CARMINE DI SOMMA RISPONDE AD ALESSANDRO BARBERO
Se noi Laborini Napolitani abbiamo la fortuna di avere lo storico della porta accanto, Fernando Riccardi, gli italiani e l’Italia hanno lo storico “buono per tutte le stagioni”, Alessandro Barbero.
Alessandro Barbero che abbiamo conosciuto grazie alla TV di stato Rai Storia, è un personaggio di bella presenza, molto cordiale, parla bene, una persona a modo e che nonostante si qualifica come Storico del Medioevo, lo si vede in tutte le trasmissioni di Storia istituzionale, insomma lo possiamo definire il Tuttologo della Storia. Non poteva non mancare una sua intromissione nel capitolo scottante dell’Unità d’Italia e spesso lo si vede in Rai a parlare del risorgimento, del brigantaggio pur ammettendo che non è studioso della materia peccando di grossa superficialità e mancanza di rispetto per chi ascolta i suoi programmi soprattutto perché tutti noi paghiamo un canone e vorremmo un servizio pubblico altamente professionale e più possibile oggettivo.
Ma la cosa che più importante, per noi Napolitani, è stata quando hanno scomodato il Sig. Barbero a parlare delle deportazioni dei soldati Napoletani nei campi di concentramento, solo cosi si possono chiamare, e di quello più famoso Fenestrelle per smontare e relativizzare quella immane tragedia che ha anticipato di qualche decennio quello che fecero nazisti e bolscevici.
Se affermo importante è perché questo fatto ci dimostra come il nostro revisionismo, sono solo un divulgatore e non un storico, ha intrapreso i Campi Elisi del successo e che i giacobini, risorgimentali e savoiardi sono veramente alla frutta come potete notare nel video protagonista di questo articolo. Posso solo aggiungere che se sono costretti a scomodare un personaggio televisivo che non conosce perfettamente quella pagina di storia, sono affermazioni di Barbero, vuol dire che non hanno argomenti, studiosi e documenti che possono arrestare questo fiume carsico della verità storica che è emerso dalle viscere della terra; gli Inglesi definisco il risorgimento “la più bella pagina della loro storia Imperialista”.
Come noterete nel video Barbero ad un certo punto parla di esercito Napoletano per poi cambiare definendolo Meridionale che ci fa capire come i nostri nemici hanno ben capito l’importanza della comunicazione e usare il termine meridionale e non napoletano è di fondamentale importanza. Cosa che non vogliono capire, oppure lo capiscono bene ma hanno altri interessi, i nostri che si definiscono meridionalisti e sudisti. La gente comune delle nostre terre pensa che siamo stati sempre meridionali e non sa che eravamo sudditi di un Regno indipendente e uno stato sovrano e a questo punto penso perché Barbero ha capito l’importanza dell’utilizzo delle parole mentre noi ancora no?
Un pensiero va ai nostri italiani nati a Napoli, “giacubbini”, vi rendete conto dove avete portato Napoli e il Regno? Napoli era la città con più case editrici in Europa e ora il salone del libro si fa nella capitale savoiarda, tutta la cultura del neonato Regno di Italia ruotava attorno ai neohegelliani napoletani mentre ora?, vi definite Crociani e avete fatto scomparire Benedetto Croce dai radar della cultura nazionale, “caro Benedetto Croce chi di spada ferisce di spada perisce”. Pensate che una sera ad un programma televisivo pubblico un Barbapapà nazionale savoiardo rimase senza parole e sorpreso quando una docente della Federico II parlò di come Benedetto Croce aveva napoletanizzato l’italiano che è il parlato corrente. State facendo rivoltare nella tomba il filosofo abruzzese per come avete fatto cadere così in basso la cultura napoletane andando dietro al trasformismo culturale di Marotta portando come simbolo della città donna Eleonora nata a Roma che è passata alla storia soprattutto per la sua irriconoscenza e per il suo tradimento, in 3000 anni di storia Napoli forse ha prodotto personaggi che hanno fatto qualcosina in più non credete? Non c’è più un giornale con editore napoletano e i giornalisti “giacubbini” per accreditarsi al padrone esterno di turno parlano volentieri dello sputtanapoli e di come il Napoli di Sarri deve giocare per vincere, povero Scarfoglio, a Napoli c’è un detto che recita “a Napoli pure nu ciucc in silenzio pass pe’ professore”
Gli uomini di cultura che oggi rappresentano la città non sono buoni nemmeno per vendere i babà, hanno come guida un certo Saviano, che ha fatto più danni lui che Carlo in Francia, e se non fossero spesso presenti in qualche programma calcistico non li conoscerebbe nessuno.
Nei programmi scolastici non sono solo assenti, i novatores napoletani, ma i suddetti neoeghelliani, Labriola, Malatesta e la repubblica del Matese e tanti altri che “è gente vostra”, avete cancellato la vostra identità, avete tranciato le vostre radici, avete svenduto la vostra anima e tutto questo in cambio di cosa? avete fatto questi disastri per avere avuto in cambio importanti ricchezze? se tutto questo lo avete fatto per qualche spicciolo siete, oltre dei traditori, degli imbecilli.
A Barbero vorrei dire ma professionalmente ha guadagnato qualcosa ad affrontare una storia cosi complessa senza avere la preparazione giusta? certo che quando studio il Medioevo mi guarderò bene da leggere i suoi lavori perché chi mi garantisce la bontà dei suoi studi? lei mi dirà ma per amor di patria mi sono messo al suo servizio, non ho mai pensato come fanno in molti che rientra nella tipologia di storico che Gramsci definiva “salariato”, e io le dico che ha fatto benissimo e forse se la pensassi come lei farei la stessa cosa ma questo non vuol dire che i miei dubbi si sono dissolti.
Chiudo dedicando due parole a Carmine Di Somma, persona straordinaria e vero soldato del Re che non accettando questo stato di cose ha deciso si salire in montagna e diventare Brigante Insorgente, un Brigante del terzo millennio che ha conservato lo stesso spirito di servizio e amore che hanno accompagnato i nostri più importanti antenati che sono diventati ormai un mito. Carmine non è uno storico ma uno studioso e divulgatore attento e geniale che ha risposto punto su punto in maniera impeccabile a Barbero, di seguito oltre all’ultimo documentario ci sono tutti i lavori che sono a nostra disposizione.
Claudio Saltarelli