Posted by altaterradilavoro on Lug 11, 2020
Francesco Pezza sposa, in prime nozze, Arcangela Matrullo, che possedeva, come si rileva in un certificato catastale, un podere a vigneto e uliveto, a Santo Stefano. I Pezza avevano otto mule e sei cavalli, con cui Francesco esercitava il mestiere di vetturale. Egli aveva anche l’uso di un frantoio, come appare da una ricevuta rilasciata per l’affitto di alcuni locali adibiti a montano, dove venivano molite le olive.
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Posted by altaterradilavoro on Lug 10, 2020
Nell’incontro presso la sede dell’Associazione Culturale Teatrale Mimesis di Itri lo storico Alfredo Saccoccio ha sostenuto, con la massima obiettività, che il temuto e famoso capomassa è stato un eroe della patria e non un brigante, a cui, troppo spesso, furono attribuiti orrori ed iniquità commessi da altri capimassa.
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Posted by altaterradilavoro on Mag 9, 2020
Grazie all’impegno di Erminio De Biase, con il supporto dell’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro e di Alfredo Saccoccio, il mondo napolitano ha avuto il piacere di e l’onore di conoscere Michele Pezza, giovane e brillante medico napolitano che svolge la sua opera a Benevento, ma, altresì, assistiamo all’entusiamo con cui Michele, insieme alla sua famiglia, fa emergere nella sua migliore veste la figura del suo grande antenato.
Michele Pezza in pochi mesi è stato uno dei protagonisti di importanti convegni dedicati a Michele Arcangelo Pezza Colonnello dell’Esercito Napoletano e Duca di Cassano alias Fra Diavolo di cui ricordiamo quello organizzato al museo delle Arti Sanitarie degli Incurabili proprio in un undici novembre, data in cui fu vigliaccamente giustiziato in maniera barbara dall’abusivo Regno Giacobino Francese con il trono che nepotisticamente veniva occupato da Giuseppe Bonaparte, e quello dell’otto settembre 2019 dove per la prima volta in Italia è stato scoperto un busto dedicato al Mito Itrano, Laborino e Napolitano. Ad inizio dell’anno 2020 Michele ha rilasciato un importante su “IlMattino di Napoli” dove ha esaustivamente spiegato perchè il suo illustre antenato merita un posto di rilievo nella storia napolitana, in quella universale già lo occupa, ed è stato ospite in un programma Rai, dedicato a Fondi e al suo territorio, dove ha parlato di Fra Diavolo.
Di seguito copia dell’articolo cartaceo e del link del programma Rai
Claudio Saltarelli
https://www.raiplay.it/video/2020/04/di-l-dal-fiume-e-tra-gli-alberi-S2E11-Fondi-e-Sperlonga-terra-di-nessuno-0a23391f-59ee-4f00-a450-3d1d3438e479.html
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Posted by altaterradilavoro on Mag 3, 2020
Ai primi dell’800, Piazza Mercato non era come la conosciamo noi.
L’enorme quinta di cemento di Palazzo Ottieri non l’aveva divisa in due e lo spiazzo, aperto sul mare era ben maggiore. E di maggiore importanza, se si pensa che, in assenza del “Rettifilo”, Napoli non aveva altre “luci” fino al Maschio Angioino.
Un luogo adatto alle esecuzioni: ne ha ospitate tante.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 31, 2020
Ogni leggenda ha i suoi eroi, ogni storia i suoi protagonisti, ogni popolo i suoi miti. Il nome di Michele Arcangelo Pezza ai più potrebbe non dir nulla, ma se invece si pronunciasse la parola Fra Diavolo, in molti risuonerebbe un eco di memoria. Alcuni lo hanno solo sentito nominare, altri ne hanno letto il nome in saggi, romanzi di avventura, che fosse la penna di Dumas o di Victor Hugo o la musica di Auber poco importa.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 25, 2020
Nel lungo viaggio in Terra di Lavoro e nel Regno che l’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro per divulgare il ripristino di verità storiche che riguarda il fatidico 1799 ha fatto tappa anche a Castelforte dove grazie all’impegno del Pasticciere del Re Dario Saltarelli, a quello della Biblioteca Comunale di Castelforte ma soprattutto grazie alla volontà del Sindaco Giancarlo Cardillo è stato presentato il libro sull’epopea dei Sanfedisti guidati dal Card. Fabrizio Ruffo scritto da D. Petromasi e stampato in forma anastatica dalla suddetta associazione con il saggio introduttivo dello storico Laborino Fernando Riccardi.
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