Felice Amati eccellenza di Roccasecca, Terra di Lavoro, Regno di Napoli
Felice Amati (Roccasecca, 17 maggio 1762 – Napoli, 16 gennaio 1843) è stato un politico napolitano.
Read MoreFelice Amati (Roccasecca, 17 maggio 1762 – Napoli, 16 gennaio 1843) è stato un politico napolitano.
Read MoreAMATI Giambattista medico di camera di S. M., protomedico generale del regno di Napoli, medico del l’ ospedale della Regia Marina, membro del supremo Magistrato di salute e dell’Istituto vaccinico, presidente dell’Accademia Medico-chirurgica, socio onorario della R. Accademia delle scienze, e Corrispondente delle Società medica di Palermo, del la Gioenia e di altre. In Roccasecca nel mese di settembre del 1764 venne egli alla luce da Antonio Amati e da Teresa Colantoni. Studiò in patria le belle lettere e la filosofia, ed all’età di 18 anni ſu dai genitori inviato in Napoli ad apprendere la medicina, cui mostrato aveva fin dalla prima età sua naturale propensione; in guisa che dopo pochi anni di studio medico fu nel caso di ricevere la laurea dottorale, ed in breve tempo si procurò la stima e la benevolenza di più distinti personaggi del patrio ippocratico consesso.
Read MoreI bravi piemontesi misero subito in azione quello che da mesi era già preventivato: misero in stato di assedio tutte le province del Mezzogiorno continentale ad eccezione di quelle di Teramo, Reggio Calabria, Napoli, Bari e Terra d’ Otranto già abbondantemente massacrate dall’esercito sabaudo.
Read MoreCAPITOLO II.
INSURREZIONE DI CALABRIA. Sommario
I perturbatori di Montoliveto vanno a trapiantare ingrati semi nelle Calabrie. Cosa facessero i liberali Calabresi dopo conoscimi i cast di Maggio. La rivolta progredisce per lo arrivo di taluni Deputati svignati da Napoli. Giungono in Cosenza Ricciardi e Mileti; l’agitazione al colmo. Istituzione di un Comitato diviso In quattro Dicasteri. Apparecchio di molti armati.
Read MoreGENERALE DEI BRIGANTI
Le vittorie di Garibaldi ebbero per effetto di far insorgere i cosiddetti liberali della Basilicata; i comitati segreti che facevano capo a Corleto avevano da tempo preparato le popolazioni a insorgere contro il mal governo borbonico, per cui in tutti i paesi era un tacito affaccendarsi a prontar armi, a fabbricar cartucce per essere pronti a menar le mani nel momento designato.
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