Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

STORIA DI FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE DAL 1830 AL 1850 (VIII)

Posted by on Mag 31, 2024

STORIA DI FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE DAL 1830 AL 1850 (VIII)

Dovremmo smettere di definire certi storici “borbonici” e chiamarli semplicemente “preunitari” o “napolitani” nel nostro caso. Non si  capisce per quale motivo il Colletta che non scrive certo un trattato di obiettività scientifica sia considerato uno storico e i napolitani che scrissero al tempo di Ferdinando II siano considerati dei lacchè di regime.

Gli esuli pagati profumatamente in quel di Torino dal conte di Cavour per scrivere le loro ricostruzioni storiche antiborboniche che cos’erano? I depositari  della verità rivelata?

Buona lettura e soffermatevi sul profluvio veramente impressionante di innovazioni normative operate dal Re Ferdinando II.

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Un antico declino di Fjodor Dostoevskij

Posted by on Mag 31, 2024

Un antico declino di Fjodor Dostoevskij

Prendete, per esempio, il conte di Cavour – non è un’intelligenza, non è un diplomatico? Io prendo lui come esempio perché ne è già riconosciuta la genialità e inoltre perché è già morto. Ma che cosa non ha fatto, guardate un po’; oh sì, ha raggiunto quel che voleva, ha riunito l’Italia e che ne è risultato: per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta, non la speculazione di una mente di gabinetto, ma un’idea reale, organica, frutto della vita della nazione, frutto della vita del mondo: l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale. I popoli cresciuti e scomparsi in questi due millenni e mezzo in Italia comprendevano che erano i portatori di un’idea universale, e quando non lo comprendevano, lo sentivano e lo presentivano.

La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale. Ammettiamo pure che questa idea mondiale, alla fine, si era logorata, stremata ed esaurita ma che cosa è venuto al suo posto, per che cosa possiamo congratularci con l’Italia, che cosa ha ottenuto di meglio dopo la diplomazia del conte di Cavour? È sorto un piccolo regno dì second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore mondiale, (…) un regno soddisfatto della sua unità, che non significa letteralmente nulla, un’unità meccanica e non spirituale (cioè non l’unità mondiale di una volta) e per di più pieno di debiti non pagati e soprattutto soddisfatto del suo essere un regno di second’ordine. Ecco quel che ne è derivato, ecco la creazione del conte di Cavour!

(tratto da: Il Domenicale, 23.10.2004 (anno III), n. 43, p. 3, Fëdor M. DOSTOEVSKIJ (1821-1881), “Diario di uno scrittore”,ed. it. a cura di Ettore Lo Gatto (1890-1983), Sansoni, Firenze 1981, pp. 925-926.

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L’osco nella lingua molisana

Posted by on Mag 31, 2024

La lingua osca e le assonanze contemporanee

Partiamo dalla iscrizione sulla pietra osca di Molise, qui trascritta da destra a sinistra e a caratteri latini, con la successiva traduzione in italiano:

bn. betitis. bn. meddíss. prúffed 
Bantis Betitius figlio di Bantis, magistrato, ordinò

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La situazione economica in Italia prima dell’Unità

Posted by on Mag 30, 2024

La situazione economica in Italia prima dell’Unità

Nel 1861 il pil dell’Italia settentrionale era di 337 lire pro-capite, praticamente pari a quello dell’Italia del sud, che era di 335 lire pro-capite (Vittorio Daniele e Paolo Malanima ne Il Divario Nord-Sud in Italia, 1860-2011, Rubbettino, 2011). Il dato relativo al Meridione, però, era inferiore al suo reale potenziale. Infatti era penalizzato dalla guerra che si stava combattendo sull’intero territorio delle Due Sicilie e aveva frenato la produzione, sia nel settore agricolo, sia in quello industriale.

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