Arpino: situazione militare nel 1796
In vista della visita del Re, inizialmente prevista per il 15 maggio, fra marzo ed aprile giungono il “real equipaggio” ed un distaccamento di “soldati del Re”. Si procede ad una serie di preparativi, che comportano, fra l’altro, la demolizione di alcuni fabbricati lungo la futura Via Aquila Romana, per allargare il tracciato e consentire il transito alle carrozze. Il centro urbano è angusto, caotico e sovraffollato. I “soldati del Re” ed il “real equipaggio” vengono alloggiati, alla meno peggio, in case private.
La situazione peggiora a giugno, quando i venti di guerra portano in paese anche i rudi “picchieri di marina”, militari indisciplinati e temibili, che si accasermano nel cosiddetto “Palazzo Boncompagni”, nei pressi dell’agglomerato di casupole che sarà, un giorno, Piazza Municipio. La situazione igienica diventa insostenibile.
Arpino è sede di una miriade di laboratori artigiani, fabbriche e fabbrichette per la lavorazione e la tintura della lana. 7-8000 operai (circa due terzi della popolazione) lavorano ogni giorno nel centro storico, o nelle immediate vicinanze, dove tutte le attività hanno sede. Ogni sotterraneo, seminterrato, stamberga, grotta e/o locale comunque utilizzabile, è stipato di vasche, macchinari, materiali grezzi, semilavorati, prodotti finiti, scarti, ingombri di ogni genere. La quantità di lana prodotta richiede una rete di trasporti non indifferente, costituita da carriaggi ed altri mezzi vari, a trazione umana ed animale. Numerose altre persone sono addette a rifornimenti e servizi. Il traffico di uomini ed animali è, pertanto, caotico; intasa le anguste vie ad ogni ora del giorno e della notte. Il Re in visita, con tutto il suo apparato, ed i militari, con il peso dei loro casermaggi, sono la classica goccia che fa traboccare il vaso. L’epidemia è solo questione di tempo.
2 aprile 1796(13 germinale anno IV)
La campagna d’Italia inizia. Vittoria dei Francesi contro gli Austro-Piemontesi a Cairo Montenotte
13 aprile 1796(24 germinale anno IV)
Vittorie francesi a Millesimo ed a Dego. Gli Austriaci si ritirano verso la Lombardia; i Piemontesi riparano nel forte di Ceva, dove vengono inseguiti e sconfitti
21 aprile 1796(2 floreale anno IV)
I Piemontesi subiscono un’altra sconfitta a Mondovì
28 aprile 1796(9 floreale anno IV)
Vittorio Amedeo III (Re di Sardegna e di Piemonte) firma l’armistizio di Cherasco, preludio al trattato di pace di Parigi, con il quale cederà alla Francia Nizza e l’alta Savoia
9 maggio 1796 (20 floreale anno IV)
Napoleone impone “la pace” al duca di Parma
Raimondo Rotondi