Castelforte uno tra i paesi più ricchi di storia in alta terra di lavoro
Castelforte è uno dei paesi più ricchi di storia dell’intera provincia di Latina già terra di lavoro. Nel medioevo, quando venne fondata, fu centro assai attivo e a quell’epoca risalgono resti arrivati fino a noi come le porte di ingresso al
borgo, le muro di cinta, la Torre Civica e la Chiesa di San Giovanni Battista. Anche il suo nome rimanda a
radici medievali e dovrebbe provenire dal latino “Castrum Forte” (il “Castrum” infatti era un insediamento
tipico romano a carattere militare, posto in punti strategici a difesa del territorio).
Ci sono storici che spostano ancora più indietro l’origine del nucleo abitato di Castelforte ritenendolo innestato sulle rovine
dell’antica Vescia, appartenente alla Pentapoli Aurunca, costituita, oltre che da Vescia (l’odierna
Castelforte), da Ausonia, Minturno, Suessa (l’odierna Sessa Aurunca) e Sinuessa (l’odierna Mondragone),
distrutta dai romani. A testimonianza di questa teoria ci sono le numerose vestigia rinvenute su tutto il
territorio risalenti all’epoca preromana. Il Castrum Forte venne edificato come difesa degli abitanti della
piana sottostante durante il periodo dell’incastellamento. L’impostazione urbana è di una tipica piazza
d’armi: ciò si può rilevare dalla cinta muraria munita di torrioni, dalle porte di accesso e dal maschio
imponente, punto di avvistamento e di comunicazione con segnali di fuoco con le altre fortificazioni della
zona.
Già nella “carta del luglio 1181”, cui Tancredi d’Altavilla, re di Sicilia, confermò ai cittadini di Gaeta i
diritti su tutte le scafe di Suio e Castelforte, precedentemente concessi dal padre Ruggiero II nel 1095. Altri
storici attribuiscono l’edificazione di Castelforte ai Saraceni dopo la loro sconfitta nel 915 ad opera della
Lega Cristiana. In effetti, la particolare conformazione urbanistica della parte nord, quella più antica, con
case addossate, poche aperture e tutte rivolte verso cortili interni chiusi e totalmente ciechi, potrebbe
avvalorare la tesi. Le varie dominazioni di famiglie e casati hanno caratterizzato la storia per secoli.
Castelforte si distinse tra il 1789 e il 1799 per la resistenza alla discesa delle truppe napoleoniche. Al loro
fianco lottò anche il famoso brigante Fra’ Diavolo. Castelforte fu assediato per ritorsione dalle truppe
franco-polacche del Gen.le Dambroski nel giorno di Pasqua, 24 marzo 1799, ed espugnato; seguì la
rappresaglia contro la popolazione. Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1943 3 il 1944, il paese fu
sottoposto a incessanti bombardamenti degli Alleati per nove mesi. Per il tributo offerto durante il
conflitto, il Comune è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Civile.
Ogni anno, la seconda domenica di Agosto a Castelforte si celebra la tradizionale “Festa del Ventrisco”
(pianta del lentisco) . La celebrazione è dedicata al ricordo della pianta della tradizione locale, vivo
soprattutto in chi, da Castelforte, è dovuto andare a vivere lontano dalla propria terra natia. A questa
usanza è legato il detto: “voglio tornare a morire sotto il ventrisco” che sta a significare per gli emigrati, il
desiderio di ritornare a vivere sotto la torre di San Giovanni sopra la quale un tempo si ergeva
spontaneamente la pianta del lentisco.
Da qui è nata la festa nel periodo estivo quando la maggior parte
degli emigrati torna per godersi nel proprio paese il periodo delle ferie. Nella piazza di San Giovanni
antistante la torre, le persone degustano il piatto tipico della cucina locale: fagioli cotti nei “pignati”
(pignatte di terracotta) al fuoco della legna di quercia serviti in tegamini di coccio, conditi con olio e
profumate con le cipolle cresciute nella valle del Garigliano; il tutto accompagnato con ottimo vino rosso
locale e musica con canti e balli.
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