Posted by altaterradilavoro on Giu 8, 2024
Fra i tanti filoni in cui, in oltre mezzo secolo di attività, l’arte di Riccardo Muti si è dispiegata, quello relativo alla scuola napoletana è particolarmente caro al Maestro, che nel capoluogo campano è nato e nel Conservatorio di San Pietro a Majella ha studiato; in più, la prima opera in assoluto che ha diretto è stata – nel 1967, al Teatro dell’Arte di Milano, L’osteria di Marechiaro di Paisiello, con un’orchestra formata da studenti e professori di quel Conservatorio di Milano, dove si era appena diplomato (e nel cast, tra l’altro, figurava, nei panni di Lesbina, colei che sarebbe diventata sua moglie, Cristina Mazzavillani).
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Posted by altaterradilavoro on Giu 7, 2024
Rubrica: L’Indignato di Giuseppe Giunto
Con la fine della seconda guerra d’indipendenza, scoppiata il 26 aprile 1859 e terminata con l’armistizio di Villafranca il 12 luglio 1859, il regno sardo-piemontese subì un allargamento dei suoi confini. Con il Trattato di Zurigo del 11 novembre 1859 l’Austria cede la Lombardia (con esclusione di parte della provincia di Mantova) al Regno di Sardegna tramite la Francia.
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Posted by altaterradilavoro on Giu 7, 2024
Dovremmo smettere di definire certi storici “borbonici” e chiamarli semplicemente “preunitari” o “napolitani” nel nostro caso. Non si capisce per quale motivo il Colletta che non scrive certo un trattato di obiettività scientifica sia considerato uno storico e i napolitani che scrissero al tempo di Ferdinando II siano considerati dei lacchè di regime.
Gli esuli pagati profumatamente in quel di Torino dal conte di Cavour per scrivere le loro ricostruzioni storiche antiborboniche che cos’erano? I depositari della verità rivelata?
Buona lettura e soffermatevi sul profluvio veramente impressionante di innovazioni normative operate dal Re Ferdinando II.
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Posted by altaterradilavoro on Giu 7, 2024
A Napoli non mi sono limitato a visitarne le spiagge,ma ho voluto vederne i monumenti per sudiarne l’arte e l’autenticità storica di essi stessi. Dobbiamo dire che abbiamo provato una gioia tutta particolare nel guardare il bel golfo di Napoli e la nostra fantasia ci faceva udire, nel mormorìo delle onde, la voce misteriosa delle Sirene… Però non è facile che ci lasciamo prendere dalla immaginazion e dalla fantasia.
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