di Russia dalla Gran Loggia d’Inghilterra (cf. p. 261). Keith guida le truppe russe nella guerra contro la Svezia riportando molte vittorie. Viene anche nominato Governatore dell’Ucraina. Nel 1747, a causa dell’invidia di alcuni generali e cortigiani russi, Keith lascia la Russia per mettersi al servizio del Regno di Prussia (cf. p. 262).

Le prime Logge massoniche in Russia sono composte in gran parte da inglesi o tedeschi. Sembra che nel 1750 ci siano in Russia solo due Logge: una a San Pietroburgo [città che dal 1914 al 1924 è chiamata «Petrograd», come appunto nel testo di Telepneff] è la “Loggia del Silenzio” («the Lodge of Silence») e l’altra a Riga è la “Loggia della Stella Polare” («the Lodge of the North Star») (cf. p. 262).  Nel 1756 la Massoneria si espande nell’alta società russa; il conte R.L. Voronzov («a prominent statesman») è il Maestro Venerabile della Loggia di San Pietroburgo e i suoi membri sono in gran parte giovani ufficiali delle migliori famiglie russe. Probabilmente in quel periodo il Senatore Elagin («Yelaguin») si unisce alla suddetta Loggia di San Pietroburgo. Come vedremo, Elagin avrà un grande ruolo nella Massoneria russa (cf. pp. 262-263). 

Nonostante il successo della Massoneria tra l’élite russa, il Governo zarista guarda con sospetto la Massoneria a causa della segretezza delle sue cerimonie. Quella parte della società russa che si oppone alle innovazioni occidentali, vede nella Massoneria un’associazione il cui scopo principale è preparare il trono dell’Anticristo. I Massoni russi del XVIII secolo presentano la Massoneria quale chiave dell’amicizia e della fratellanza… Ad essa appartengono nobili, militari, politici, musicisti, mercanti… Permessa dal Governo e controllata dalla polizia, la Massoneria russa continua a espandersi, con nuovi Iniziati e nuove Logge. Ivan Perfilievich Elagin (1725-1794), senatore e massone, appartiene a un’antica e nobile famiglia russa e gode dell’amicizia e della fiducia dell’Imperatrice Caterina (cf. p. 263).

Nel 1772 Elagin riceve dalla Gran Loggia d’Inghilterra la patente a Gran Maestro Provinciale nell’Impero Russo (cf. p. 264).  Elagin zela il Sistema Inglese dei Tre Gradi Massonici («Yelaguin’s system») che però, gradualmente, viene influenzato da Alti Gradi, in particolare da due Sistemi o Riti: 

  1. il Rito Melissino («‘Melozino Rite’»; dal nome del Generale russo Melissino), che compare dal 1765 nella suddetta “Loggia del Silenzio”, e consta di 7 gradi: i 3 gradi fondamentali + 4 gradi: 4°) “Cripta Oscura”; 5°) “Maestro Scozzese”, 6°) “Grado Filosofico”, 7°) “Cavaliere Spirituale o Gran Sacerdote Templare”;
  2. il Rito della Stretta Osservanza Templare che ha un Capitolo a San Pietrogrado sin dal 1765 (cf. p. 271).

La Massoneria di Elagin, sostanzialmente in linea con quella inglese, dice di avere quale principale insegnamento lo studio della virtù e la conoscenza di se stessi… Nel Sistema massonico di Elagin ci sono molte peculiarità riguardanti sia le forme rituali che la dottrina interna («the inner doctrine»). Nell’Iniziazione massonica del Sistema-Elagin ci sono elementi macabri, quali ad esempio: un massone è avvolto in un lenzuolo coperto di sangue; spade sguainate; il Candidato all’Iniziazione deve mescolare il suo sangue con quello dei Massoni già Iniziati per dimostrare così la Fratellanza con tutti i Massoni… Simili effetti macabri o cruenti si trovano anche nel Terzo Grado di Maestro Massone  del Sistema-Elagin (cf. p. 271). 

Lo scopo interno o esoterico della Massoneria («The inner purpose of the Order»), secondo il Gran Maestro Elagin, consiste nella preservazione e trasmissione di un Grande e Antico Mistero, che risalirebbe al Primo Uomo; da esso dipende il benessere dell’umanità… Secondo Elagin questo Mistero non consiste solo nei princìpi massonici (o massonicamente intesi) di fratellanza, beneficenza, verità («brotherly love, relief and truth»), bensì è una dottrina mistica («a mystical doctrine»), l’Albero della Vitail ritorno dell’uomo alla condizione dell’Eden… In effetti Elagin è molto interessato alla Cabala ebraica e all’Alchimia: «the “excellent Kabalah” and the “deeper chemistry”» (cf. p. 272).  Inoltre Elagin si dichiara ostile alle idee atee e rivoluzionarie provenienti dalla Francia che già trovano consenso nella Russia dell’epoca (cf. p. 272).  Telepneff mostra un giudizio sostanzialmente positivo nei confronti del Gran Maestro Elagin: è un vero massone.

1.2.  Massoni russi tra Sistema-Elagin, Rito Svedese, Rito di Zinnendorf, Martinismo…

Nel 1771 compare in Russia un altro Sistema di Alti Gradi, è il Rito di Zinnendorf, che come il Rito Melissino e il Rito della Stretta Osservanza, unisce ai Tre Gradi (Apprendista-Compagno-Maestro) alcuni Alti Gradi cavallereschi o Templari. Il Rito di Zinnendorf si presenta come cristiano e pretende di possedere una conoscenza misteriosa («claimed to possess some mysterious knowledge»). Il Rito di Zinnendorf compare in Svezia con il sostegno di Re Gustavo III, poi viene introdotto in Germania dal massone tedesco Zinnendorf; in seguito il Rito è trapiantato da Berlino in Russia dal massone Reichel. Nel 1773 ci sono in Russia alcune Logge del Rito Svedese o di Zinnendorf: 4 a S. Pietroburgo (Logge: ArpocrateHorus, Latomia, Nemesi, Apollo), 1 a Reval (Loggia Iside), 1 a Riga (Loggia Apollo). [Si notino i nomi pagani…]. Telepneff non spiega che tra il Rito Svedese e il Rito di Zinnendorf ci sono, sì, delle differenze nei gradi, ma anche una sostanziale uguaglianza di contenuti.  Si può dire che il Rito di Zinnendorf è la variante tedesca del Rito Svedese. 

Telepneff scrive che Elagin cerca di contrastare la diffusione del Rito Svedese o di Zinnendorf, ma alla fine anche lui deve accettare gli Alti Gradi. Sotto l’influenza di importanti massoni russi come il Conte Panin e Novikov, la maggior parte delle Logge di Elagin si unisce al Rito Svedese di Reichel e il 3 settembre 1776 viene costituita così la Gran Loggia Nazionale di Russia («the National Grand Lodge of Russia»). In quello stesso anno, 1776, queste Logge riconoscono la loro dipendenza dalla Loggia-Madre di Berlino intitolata “Minerva” e stabilita dallo stesso Zinnendorf (cf. p. 272).

Ricapitolando, in quel tempo la Massoneria russa è suddivisa in 3 principali Sistemi:

  1. L’antico Sistema di Elagin;
  2. Il Sistema combinato in cui domina il Rito di Reichel (o di Zinnendorf);
  3. La Loggia Apollo di Georg Rosenberg che non vuole avere nulla a che fare con i seguaci di Elagin.

Questi tre Sistemi  subiscono alterazioni in seguito ai dissensi sorti tra i Massoni russi intorno alle idee di Louis-Claude de Saint-Martin, massone francese [del Rito Scozzese Rettificato]. Sotto l’influsso degli insegnamenti [pseudo-cristiani e pseudo-mistici] di de Saint-Martin, o Martinismo, molti Massoni russi vogliono un contatto più stretto con sistemi massonici stranieri, specialmente con la Massoneria Svedese. Alcune Logge, attraverso la mediazione dell’Ambasciatore russo a Stoccolma, del Principe Kurakin e del Principe Gagarin, in alleanza con il suddetto Rosenberg, aderiscono al Rito Svedese.  Ma Reichel, la Loggia di Novikov in San Pietroburgo e la Loggia moscovita del Principe N.N. Troubetskoy non seguono tale movimento (cf. p. 273).   

Nel 1777 il Re di Svezia, Capo della Massoneria Svedese, giunge a San Pietroburgo per iniziare alla Massoneria il Gran Duca Paolo Pietro.  Nel 1778 la Loggia moscovita del Principe Troubetskoy aderisce al Rito Svedese, come pure Novikov che poi si trasferisce a Mosca. Nel 1779 a San Pietroburgo viene costituita una Gran Loggia Provinciale Svedese in Russia e il Principe Gagarin ne è il Gran Maestro Provinciale. Dunque nella Russia dell’epoca c’è varietà di autorità massoniche e di Riti massonici: Rito Inglese o di Elagin, Rito Melissino, Stretta Osservanza Templare, Rosacroce, Rito Svedese, ecc.  Massoni russi, tedeschi, svedesi, inglesi… Il Principe Gagarin, disapprovato nel suo sforzo di unificare la Massoneria russa sotto la bandiera del Re di Svezia, lascia San Pietroburgo nel 1781 e la sua Gran Loggia Provinciale entra in crisi (cf. p. 273).  

1.3. Mosca, nuovo centro della Massoneria russa, & Rosacrocianesimo/Martinismo

La Gran Loggia di Elagin fonda nuove Logge, ma ormai è finito il ruolo guida di Elagin nella Massoneria russa.  Questo ruolo passa ai Massoni di Mosca dove si fa sentire l’influenza rosacrociana.  Nel 1782 il Governo russo proibisce le società segrete tranne la Massoneria. Nel 1794 l’Imperatrice Caterina esprime il desiderio di proibire tutte le Logge Massoniche ed Elagin ne esegue l’ordine (cf. p. 273).

A Mosca col termine “Rosacrociani” non si indicavano i Massoni del Grado Rosa-Croce, anch’esso presente in Russia, bensì studiosi di argomenti mistici e occulti che erano anche seguaci delle idee di Louis-Claude de Saint-Martin. Perciò i Rosacrociani russi erano chiamati anche Martinisti (cf. p. 273, nota 9).

Dopo che il centro pulsante della Massoneria russa è Mosca e non più San Pietroburgo (si parla di “periodo moscovita” della Massoneria russa), si distinguono due figure prominenti di massoni: Novikov e Schwarz. Essi danno impulso all’attività illuminista, educativa… vogliono illuminare le masse ignoranti della popolazione… Schwarz cerca l’indipendenza della Massoneria russa dal Sistema Svedese, e accetta di far parte del Rito della Stretta Osservanza Templare del Barone von Hund (tedesco).  Così Schwarz ottiene il Grado di Teorico («the theorethical degree») dal Gran Maestro il Duca di Braunschweig e ottiene dai Rosacrociani tedeschi l’autorità di costituire in Russia il loro Ordine (cf. p. 274).

Questo movimento – che Telepneff chiama Rosacrociano – promosso da Schwarz e Novikov, si diffonde in Russia tra i Massoni.  Nel 1783 il movimento di Schwarz e Novikov rompe con il Duca di Braunschweig e si lega direttamente al principale corpo dei Rosacroce. Da quel momento i Rosacrociani sono influenti nella Massoneria russa. Questo Rosacrocianesimo russo, legato a quello tedesco, si richiama agli Esseni, afferma che Gesù era Esseno, e che la Luce essenica si è trasmessa fino all’Occidente, ai Rosacroce… I Rosacrociani russi insistono sulla perfezione morale e sull’unione con Dio… Nonostante i vari cambiamenti di Sistemi e Riti, la Massoneria russa resta fedele alla linea tracciata da Yelaguin e avversa la tendenza rivoluzionaria francese (cf. p. 275). 

Nel Sistema di Schwarz-Novikov, dopo i Tre Gradi, c’è il Grado Scozzese e poi il Grado di Teorico che introduce nell’Ordine Rosacrociano (cf. p. 275, nota 1). Uno dei prominenti Massoni rosacrociani del tempo è Ivan Lopuhin (1756-1816) che nei suoi scritti massonici professa fede in Dio e nella Religione Cristiana, e afferma che lo scopo dei veri Massoni è quello della Cristianità, e che il vero massone deve seguire Gesù Cristo (cf. pp. 275-276)… Eppure, nonostante questa professione (exoterica) di Fede cristiana, i Rosacrociani russi condividono dottrine gnostiche già seguite da Elagin: l’emanazionismo (da Dio emana tutto, creature spirituali e materiali, dagli angeli ai minerali), l’intercomunicazione tra i vari cerchi di emanazioni, l’invocazione di spiriti («invocations of spirits were tried»), l’Alchimia… I Rosacrociani hanno sulla Massoneria russa dell’epoca una notevole influenza in numero e autorità (cf. p. 276). 

 1.4.   La Massoneria russa verso la crisi del 1794

Nel 1784 muore Schwarz, leader della Massoneria Rosacrociana in Russia. Viene costituito un Comitato («Board»): Tatischeff, Novikov e il Principe N.N, Troubetskoy. Poi sono nominati due Gran Sorveglianti: Lopuhin e un certo Barone Schroeder già membro della Loggia di Berlino “Zu den 3 Weltkugeln”. Con grande abilità, Schroeder riesce ad assumere quella che è stata la posizione e l’influenza di Schwarz, e ciò con grande disappunto di Lopuhin. La Massoneria Rosacrociana continua a diffondersi e a rafforzarsi.  Intanto l’Imperatrice Caterina, dapprima, scrive commedie satiriche contro i Massoni presentandoli come ciarlatani e ingannatori e poi decide di bloccare l’ulteriore sviluppo della Massoneria (cf. p. 277). A quel tempo i Massoni russi sono parzialmente sotto l’influsso dei Massoni tedeschi e di Federico il Grande, Re di Prussia, guida “spirituale” della Massoneria prussiana e grande nemico dell’Imperatrice Caterina (cf. pp. 277-278).

Nel 1786 in Russia scuole e ospedali sono sottratti al controllo della Massoneria («In 1786 schools and hospitals were taken away from Masonic control; […]»). I libri scritti da Massoni sono dichiarati più pericolosi dei libri degli Enciclopedisti francesi. Il Barone Schroeder lascia la Russia. Nel 1787 scoppia una terribile carestia. I Massoni russi, tra cui Novikov, organizzano i soccorsi alla popolazione colpita dalla fame. Si sparge voce che tramite questa assistenza i Massoni cercano il favore delle masse da usare per fini politici (cf. p. 278).

Il nuovo Governatore Generale di Mosca, il Generale Prosorovsky si attiva per sopprimere del tutto le attività massoniche. Nel 1792 Novikov viene arrestato. Altri massoni hanno pene mitigate; Lopuhin può restare a Mosca. Nel 1794 la Massoneria russa cessa ufficialmente le sue attività, ma le prosegue in modo clandestino (cf. p. 279). 

1.5. La “ripresa” della Massoneria russa fino al 1822/1826…

Morta l’imperatrice Caterina, il nuovo Zar Paolo I riabilita, ricompensa e protegge i Massoni, sebbene la Massoneria sia ancora formalmente proibita.  Però Paolo I è anche Gran Maestro dell’Ordine di Malta, perciò è ostile alla Massoneria Templare (cf. p. 279).

Sotto lo Zar Alessandro I continua la crescita della Massoneria. Nonostante la proibizione ufficiale delle società segrete, compaiono nuove Logge massoniche.  Nel 1810 le Logge vengono ufficialmente permesse e riconosciute (cf. p. 279). La Massoneria ha un nuovo impeto non solo nelle due principali città, Mosca e San Pietroburgo, ma anche nelle province, fino in Siberia e Crimea, dove ci sono Logge. Inoltre molte Logge vengono fondate durante la guerra napoleonica (cf. pp. 279-280).

Nel 1810 viene costituita la «Grand Directoral Lodge ‘Wladimir’» che raggruppa Massoni che sostengono gli Alti Gradi e Massoni che invece sostengono i Tre Gradi fondamentali. I due gruppi non riescono ad amalgamarsi e si giunge così alla separazione. Nel 1815 la Gran Loggia Direttorio si scinde in due Grandi Logge: la Gran Loggia Astrea e la Gran Loggia Provinciale Svedese di Russia («the Swedish ‘Provincial Grand Lodge of Russia’»). La Gran Loggia Astrea adotta esclusivamente i Tre Gradi (Sistema Inglese) lasciando però liberi i Maestri Massoni di seguire anche gli Alti Gradi. La Gran Loggia Astrea, con sede a San Pietroburgo, ha all’epoca 23 Logge. L’Astrea permette di conseguire gli Alti Gradi («high ranks or degrees of the high Masonic sciences»): tutto ciò che concerne gli Alti Gradi è di competenza del Gran Capitolo dei Riti Riconosciuti, il cui Presidente è il Gran Maestro della Gran Loggia Astrea (cf. p. 280). Ancora nel 1819 la Gran Loggia Astrea si occupa dei Tre Gradi, ma comunque lavora in buona armonia con il Gran Capitolo dei Riti riconosciuti (cf. p. 281)…

Nella Gran Loggia Astrea predomina l’elemento germanico (cf. p. 281). Ad esempio, nel 1819 a San Pietroburgo, all’obbedienza dell’Astrea, viene fondata la Loggia N° 1, “Peter of the Truth”, che lavora in lingua tedesca, perché molti dei suoi 130 membri hanno cognome tedesco. Anche nella Loggia “Isis” N° 3 di Reval, si usa la lingua tedesca perché tutti i membri hanno cognome tedesco (cf. p. 282).  

Nel 1819/1820 la Gran Loggia Astrea dirige 24 Logge:

7 Logge praticano il rituale inglese modificato da massoni di Amburgo;

2 Logge praticano il Rito di Zinnendorf;

6 Logge praticano il Rito della Stretto Osservanza rettificato…

8 Logge praticano il Rito Svedese;

1 Loggia pratica il Rito inglese modificato dal massone Fessler (cf. p. 285).

Gran parte dei massoni della Gran Loggia Astrea hanno origini tedesche. Alla Gran Loggia Astrea sono collegati sia Capitoli di Alti Gradi (molti dei quali importati dalla Francia) e sia Logge rosacrociane. Secondo i propri Statuti, i fini della Gran Loggia Astrea sono: tendere alla felicità del genere umano mediante la propagazione della moralità, la virtù, la religione, la lealtà al Sovrano e la stretta obbedienza alle leggi del Regno (cf. p. 285).

Bro. Telepneff osserva che le finalità della Massoneria russa al tempo di Alessandro I sono ancora quelle del tempo di Elagin, ma, sebbene vi siano ancora prominenti russi, nella Massoneria russa ormai l’elemento dominante è costituito dai Massoni di lingua tedesca. Con il ridimensionamento dell’elemento russo e la divisione in vari Riti, la Massoneria russa sembra non avere nella Russia di Alessandro I quel ruolo vitale che aveva in precedenza (cf. p. 285).

Intanto la Massoneria accresce il numero di adepti nell’aristocrazia polacca e tra membri prominenti della Chiesa Cattolica, ad esempio il Vescovo Pusina. Ma i Gesuiti rimangono ostili alla Massoneria. Lo Zar Alessandro I cambia atteggiamento verso le Logge, forse influenzato dal Metternich e dai Gesuiti. Il 6 agosto 1822 in Russia un decreto proibisce le società segrete, inclusa la Massoneria. Per qualche tempo la Massoneria prosegue le sue attività, specialmente nelle province dell’Impero russo. Poi nel 1826 lo Zar Nicola I promulga un editto più severo che riduce drasticamente il numero dei Massoni attivi in Russia. Indubbiamente gruppi massonici e carbonari in Europa operavano contro Chiesa e Stato, ma – secondo Telepneff – non era così in Russia… Ancora negli ultimi anni del regime zarista, la Massoneria è ritenuta portatrice di idee rivoluzionarie e di ateismo, oppure centro di organizzazioni giudaiche con il fine di rovesciare il Cristianesimo (cf. p. 286)…

1.6. Ancora sulla Massoneria Rosacrociana

In un altro studio per la Loggia “Quatuor Coronati” di Londra, nel 1925 Bro. Telepneff descrive alcuni aspetti della Massoneria russa sotto il Regno dello Zar Alessandro I (1777-1825) che succede allo Zar Paolo I, assassinato nel 1801 (cf. Bro. Boris Telepneff, Some aspects of Russian Freemasonry during the reign of the Emperor Alexander I, in AQC38 (1925), pp. 6-66).  Telepneff riferisce che vecchi massoni russi erano legati al misticismo («the spirit of mysticism») molto attivo nella Massoneria russa al tempo di Caterina II. Ma in cosa consiste quel “misticismo cristiano” («Christian mysticism»)? Telepneff lo fa ben capire: è Rosacrocianesimo (cf. p. 8). Telepneff fa ben capire i contenuti eterodossi del misticismo di ambienti rosacrociani e massonici russi: «mystical work of the ‘Order of the Rosy Cross’, studying esoteric Christianity, and also alchemy, magic and similar subjects». E tra i loro “maestri spirituali” figurano: Jacob Boehme, Basilio Valentino, Paracelso (cf. p. 9). I Massoni rosacrociani sono dediti anche alla Cabala ebraica (cf. p. 34). Telepneff fa ben capire quale sia l’oggetto delle ricerche mistiche («mystical research») dei Massoni russi dell’epoca: le Scienze Occulte (cf. p. 34)…

1.7. Ancora sulla Massoneria Svedese in Russia

La Loggia “Quatuor Coronati”, per l’annata 1926, pubblica un altro studio di Bro. Telepneff, questa volta riguardante la storia della Massoneria Svedese in Russia (cf. Bro. Boris Telepneff, A few pages from the History of Swedish Freemasonry in Russia, inAQC 39 (1926), pp. 174-196).

Telepneff afferma che i Massoni russi del XVIII secolo si definiscono: “filosofi mistici alla ricerca della Luce e di più Luce” («“mystical philosophers searching for the Light and more Light”»)… Nel XVIII secolo, per qualche tempo, due sono i Sistemi Massonici tollerati o addirittura patrocinati dai Sovrani russi («patronized by Russian sovereigns»): il Sistema Inglese dei 3 Gradi e il Rito Svedese (cf. p. 174).  Telepneff rivela che il Rito Svedese, anche quello praticato in Russia, constava di 3 elementi: 1) i Tre Gradi base, o Massoneria Simbolica («Symbolic Masonry»); 2) i Gradi Templari («Templar Degrees»); 3) e il Rosacrocianesimo («Rosicrucianism» o «the mysticism of esoteric Christianity») (cf. pp. 182-183).  Telepneff afferma che i gradi rosacrociani del Rito Svedese inducevano allo studio della Teosofia e dell’Alchimia («A study of Theosophy and Alchemy was induced by Rosicrucians degrees »: p. 183). Ritengo che per “Teosofia” si debba intendere la Qabbalah ebraica… Telepneff afferma che scopo del Rito Svedese è la ri-unione con Cristo (cf. p. 183)… Già, ma quale Cristo? Possiamo rispondere così: un Cristo Rosacrociano, Alchemico, Qabbalistico, insomma, Gnostico. In effetti, secondo Telepneff il 10° ed ultimo grado del Rito Svedese era: «10.  Brethren of the Rosy Cross» (p. 183).  

Telepneff osserva che il Rito Svedese attirava massoni delle migliori famiglie della nobiltà russa, anche perché tra i suoi scopi dichiarati c’era la lotta alle idee atee e radicali (cf. p. 186)… (continua)

di Padre Paolo M. Siano

fonte

Massoneria ed Esoterismo in Russia dal XVIII secolo… (4a parte) – di Padre Paolo M. Siano | Corrispondenza romana

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