Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

IL CONTRABBANDO NEL REGNO DI NAPOLI SECONDO LA DOTTRINA DEL XVII SECOLO di DI PAOLO MELCHIORRE (VIII)

Posted by on Ago 5, 2021

IL CONTRABBANDO NEL REGNO DI NAPOLI SECONDO LA DOTTRINA DEL XVII SECOLO di DI PAOLO MELCHIORRE (VIII)

5. Da una lettera pubblicata dal viceré’ duca di Medina il 27 giugno 1643 al commissario dei contrabbandi delle province di Basiicata e Calabria, Simone Vaaz in seguito ai frequenti contrabbandi perpretati in quelle terre dagli ecclesiastici.[1]

“”Spettabile e Magnifico Uomo, fedele al Regio diletto, ci è stato presentato memoriale del seguente tenore:

“Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore, i Governatori dell’arrendamento delle sete della Calabria e Basilicata espongono a V. E. come n queste Province è aumentata una innumerevole quantità di Chierici ed Ecclesiastici che continuamente frodano i diritti del detto arrendamento e fanno contrabbandi, anche in comitiva ed armati, non denunciando le sete che sono in loro potere, né pesandole sulle bilance Regie né dandone alcun conto, ed inoltre imbarcandole essi stessi; dimodoché hanno ridotto l’arrendamento in evidente pericolo di perdersi, avendo nella passata raccolta frodato diritti per più di centocinquantamila ducati.

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IL CONTRABBANDO NEL REGNO DI NAPOLI SECONDO LA DOTTRINA DEL XVII SECOLO di DI PAOLO MELCHIORRE (VII)

Posted by on Ago 1, 2021

IL CONTRABBANDO NEL REGNO DI NAPOLI SECONDO LA DOTTRINA DEL XVII SECOLO di DI PAOLO MELCHIORRE (VII)

3. Da una lettera scritta al viceré conte di Lemos da baroni e comunità nel 1603 per il compimento di una strada da Napoli in Puglia.[1]

“Illustrissimo ed Eccellentissimo Signore, i sottoscritti Baroni ed Università espongono come si trovino oppressi di continuo al pagamento delle strade che si fanno per il Regno, e come questa tassa fu imposta perché le strade del Regno fossero accomodate in loro parte, dimodoché tutti sentissero il peso ed il beneficio; per cui supplicavano V. E. d degnarsi di fare loro la grazia che anche nei sottoscritti luoghi siano accomodate le strade , perché anch’essi possano nei bisogni venire in Napoli con comodità e vendere le loro robe e comprare.

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