“I Papi e la Massoneria” Recensione libraria del testo di Angela Pellicciari
“La massoneria e’ un nemico della Chiesa; nasce con questa inimicizia e persegue la realizzazione di questa inimicizia con la distruzione della Chiesa e della civilta’ cristiana e con la sostituzione a esse di una cultura e di una societa’ sostanzialmente ateistiche, anche quando si fa riferimento all’architetto dell’universo. (…) …non e’ la Chiesa ad essere antimoderna, ma che e’ la modernita’ a essere antiecclesiale. La modernita’ e’ antiecclesiale, e il punto di attacco massimo all’ecclesialita’ e’ proprio rappresentato dalla massoneria che, in quanto elemento segretamente connotato e dinamicamente lanciato alla creazione di una civilta’ alternativa a quella che nasce dalla fede, rappresenta, a mio modo di vedere, l’elemento radicale della modernita’.”
( dalla prefazione – Mons. Luigi Negri, Vescovo di San Marino-Montefeltro)
“La grand’arte di rendere infallibile una rivoluzione qualunque, si e’ d’illuminare i popoli, conducendo insensibilmente l’opinione pubblica a desiderare dei cangiamenti, che sono l’oggetto indeterminate di una rivoluzione meditata. (…) Quando l’oggetto di questo desiderio e’ una rivoluzione universale, tutti i membri di queste societa’, tendendo allo stesso scopo, appoggiandosi gli uni agli altri, devono cercare di dominare invisibilmente e senza apparenza di mezzi violenti, non sulla parte piu’ alta o meno ragguardevole di un solo popolo, ma sugli uomini di ogni Stato, di ogni nazione, di ogni religione, soffiando da per tutto lo stesso spirito nel piu’ gran silenzio, e con tutta l’attivita’ possibile, dirigendo tutti gli uomini sparsi sulla superficie della terra verso lo stesso obbietto…”
( Adam Weishaupt – Scritti Originali – Discorso sopra i misteri” in “La Civilta’ Cattolica – Le societa’ segrete” – 1852, IX, pp 24-25 )
Che cos’e’ la Massoneria? L’autrice di questo interessante saggio, uscito per le edizioni “Ares” di Milano tra anni fa, incomincia con questo interrogativo la sua ricognizione d’analisi relativa al ruolo, alla funzione ed alla minaccia rappresentata per la Tradizione Cattolica dalla setta occulta denominata Frammassoneria.
Abbiamo avuto occasione sovente di parlare di alcuni tra gli aspetti principali dell’organizzazione massonica, dei suoi rituali, della sua gerarchia segreta, dei suoi fini ed obiettivi fondamentalmente diretti alla sovversione generale di tutte le strutture delle societa’ europee (ed anche extra-europee) ed al rovesciamento dei valori che, in ambito cristiano, sono quelli rappresentati dalla dottrina dell’autentica Tradizione Cattolica pre-conciliare, anti-modernista ed in ordine con i principii della fede, gli Evangeli, gli scritti dei Padri della Chiesa sempre riaffermati dall’azione pontificale almeno fino alla grande abiura seguente il Concilio Vaticano II degli anni 1958-63.
Indipendentemente dalla realta’ attuale – che vede l’autorita’ ecclesiastica ridotta ai minimi termini, l’influenza vaticana sostanzialmente ridimensionata e l’azione formatrice ed educatrice proprie della Chiesa fondamentalmente negate da un sistema che ha costruito un vero e proprio regno d’iniquita’ attorno ai falsi miti sui quali si fonda la nostra cosiddetta modernita’: il progresso, lo sviluppo industriale, la tecnica e la scienza, la cieca e spesso assoluta fede nella ragione, quale unico faro illuminante l’umanita’; una umanita’ che vive materialisticamente il quotidiano innalzando la razionalita’ e osannando la sperimentazione quale esclusivo veicolo per dimostrare la validita’ di un evoluzionismo che si pretende infallibile e inarrestabile e, come tale, sola ed essenziale verita’ tangibile, manifesta e indistruttibile.
Ai dogmi della fede si e’ progressivamente andato sostituendo il mito del progresso risolutore con tutto l’insieme contrastante di ideologie e superstizioni che anche in ambito spirituale (con la sostituzione del religioso con il magico e l’affermazione del sincretismo sull’assolutismo dogmatico) hanno determinato la catastrofe modernista: all’ordine si e’ sostituito il caos, alla fede lo scetticismo portabandiera e alfiere di ogni sorta di agnosticismo e infine di laicismo e ateismo; alla visione lineare, organica e tradizionale di una dottrina canonica che rappresentava la continuita’ nella Tradizione della scuola patristica sono subentrate la moltitudine di idee che hanno realmente portato fumo e puzza di zolfo fin dentro le segrete vaticane… L’antitradizione in marcia ha scardinato le porte della basilica di San Pietro e San Paolo per continuare l’opera sua: l’edificazione di una contro-chiesa demoniaca, fondata sui controvalori della materia, della mercificazione dell’uomo, del sincretismo religioso che tutto mischia e tutto tende ad unire in nome di un’idealismo universalista astratto che tende a mascherare, occultandone il senso profondo e le radici antiche, l’azione profondamente satanica di quelle forze anti-tradizionali che riconosciamo come le multiformi espressioni della Sovversione.
Questo, in estrema sintesi, il piano, il progetto illuministico-massonico della Setta contro-tradizionale meglio nota come Frammassoneria o alleanza di tutti gli agnostici, gli atei, i bestemmiatori ed i nemici della Fede (di quella cristiano-cattolica in principio, di tutte le fedi in ordine con una Tradizione osserviamo nel corso della sua storia devastatrice e disintegratrice di universalita’ teologicamente concepite quali vettori di idealita’ ascendenti e vie di realizzazione secondo i piani del Divino, in breve contro tutto cio’ che di sacro e trascendente e’ stato concepito dall’uomo).
Frammassoneria che si autocelebra come sorta di Grande Restauratrice di confuse mitologie universalistico-umanitarie raccattate alla rinfusa nelle diverse dottrine tradizionali e miscelate in una formula superconciliante che ha fatto del sincretismo generale il proprio programma di infiltrazione nelle gerarchie e nei vertici delle distinte autorita’ religiose per dividere e sviluppare il proprio progetto sedizioso di negazionismo di ogni valore spirituale ovvero l’affermazione di una contro-ascesi modernista che aborrisce tutta la storia e qualunque fondamento dottrinario per ricomprendere qualunque esperienza religioso-spirituale nel grande piano del cosiddetto Architetto Universale alias il Grande Tentatore (“al shaytan al akbar” secondo l’Islam – il Grande Satana) colui il quale gli uomini hanno cominciato a conoscere fin dalle origini della loro storia come il sigillo d’Iniquita’ e di perdizione.
“La letteratura sulla massoneria – scrive l’autrice del saggio – e’ sterminata. Non e’ facile orientarsi perche’ non e’ facile distinguere il vero dal falso; la leggenda dalla realta’. (…) La massoneria moderna, di questa ci occuperemo, nasce a Londra il 24 giugno 1717, festa di San Giovanni Battista. La prima condanna pontificia e’ solo di qualche anno posteriore: Clemente XII pubblica l’enciclica “In eminenti” il 28 aprile 1738, ventun anni dopo la formazione della Gran Loggia di Londra. Da allora i pronunciamenti pontifici antimassonici non si contano.(1)”.
La genesi, gli obiettivi, la volonta’ distruttiva nei confronti della Chiesa cattolica e le trame, i programmi ed i progetti messi in atto nel corso degli ultimi tre secoli dalla Libera Muratoria ne dimostrano inequivocabilmente il suo ruolo di vettore anti-tradizionale per eccellenza, quinta colonna in seno alle societa’ moderne – occidentali prima e mondiali successivamente una volta affermatasi in Occidente – ‘puntata’ contro il Soglio Pontificio e la struttura gerarchica tradizionale cristiano-latina del Vaticano percepito quale nemico assoluto dai fratelli “tre puntini” liberi muratori e da avvelenare, infiltrare, dividere e possibilmente distruggere attraverso un’attivita’ di erosione delle sue strutture, dei suoi uomini, della dottrina tradizionale che, dagli Evangeli fino ai Padri della Chiesa, doveva essere modificata, resa inservibile e inutilizzabile quale “kathekon” (…funzione suprema del Pontefice = pontifix , costruttore di ponti tra regno terrestre e materialita’ e regno celeste e spiritualita’, al quale viene affidata legittimamente la ‘vocatio’ di estrema difesa della fede ovvero di rappresentare simbolicamente e fattualmente “colui che trattiene” l’avvento di un regno dell’anticristo e delle sue legioni infernali…) contro la modernita’ e le forze agenti della sovversione (delle quali, come ricordera’ lo stesso Rene’ Guenon – studioso tradizionalista francese noto per i suoi trascorsi all’interno della setta ma anche per le opere, pregevoli,, con le quali si dedico’ allo studio di questa organizzazione segreta ed alla divulgazione di alcuni dei suoi misteri -, la Massoneria sara’ solamente uno, probabilmente tra i piu’ influenti ma anche tra i piu’ conosciuti e noti, vettori …altri, magari meno visibili e piu’ occulti, potrebbero essere alacremente al lavoro per edificare questa Contro-Chiesa di Satana).
“La massoneria moderna – prosegue la Pellicciari – nasce a Londra nel 1717 come frutto dell’unione di quattro logge preesistenti confluite nella Gran Loggia di Londra. All’inizio i fratelli sono divisi in due gradi, “apprendista” e “compagno”, che diventano tre qualche anno piu’ tardi con l’aggiunta del grado di “maestro”. Dissensi, divisioni, scismi, accompagnano la libera muratoria moderna dall’inizio: nel 1725 si forma a York la massoneria degli antichi che introduce il grado dell’Arco Reale (lo scisma si ricompone nel 1813 quando massoni antichi e moderni confluiscono nella Gran Loggia Unita di Inghilterra). I gradi si moltiplicano con la diffusione dell’ordine in Francia dove, alla fine degli anni Trenta, il cavaliere Andre’ Michel de Ramsay, di origine scozzese, fonda la massoneria degli alti gradi (2). La lettera di Clemente XII e’ del 1738 quando la massoneria si e’ gia’ diffusa e ramificata con grande velocita’: “Nel 1728 il duca di Wharton – scrive lo storico Bernard Fay – fonda a Madrid una loggia che dipende da quella di Londra; nel 1729 si costituiscono nel Bengala e a Gibilterra due logge azzurre. In tutti gli angoli d’Europa e del mondo i viaggiatori inglesi – si tratta di ambasciatori, di mercanti di stoffe o di ufficiali – fanno a gara a creare logge (…) Mons ne possiede una fin dal 1721, Gand dal 1722, Parigi dal 1726, Firenze dal 1733 (fondata da sir Charles Sackville) (*), la Russia dal 1731, la Polonia dal 1735, Amburgo dal 1737. Mannheim nello stesso anno e cosi’ anche Ginevra, la Svezia un po’ prima, Lisbona dal 1735. Copenaghen dal 1743. La lontana America, dove gia’ lavoravano dei massoni, ebbe una loggia regolare nel 1731. Dovunque vengano fondate, queste logge si pongono sotto l’egida della grande nobilta’ inglese ligia agli Hannover, protestante e liberale” (3). E’ anche grazie alla rete delle logge che l’Inghilterra impone i suoi interessi economici e il suo stile di vita in tutto il mondo: “Dopo aver assicurato l’unita’ politica dell’Inghilterra – prosegue Fay -, la massoneria lavoro’ per diffondere nel mondo intero l’unita’ dei principi e delle pratiche politiche preparando dappertutto la via al parlamentarismo. Nelle sue logge si insegno’ ai nobili e ai borghesi a discutere ogni genere di problema e ad addestrarsi nei metodi parlamentari; negli animi si diffuse il culto del parlamento inglese e il sogno di un parlamento universale.” (4) Entrano nella massoneria non solo esponenti del mondo del lavoro, della borghesia, della piccola e grande nobilta’. Fanno il loro ingresso in loggia gli stessi membri delle famiglie reali: nel 1731 viene iniziato in Olanda Francesco D’Asburgo Lorena (futuro granduca di Toscana e imperatore del Sacro Romano Impero, in quanto marito di Maria Teresa d’Asburgo) e nel 1737 e’ la volta di Federico II di Prussia. Come mai diventano massoniche le massime cariche dello Stato, compreso chi ricopre la piu’ alta e nobile funzione dell’Occidente, quella di sacro romano imperatore? La domanda e’ pertinente perche’ il quarto titolo delle “Costituzioni dei Liberi Muratori”, il testo fondante della massoneria moderna redatto dal pastore presbiteriano James Anderson nel 1723, prescrive: “Tutte le preferenze fra i Muratori sono fondate soltanto sul valore reale e sul merito personale”. (…) Parziale risposta a questo interrogativo si puo’ cercare nel terzo punto del sesto titolo delle “Costituzioni”, che recita: “Per quanto tutti i Muratori siano, come Fratelli, allo stesso livello, pure la Massoneria non toglie a un uomo quell’onore di cui godeva prima…”. (…) Se si tiene conto che il re di Francia Luigi XVI, ghigliottinato nel 1793, e’ massone (5), il problema resta in tutta la sua drammaticita’. Piu’ delle “Costituzioni” puo’ aiutarci a rispondere a questo interrogativo uno scritto del socialista francese Louis Blanc. Nella sua “Storia della Rivoluzione Francese”, Blanc scrive: “Grazie all’abilita’ dell’istituzione, la Massoneria seppe conquistarsi fra principi e nobili piu’ protettori che nemici (…) E perche’ no? Dal momento che l’esistenza degli alti gradi era loro scrupolosamente celata, tutto quello che sapevano della Massoneria era cosa che si poteva mostrare senza pericolo; non avevano di che preoccuparsi dal momento che li si faceva restare nei gradi inferiori, dove la verita’ delle dottrine non traspariva che confusamente attraverso l’allegoria e dove molti non vedevano che un’occasione di divertimento…” (6).
Allegorici i massoni lo saranno: rubacchiando a destra e a manca simbologie e miti da tutte le forme religiose andranno a creare i contorni di quella che sara’ la loro “filosofia” umanistico-progressista valida per farsi “pescatori” di “ghiozzi”: la stupidita’ umana non ha limiti ma, soprattutto non ne hanno l’ambizione e il prestigio che la Frammassoneria riserva ai suoi affiliati da sempre. Ed e’ appunto puntando le sue carte su questi bassi istinti che i fratelli massoni accresceranno il loro potere in tutto il continente europeo e poi nel mondo ergendosi a confraternita multipotente e multiforme onnicomprendente e onnicomprensiva con ramificazioni in tutti i gangli delle societa’ a formare quella piramide massonica – dalla base al vertice – attorno alla quale convogliare qualunque elemento utile al grande progetto sincretistico-laicista che si ammanta di ideali d’uguaglianza e tolleranza, di democraticismo e universalismo, che paventa il parlamentarismo quale forma d’ordinamento da estendere a tutte le nazioni del globo in vista di quell Governo Unico Mondiale autentica simia Dei dell’Universalita’ Tradizionale e contro-chiesa dai tratti satanico-discendenti che gia’ nei progetti della Societa’ delle Nazioni e, dopo la seconda guerra d’aggressione ebraico-massonica contro l’Europa (1939-45), soprattutto con la costituzione di quell’ONU che rappresentano gli embrionali tentativi di dare vita alla “comunita’ internazionale” illuminata dalla Dea Ragione e dal verbo del sincretismo dissolutore e negatore di tutte quelle forme (ideologiche, politiche, spirituali, religiose, etnico-razziali) contro le quali la Libera Muratoria scaglia i suoi strali e organizza le proprie strategie in vista dell’One World, mondo rovesciato unidimensionale dove all’individualita’ costruttrice dell’Uomo pensante si sostituira’ il deambulamento pascolante dell’individuo amorfo e castrato idealmente contemporaneo ed il trionfo di un potere satanico che esigera’ il dissanguamento di Stati e popoli in nome di un’idea (quella progressista, democratica, universalistico-internazionalista) gia’ cara alle culture della liberaldemocrazia, del socialcomunismo e naturalmente di tutti i loro derivati ideologici che, nel corso degli ultimi due secoli di storia, hanno contaminato e disintegrato identita’ e tradizioni.
“Anderson – scrive la Pellicciari – scrive che i massoni sono obbligati ad obbedire solo “a quella religione nella quale tutti gli uomini convengono”, mentre vieta di affrontare in loggia l’argomento religioso dal momento che, chiarisce, “come Muratori” noi siamo soltanto “della summenzionata Religione Universale”. Ma che cosa intende significare l’ordine quando parla di “religione universale”? Possiamo tentare di chiarire questo concetto dai contorni sfumati prendendo in considerazione i rituali di iniziazione dell’Arco Reale. In questa occasione vengono rivelati ai fratelli i due nomi di Dio: il primo e’ Jehovah, il secondo e’ Jahbulon. Jahbulon assomma in se’ le caratteristiche del Dio degli ebrei (Iah-Jahveh), dei Dio dei caldei (Bul-Baal) e del Dio degli egiziani (On-Osiride): Jah-bul-on (7). Clemente XII invita a vigilare perche’ “questa razza di uomini non saccheggi la casa come ladri”, ne’ “corrompa il cuore dei semplici, ne’ ferisca occultamente gli innocenti”: il pontefice denuncia l’incompatibilita’ fra sincretismo massonico e Chiesa cattolica.”
La legge che difatti seguira’ la Confraternita massonica sara’ denominata Legge Morale che si addice – scrive l’autrice citando Jean Marie Ragon, luminare della massoneria di Francia che cosi’ scriveva a meta’ Ottocento – “agli uomini di tutti i climi e di tutti i culti. Proprio come i vari culti, la Massoneria non riceve la legge, e’ lei stessa a stabilirla, dal momento che la sua morale, una e immutabile, e’ piu’ estesa e piu’ universale di quelle delle religioni dei vari Paesi, sempre particolari.” (8)
L’azione frammassonica iniziera’ a svilupparsi e definirsi a partire dalla seconda meta’ del XVIIImo secolo muovendosi immediatamente contro l’ordine costituito e contro l’autorita’ tradizionale del Vecchio Continente: l’attivita’ dei fratelli “tre puntini” in seno alle cospirazioni che porteranno alla vittoria le forze “rivoluzionarie” in Francia e negli Stati Uniti (con le dichiarazioni dei “diritti universali dell’uomo”, l’indipendenza americana e la fine del regno per diritto divino dei Capeto) saranno tutte – da quell momento – eterodirette dalla loggia.
Lo storico Perrone scrive in proposito: “Il percorso che in poco piu’ di un decennio condusse prima alle congiure e quindi alla repubblica, aveva preso dunque avvio dalla trasformazione di alcune logge massoniche. Dopo il 1789, questo processo si fece piu’ ampio. Le vecchie logge (…) cessarono di dare segni di vita, a al loro posto operarono queste nuove, illuminate, eclettiche e cosi’ via, e alla fine i club giacobini” sottolineando il ruolo pro-rivoluzionario svolto nella preparazione della cosiddetta rivoluzione illuminista che, sul finire del secolo, dara’ una “repubblica liberale” alla citta’ di Napoli, del massone Gaetano Filangeri e dei suoi scritti: “Un aperto riconoscimento dell’azione dei Filangeri e della massoneria nella genesi della Repubblica, si trova nelle parole pronunciate da Vincenzo Russo dinanzi al Governo Provvisionale della Repubblica Napoletana (26 febbraio 1799): “I suoi volumi furono considerati come uno di que’ vessilli alzati alla rivoluzione nell’assemblea immensa del genere umano; e sotto ai quali milioni di uomini vennero a giurare in faccia all’Universo di voler vivere liberi, o morire.” (9)
In questo periodo Frammassoneria, liberalismo e illuminismo sono praticamente sinonimi cosi’ come saranno sinergiche le azioni svolte nei circoli rivoluzionari francesi e poi europei dai fratelli “tre puntini” sempre attivi per il rovesciamento dell’ordine e l’instaurazione di repubbliche ispirate al modello francese.
“La Chiesa cattolica – scrive l’autrice – con le sue reiterate condanne mette in guardia i sovrani dal pericolo settario, ma non e’ ascoltata. Ricorriamo ancora una volta agli scritti dello storico La Farina per constatare con quanta capillarita’ lo spirito rivoluzionario si sia diffuse nelle corti europee: “In Ispagna i duchi di Aranda, d’Alba e di Villa Hermosa, ministri del Re, in Portogallo il ministro Pombal, in Danimarca il re Cristiano VII, in Svezia la regina Ulrica e suo figlio Gustavo III, in Polonia il re Stanislao Poniatowski, in Prussia Federico II, in Austria Maria Teresa e Giuseppe II, in altri luoghi altri principi e autorevoli personaggi piu’ o meno seguivano le nuove dottrine ed onoravansi dell’amista’ di Voltaire, di Diderot, di D’Alembert e di altri filosofi, e allo gloria di essere da loro onorati aspiravano.” (10).
L’Europa tradizionale andra’ presto in frantumi sotto i colpi portati dalla Rivoluzione e gli ideali illuministici che seguiranno in tutto il continente le armate del frammassone “imperatore” di Francia Napoleone Bonaparte: repubbliche giacobine, idee anti-ecclesiastiche ed anti-aristocratiche andranno a diffondersi tra le plebi aizzate a dovere da agitatori intellettuali e dalla nuova classe al potere (la borghesia “illuminata”) ossia la casta dei mercanti, degli usurai, dei commercianti e dell’oro che avrebbe progressivamente scalzato dal suo ruolo e sostituito ai vertici delle societa’ europee l’aristocrazia d’epoca medioevale.
Plebeizzazione e ateizzazione delle societa’ assieme all’odio e alla violenza, instillati ad arte da agit-prop professionisti ed esercitati sconsideratamente dal popolino contro i nobili e il clero, si diffonderanno in tutte le nazioni d’Europa: la cosiddetta “restaurazione monarchica” del 1815 con il Congresso di Vienna sara’ soltanto uno specchietto per le allodole (anche perche’ buona parte dei convenuti saranno anch’essi fratelli della setta attivi e pronti a sferrare i nuovi colpi che, di li’ a pochi anni, non tarderanno ad arrivare con le agitazioni liberali di Grecia e Russia e successivamente i moti liberali italiani e spagnoli). Questa in sintesi la situazione nella quale ando’ a trovarsi l’Europa agli inizi dell’Ottocento e contro la quale inutilmente lanceranno le loro scomuniche i pontefici e le massime autorita’ vaticane.
“Quando Napoleone conquista l’Italia centrale non lo fa solo per sete di potere. – ha scritto la Pellicciari – La fine dello Stato Pontificio obbedisce al desiderio massonico di vedere scomparire “la stessa Chiesa” come afferma Pio VII. A riprova che la guerra scatenata contro i papi ha di mira il loro potere spirituale, non tanto e non solo quello temporale, citiamo una lettera di Federico II di Prussia (1712-1786) a Voltaire e un testo del carbonaro Giuseppe Mazzini (1805-1872), protagonista delle lotte risorgimentali. Scrive Federico II: “Si pensera’ alla facile conquista dello Stato del Papa per supplire alle spese straordinarie e allora il pallio e’ nostro e la scena e’ finita. Tutti i potentati di Europa non volendo riconoscere un Vicario di Gesu’ Cristo soggetto ad un altro Sovrano, si creeranno un Patriarca ciascuno nel proprio Stato (…) Cosi’ poco a poco ognuno si allontanera’ dall’unita’ della Chiesa, e finira’ con l’avere nel suo regno una religione come una lingua a parte.”. Mazzini e’ dello stesso avviso: “L’abolizione del potere temporale evidentemente portava seco l’emancipazione delle menti degli uomini dall’autorita’ spirituale.” (11). Le ragioni anticristiane della rivoluzione francese e di Napoleone sono raccolte, in Italia, dalla carboneria. I propositi di questa societa’ segreta sono noti perche’ la corrispondenza privata fra i suoi membri, detti cugini, e i documenti dell’Alta Vendita (**) sono pubblicati dallo storico Cretineau Joly che li divulga per volonta’ di Gregorio XVI. Papa Cappellari vuole fare chiarezza sulla carboneria, ma impedisce di pubblicizzare il nome dei congiurati che sono cosi’ noti con il solo nome di battaglia. Gli intenti dell’Alta Vendita, vale a dire della direzione strategica della rivoluzione in quel periodo, sono chiaramente enunciate in un documento noto col nome di “Istruzione permanente” , redatto nel 1819. La carboneria si prefigge una “rigenerazione universale”, inconciliabile con la sopravvivenza del cristianesimo. “Il nostro scopo finale – scrive l’”Istruzione” – e’ quello di Voltaire e della rivoluzione francese: cioe’ l’annichilimento complete del cattolicismo e perfino dell’idea cristiana.”
La setta carbonara sara’ attivissima in tutta Italia: nel 1817 organizza i moti di Macerata, tre anni dopo le agitazioni che interesseranno Nola, Avellino, Napoli e Milano, nel 1821 quelle di Torino e dieci anni piu’ tardi sara’ la volta del ducato di Modena e della rivolta delle Legazioni.
I carbonari saranno la punta avanzata delle forze rivoluzionarie, l’ala radicale pre-socialista ma egualitarista e formatasi repubblicana in odio all’autorita’ dei monarchi di tutta Europa. E’ dalla setta carbonara che Mazzini preparera’ quell’organizzazione rivoluzionaria nota come Giovane Europa diffusasi in tutti i principali paesi continentali con il solo obiettivo di instaurare repubbliche anti-totalitarie e anti-clericali.
Lo storico Farina definisce chiaramente la Carboneria “figliuola della Frammassoneria” scrivendo a proposito del Grande Oriente Napoletano che “il novilunio trascorso dal Luglio 1820 al Marzo 1821 presenta alla storia della liberta’ dei popoli il piu’ generoso pensiero, concepito dalla mente dei liberi muratori, e attuato dai loro adepti sotto l’affettuoso e precipuo attributo di “Buoni Cugini o Carbonari”.”.
Lo storico Adolfo Colombo riporta le parole pronunciate da David Levi nel 1861 all’apertura della Costituente Massonica: “Nel 1815 malgrado le molte sconfitte, tutti i F.F. sentivano che i tempi erano mature, che era vicino il giorno dell’azione. La Mass. abbandono’ allora il campo religioso e filosofico per entrare nel campo politico e dell’azione. Essa si organizzo’ in Vendite e fondo’ la Societa’ dei Carbonari.” (12)
E, dulcis in fondo, ecco cosa scrive il gesuita Pietro Pirri che ritiene la setta carbonara “una emanazione almeno indiretta della massoneria specialmente inglese” (13) creata dalla Gran Loggia d’Inghilterra per frenare l’influenza francese e modificare il corso degli eventi soprattutto nel Regno delle Due Sicilie.
Occorre altro per considerare l’opera “rivoluzionaria” e il cosiddetto “risorgimento” italiano (ma identico discorso sarebbe applicabile ai “risorgimenti” d’Ungheria e Germania, ai moti d’indipendenza della Grecia, alle agitazioni che si manifesteranno dalla Spagna alla Russia ritornando infine sempre laddove erano nate ossia nella Francia dei Lumi che, nel 1870-71, conoscera’ il primo tentative egualitarista radicale e comunista della storia con l’esperimento della Comune di Parigi) nient’altro piu’ che l’azione sovversiva della setta massonica eterodiretta dai nemici implacabili ed eterni della Chiesa (ovvero gli ebrei) e condotta con spietata e lucida coscienza per disintegrare sia il potere temporale che, soprattutto, l’influenza spirituale della Santa Sede nella penisola italiana?
Noi consigliamo vivamente la lettura del saggio della dr.ssa Angela Pellicciari, storica “revisionista” del Risorgimento delle coccarde massonico-tricolori dei quali sono peraltro usciti anche i volumi “Risorgimento da riscrivere – Liberali&massoni contro la Chiesa” (Ediz. “Ares” – 2007) , “I panni sporchi dei Mille” (Ediz. “Fondazione Liberal” – 2003) e “Risorgimento anticattolico” ( Ediz. “Piemme” – 2004)…..
La Massoneria: lo strumento di dominio e di controllo utilizzato dall’Internazionale Ebraica per sottomettere ai propri programmi ed alle sue volonta’ i belanti stupidi “goyim”….
Ovviamente questo l’autrice non lo dice….
Non importa….lo affermiamo Noi!
“Uomini siate e non pecore matte….” (Dante Alighieri)
Au revoir….
DAGOBERTO HUSAYN BELLUCCI
15 Luglio 2010
Note –
1 – Nel 1983 il religioso paolino Rosario Esposito calcola che le condanne antimassoniche della Chiesa cattolica sono 586 (cfr R. Esposito – “Abolita la scomunica contro la massoneria”, in “Vita pastorale”, anno 71, n 4, aprile 1983, p.66). In un lavoro di qualche anno posteriore lo stesso Esposito scrive che i pronunciamenti antimassonici del solo Leone XIII sono 2.032 (cfr R. Esposito – “Il 1.o Congresso Anti-Massonico Internazionale nei documenti Pontifici”, in “Palestra del clero”, anno 76, n. 5-6. , maggio-giugno 1997, p. 338). Esposito fa riferimento ad un suo testo inedito dal titolo “I documenti antimassonici di Leone XIII”. Si tratta in ogni caso in un numero straordinariamente elevato di condanne;
2 – cfr Ricardo de la Cierva – “La Masoneria invisible” – Madrid 2002; cfr anche G.M. Cazzaniga – “Nascita della massoneria nell’Europa moderna”, in “Storia d’Italia – Annali 21 – La Massoneria”, Torino 2006, pp. 8-13;
(*) Secondo quanto riportato da C. Francovich nel suo “Storia della Massoneria in Italia dalle origini alla Rivoluzione Francese” il primo italiano iniziato nella loggia fiorentina degli inglesi sara’, il 4 agosto 1732 tal Antonio Cocchi, primo italiano di cui sia documentata l’iniziazione massonica. Se cio’ fosse vero conferma la presenza attiva in Firenze di una loggia “inglese” prima della data ufficiale nella quale probabilmente la loggia italiana sara’ “accettata” e ufficialmente riconosciuta dalla Casa-madre britannica;
3 – cfr B. Fay – “La Massoneria e la rivoluzione intellettuale del Settecento” – Padova 1999;
4 – cfr B. Fay – op. cit.;
5 – cfr la voce “Massoneria” a cura di P. Pirri in “Enciclopedia Cattolica” – Firenze 1952;
6 – traduz. a cura dell’autrice. Citato in A. Neut – “La Franc-Maconnerie” – Gand 1864 – p. 82;
7 – cfr Ricardo de la Cierva – op. cit. , pp. 276-281; cfr anche M. Introvigne – “La Massoneria” – Torino 1999, pp. 26-28;
8 – J. M Ragon – “Cours Philosophique et Interpretatif des Initiations Anciennes et Modernes” – Parigi 1853, p. 38;
9 – N. Perrone – “La Loggia della Philantropia” – Palermo 2006;
10 – G. La Farina – “Storia d’Italia dal 1815 al 1850″ – Torino 1851, Tomo I, pp 42-43;
11 – I due documenti in questione sono citati dal Cardinale Pecci, futuro Leone XIII, in una “Lettera Pastorale” inviata agli abitanti di Perugia nel 1860. Cfr Giocchino Pecci – “Il dominio temporale della S. Sede” – Perugia 1860, in “Scelta di atti episcopali” – Roma 1879, p. 52;
(**) – all’interno della Carboneria non si parla di “logge” ma di “vendite”;
12 – G. La Farina – “Epistolario” – Milano 1869 – tomo I, p. 373;
13 – P. Pirri – “La Massoneria e il Risorgimento Italiano” – in “La Civilta’ Cattolica” – 1926 – tomo II, pp.113-117;
fonte
https://forum.termometropolitico.it/79254-20-settembre-1870-2010-140-potere-massonico-italia.html