Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Ceprano e i suoi costumi tipici descritti da un francese ‘casalingo’ (avec quelques notes en français)

Posted by on Giu 17, 2024

Ceprano e i suoi costumi tipici descritti da un francese ‘casalingo’ (avec quelques notes en français)

Alphonse Karr odia i viaggi, sta volentieri a casa, preferisce una vita casalinga dove poter esercitare la cosa che ama di più: stare in pantofole, fare il casanier. Ma poi ci ripensa e tra il 1872 e il 1875 intraprende alcuni viaggi che lo porteranno anche in Italia: Genova, Milano, Brescia, Venezia, Bologna, Napoli e Ceprano, con la ferrovia inaugurata da pochi anni. Si, avete letto bene, Ceprano è stata una delle tappe del percorso italiano e, unica in Campagna, è presente nel libro Notes de voyage d’un casanier (Calmann Levy, Editore in Parigi, 1877), occupando tutto il capitolo XVII. Il nostro dunque, nonostante il suo carattere ‘pantofolaio’, parte e poi racconta quel che vede e pensa; e noi vogliamo cogliere il motivo della partenza tra le righe della dedica a stampa nelle pagine iniziali, da lui firmata:

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MAURIZIO ZAMBARDI VINCITORE DEL PREMIO TERRA LABORIS 2024 SEZIONE SCIENTIFICA IX EDIZIONE

Posted by on Giu 16, 2024

MAURIZIO ZAMBARDI VINCITORE DEL PREMIO TERRA LABORIS 2024 SEZIONE SCIENTIFICA IX EDIZIONE

Maurizio Zambardi è Il vincitore del Premio Terra Laboris sezione tecnico-scientifico 2024 giunto alla nona edizione, di seguito le motivazioni che hanno ispirato la scelta

“La Scienza non è una fede o una religione, certamente lo sguardo della fede, ma è un metodo dove si incontrano varie tesi con altrettante antitesi per arrivare ad una sintesi e grazie alla Scienza Nuova di Giambattista Vico anche la Storia è considerata una materia scientifica. Chi studia la storia sa perfettamente che il dogma “la verità è scritta nei documenti d’archivio” appartiene ai ricercatori che anche se appassionati, spesso sono ingenui, sprovveduti e nella maggior parte dei casi mediocri. Le fonti d’archivio sono fondamentali ma vanno maneggiate con cura e incrociati con altri presenti  in altri archivi, perché come affermava Cavour “vi facciamo trovare i documenti che vogliamo noi” e devono integrarsi con vari fonti bibliografiche dell’epoca, con tradizioni popolari e con alcuni fonti della letteratura. Per  fare questo devi fare un lavoro complesso e lungo e se non sei un salariato delle università o di folli mecenati devi essere armato di grande passione e amore per la ricerca, per la storia e per la tua terra ed un esempio vivo, fulgido, sintesi delle suddette valutazioni ed espressione della Filosofia Vichiana è Maurizio Zambardi di San Pietro Infine in alta Terra di Lavoro a cui l’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro conferisce il “Premio Terra Laboris 2024” sezione scientifica IX Edizione.
Maurizio Zambardi fin dalla giovane età coltiva la passione della ricerca storica, archeologica, artistica e letteraria cimentandosi in varie epoche storiche, dall’antichità fino ai giorni nostri, applicando con serietà e competenza il metodo scientifico e valorizzando al meglio la biblioteca naturale e il considerevole numero di archivi presenti in Terra di Lavoro che offre il territorio e che gli ha permesso di produrre un’enorme bibliografia certificando che la storia dell’alta Terra di Lavoro non è subalterna, locale o provinciale ma universale”      

Claudio Saltarelli

Pres. Ass. Id. Alta Terra di Lavoro     

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Il regime fiscale nelle Due Sicilie e in Piemonte

Posted by on Giu 16, 2024

Il regime fiscale nelle Due Sicilie e in Piemonte

Dalla contrapposta concezione che avevano sul ruolo dello Stato, di cui abbiamo parlato nella precedente puntata, scaturiva una enorme differenza tra il Regno delle Due Sicilie e il Regno di Sardegna ed era quella che riguardava la pressione fiscale, assai limitata nel primo e invece particolarmente pesante nel secondo. Il regno borbonico aveva un sistema estremamente agile, che prevedeva solo 5 tributi ed era caratterizzato da aliquote molto ridotte. Questo perché l’obbiettivo dell’amministrazione era di prelevare il minimo necessario per le proprie esigenze.

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STORIA DI FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE DAL 1830 AL 1850 (XIII)

Posted by on Giu 16, 2024

STORIA DI FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE DAL 1830 AL 1850 (XIII)

Dovremmo smettere di definire certi storici “borbonici” e chiamarli semplicemente “preunitari” o “napolitani” nel nostro caso. Non si  capisce per quale motivo il Colletta che non scrive certo un trattato di obiettività scientifica sia considerato uno storico e i napolitani che scrissero al tempo di Ferdinando II siano considerati dei lacchè di regime.

Gli esuli pagati profumatamente in quel di Torino dal conte di Cavour per scrivere le loro ricostruzioni storiche antiborboniche che cos’erano? I depositari  della verità rivelata?

Buona lettura e soffermatevi sul profluvio veramente impressionante di innovazioni normative operate dal Re Ferdinando II.

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La Sicilia tra inglesi, francesi e napolitani 1799-1848 (IV)

Posted by on Giu 16, 2024

La Sicilia tra inglesi, francesi e napolitani 1799-1848 (IV)

La questione degli zolfi di Sulphur War

“L’affermarsi dell’industria chimica inglese destò ben presto le preoccupazioni di quella marsigliese, scatenando gli eventi conosciuti come “questione degli zolfi replica watches . Nel 1837, difatti, la società francese Taix & Aycard offrì al governo borbonico l’opportunità di sottrarsi al monopolio degli Inglesi, assumendo il controllo del commercio dello zolfo in cambio della realizzazione di una industria chimica in Sicilia. 

L’offerta venne accettata e fu approvata una convenzione secondo la quale il commercio zolfifero veniva assegnato per un decennio esclusivamente alla Compagnie des soufres de Sicilie (Romeo, 1970, p. 219). 

L’accordo scatené la violenta reazione del governo britannico, che dichiarò illegittima la convenzione, in quanto violava il trattato di commercio dello zolfo stipulato già nel 1816 tra Inghilterra e Regno borbonico, secondo cui quest’ultimo accordava agli Inglesi la formula della “nazione più favorita?, e minacciò il blocco navale del porto di Napoli. 

Di fronte al pericolo di uno scontro armato e dell’isolamento diplomatico, il sovrano borbonico fu costretto a disdire l’accordo e restaurare di fatto il monopolio inglese dello zolfo13 (Renda, 1984, pp. 104-105).”

(Cfr. Caterina Barilaro – Il ruolo della Sicilia nel processo unitario italiano)

continua di seguito

https://www.eleaml.org/ne/ind_zolfi.html

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