Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Marcia della fame: San Bartolomeo in Galdo 21 aprile 1793

Posted by on Ago 9, 2021

Marcia della fame: San Bartolomeo in Galdo 21 aprile 1793

Il 14 luglio 1789 in Francia si giunse all’apice di quella che verrà chiamata la “Rivoluzione Francese”. Vi fu la presa della Bastiglia ed il successivo 26 agosto, la plebe riunita nell’Assemblea nazionale costituente approvò la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Gli echi di questi avvenimenti epocali non raggiunsero le orecchie dei braccianti sanbartolomeani, costoro si resero conto dell’esistenza dei francesi, solo quando la Grande Armée, dieci anni dopo, fece scappare dal trono di Napoli il re Ferdinando IV.

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I lazzari e la napoletanità

Posted by on Ago 7, 2021

I lazzari e la napoletanità

Lazzari, scugnizzi, muschilli. Nomi diversi in epoche diverse per indicare però lo stesso anelito di libertà, lo stesso amore viscerale per la propria città, Napoli, lo stesso sprezzo del pericolo. La vita a rischio, quotidianamente, per gioco. È il vivere pericolosamente di chi ha niente da perdere, che spesso porta a morire da grande. Come nel 1799, quando a mani nude fronteggiano le baionette dei battaglioni del francese invasore. E i Lazzari muoiono a migliaia. Oppure, come nel 1943, a far ingoiare al tedesco la sua tracotanza. Bottiglie incendiarie contro l’acciaio dei carri armati Tigre.

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“BRIGANTAGGIO DEL 1799 NELLA VALLE DI COMINO, IN TERRA DI LAVORO E NEL REGNO DI NAPOLI” A PICINISCO

Posted by on Lug 30, 2021

“BRIGANTAGGIO DEL 1799 NELLA VALLE DI COMINO, IN TERRA DI LAVORO E NEL REGNO DI NAPOLI” A PICINISCO

L’Associazione Identitaria “Alta Terra di Lavoro” ha editato la ristampa anastatica della “Storia della spedizione del Cardinale Ruffo”, opera di Domenico Petromasi, risalente al 1801. Lo scritto, la cui edizione costituisce un “unicum” nazionale, ricostruisce, passo dopo passo e in maniera dettagliata, la straordinaria impresa che nel 1799 portò il cardinale calabrese Fabrizio Ruffo a riconquistare il Regno di Napoli, invaso dai giacobini, con la sua “armata reale e cristiana”, composta esclusivamente o quasi di volontari raccolti strada facendo sotto l’emblema della Santa Croce.

Nel testo vengono narrate anche le altre insorgenze che esplosero in tutto il Regno che i francesi e la vulgata dominante hanno etichettato come brigantaggio mentre invece non è stata altro che la prima resistenza di popolo contro un esercito invasore nella storia. Anche in alta Terra di Lavoro e nella Valle di Comino c’è stata una guerra feroce e senza esclusione di colpi dove ha operato la Real Truppa Sannita e personaggi entrati nel mito come Fra Diavolo ma soprattutto abbiamo visto le popolazioni che non accettarono di vivere sotto l’albero della libertà che i francesi giacobini, accolti a braccia aperte da una minoranza rappresentata da una parte della nuova borghesia intellettuale e da una parte del mondo aristocratico che non solo cercava di conservare “la robba” ma vedeva nel vento rivoluzionario un opportunità per accrescerla.


Di tutto questo se ne parlerà in compagnia di Fernando Riccardi (autore del saggio introduttivo al testo), il vicesindaco di Picinisco Simone Ionta e Claudio Saltarelli in un convegno organizzato dal Comune di Picinisco domenica 1 agosto 2021 alle ore 18 e 30 presso la Sala Polivalente presso il Largario Montano.

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L’insorgenza antigiacobina dei “Viva Maria!” in Mugello

Posted by on Lug 26, 2021

L’insorgenza antigiacobina dei “Viva Maria!” in Mugello

Tra il 1796 e il 1799, in alcuni casi più tardi, il popolo del Mugello – come del resto il popolo di tutta la Penisola – insorse, in armi, contro le truppe francesi, che avevano portato in Italia la Rivoluzione , piantando nelle piazze “L’Albero delle false libertà” ; soltanto pochi “borghesi” si schierarono con la Rivoluzione, ovvero i Quisling, come si chiamarono, nell’ultima Guerra Mondiale, i “collaborazionisti” dei tedeschi. Da luogo a luogo le Insorgenze antigiacobine furono differenti, risposta popolare alle violenze, agli atti sacrileghi, agli stupri, alle libertà conculcate dall’esercito napoleonico, garante degli interessi militari ed economici della Francia rivoluzionaria.

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