Cassino, monumento all’orso Wojtek. Pistilli polemico: «Meglio ricordare le donne cassinati»
CASSINO – Un buon risultato il restyling della fontana di piazza XV Febbraio: era diventata deposito di sedie e tavolini. Opportuno l’utilizzo abbondante di acqua (Acea permettendo), elemento fondante di Cassino. Bene ha fatto il sindaco D’Alessandro, con i suoi amministratori, ad inaugurarla in pompa magna. Senonché, con una certa amarezza, devo ricordare che per il complesso progettato dall’architetto Giancarlo Antonelli c’erano altri programmi che il sindaco pare abbia dimenticato. Quando lanciai l’idea di innalzare un monumento alla donna protagonista della rinascita del Cassinate, fatta propria e sostenuta dal Centro Documentazione e Studi Cassinati-Onlus, e accolta con vivo interesse dai Cassinati, pensammo di utilizzare le nicchie della fontana lasciate vuote da Antonelli perché fossero impiegate per ricordare il martirio dei Cassinati. Ma ora non è più possibile. Eppure ad un’apposita riunione del CDSC parteciparono il sindaco e l’assessore alla cultura Nora Noury, ai quali fu illustrato il progetto. Netta fu l’adesione dell’amministrazione comunale, anche se fu escluso – ovviamente – un finanziamento per via dei vuoti delle casse comunali. Ora sorge il problema di individuare un altro sito per il monumento, cosa molto difficile ormai, vista la scarsa attenzione mostrata dal sindaco al progetto.
A meno che non si pensi di farne uno spartitraffico in una rotatoria cittadina, come è avvenuto, ad esempio, per il monumento a S. Benedetto. A questo punto c’è la concreta possibilità di realizzarlo in uno dei comuni del circondario, visto che si tratta di celebrare l’eroismo delle donne del Cassinate, e non solo di Cassino, che condivisero lo stesso tragico destino della Città Martire. E pensare che si stava decidendo di affidare la presidenza del comitato istituzionale al sindaco pro tempore di Cassino. In occasione della cerimonia di inaugurazione della fontana, pochi giorni fa, il primo cittadino ha poi annunciato l’intento di installare, nella stessa piazza XV febbraio, un monumento al famoso orso Wojtek, divenuto celebre per la sua partecipazione alle battaglie della seconda guerra mondiale. Lo stesso orso a cui sono stati dedicati diversi monumenti in altre parti del mondo. Ben venga un’opera che ricordi l’orso, che costituirebbe certamente una suggestiva attrazione turistica ed accrescerebbe anche il prestigio della piazza e della sua nuova fontana. Non mi chiedo, come fanno altri, chi finanzierà l’opera, anzi, esprimo il mio apprezzamento per i promotori dell’iniziativa: ben venga chi, finalmente, a Cassino si adopera per l’arricchimento e la promozione della città. Però l’idea che una simpatica bestia venga omaggiata per la sua cooperazione con i soldati, mi fa venire alla mente il contributo che diedero alle battaglie di Cassino altre bestie, più umili ma più determinanti: parlo dei poveri somari che furono costretti ad inerpicarsi fra le rocce di Monte Cairo carichi di munizioni e rifornimenti destinati ai combattenti alleati stremati e rintanati fra i costoni rocciosi del monte. Perfino la coda di quegli asini servì ai soldati per superare gli impervi percorsi. Ma accanto ai somari come non ricordare l’apporto dei muli che, in lunghe file, condotti da soldati italiani – questo forse molti lo ignorano – dalle retrovie, passando per la contrada San Michele, trasportavano anch’essi munizioni e rifornimenti per i combattenti in prima linea. Ma questo i solerti studiosi della Linea Gustav sapranno ben documentarlo; si veda comunque il bel libro di Umberto Cassottana, “Montelungo – Montecassino 1943-44” del 1994. Vogliamo fare monumenti anche a muli e asini? Per carità! Sta bene quello all’orso, che è portatore di un alone di internazionalità. Nulla a che vedere con i nostri umili quadrupedi che sono legati “soltanto” alle nostre tradizioni e alla nostra cultura. Nel frattempo il monumento alle nostre donne può attendere. Tuttavia per quanto mi riguarda il progetto va avanti: chi intende seguirlo si faccia avanti e dia una mano, che ve n’è bisogno.
Emilio Pistilli