Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Ominini italiani, scalatori di vulcani

Posted by on Giu 26, 2024

Ominini italiani, scalatori di vulcani

Avevo pubblicato questo post nel 2022, ma ho deciso di ripubblicarlo dopo aver letto l’intervento sotto quel post di uno dei ricercatori che ha partecipato allo studio, Adolfo Panarello. Aggiungo il suo intervento tra virgolette e alla fine del post (potete leggere lo screen del suo intervento anche nei commenti), anche perché questo studia merita di essere approfondito e non di essere trattato in modo generale, come ho fatto precedentemente.

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Un vocabolario di lingua osca

Posted by on Giu 2, 2024

Un vocabolario di lingua osca

La lingua dei Sanniti

Elenco di termini con traduzione in latino, inglese, italiano

Questo è un breve vocabolario di termini osci, molti altri ce ne sono e ne verranno aggiunti appena scoperti o interpretati nelle iscrizioni archeologiche. 
I termini derivano dalla pubblicazione di Tsvetaev I. The Corpus of Oscan Inscriptions, Kiev, 1877, integrati (in corsivo e in italiano) da Raffaele Castelli. In alcuni casi sono state rilevate, nella suddetta pubblicazione, delle imperfezioni che vengono spiegate, come per le traduzioni in italiano, in carattere corsivo.
Note al dizionario (in tutto, aggiornati al 22 settembre 2013, si tratta di 180 termini):

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ANTICHI POPOLI ITALICI PREROMANI

Posted by on Apr 12, 2024

ANTICHI POPOLI ITALICI PREROMANI

LE INVASIONI INDOEUROPEE

L’archeologa Maria Gimbutas ha identificato gli Indoeuropei con una cultura guerriera dell’età del bronzo (4000 – 2000 a.c.), che chiamò i Kurgan, dal nome delle sepolture a tumulo in cui venivano seppelliti i principi insieme a mogli, concubine, schiavi e seguito di corte, con un eccidio di massa, usanza diffusa in molte civiltà orientali.

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Maschere Zoomorfe ad Isernia una realtà che può diventare tradizione

Posted by on Apr 2, 2024

Maschere Zoomorfe ad Isernia una realtà che può diventare tradizione

Isernia centro del mondo per mandato divino che la fa essere una sacca della storia dell’uomo, citazione che Pasolini riservò per Napoli e che secondo il mio modesto parere si può utilizzare anche in questo caso, che te ne accorgi andando i giro per la città e dintorni. Isernia la fedelissima del Re di Napoli fin dalla sua nascita quando ancora si chiamava Regno di Sicilia che lo ha dimostrato divenendo martire nel 1799 per contrastare l’invasione francese giacobina e nel 1860 quella savoiarda nonostante ci sia la scientifica e costante operazione di damnatio memoriae operata dalla vulgata dominante e dalle istituzioni nazionali che cercano di cancellare verità storiche che sono scolpite nelle pietre.

Da qualche anno grazie alla volontà e al coraggio di alcuni suoi figli, Isernia si offre al mondo organizzando un Carnevale molto particolare quello delle Maschere Zoomorfe, dove si esibiscono maschere arcaiche che arrivano da tutta Europa, soprattutto dall’area balcanica, che si fondono con quelle autoctone in una forma cosi spontanea e naturale che sembrano figli della stessa mamma, sensazione che ho avuto quest’anno vedendolo per la prima volta. Le maschere che si sono susseguite sembravano emerse tutte insieme dal sottosuolo isernino anche se tra loro erano distanti migliaia di km, ognuno con i propri costumi, con i propri suoni e con le proprie danze davanti ad un pubblico accorso da ogni luogo attento e curioso che ti fa comprendere come l’idea è stata accettata ma che ora ha bisogno di essere sostenuta, non soltanto dalla comunità ma soprattutto dalle istituzioni, economicamente e con le idee che quando l’asticella si alza devono essere innovative e di vero sostegno. Un’idea importante, sempre secondo il mio modesto parere, per il futuro è quello di legare il Carnevale delle Maschere Zooforme al Museo Paleolitico dove ci sono tracce e testimonianze della vita presente in loco gia mezzo milione di anni fa e dove soprattutto c’è il famoso dentino appartenente ad un bambino di 5-6 anni e più antico presente in italia e della cui esistenza pochi conoscono e che grazie al gemellaggio con il suddetto evento potrebbe diventare un Museo tra i più visitati. Allo stesso modo il Museo può dare una mano al Carnevale ad affermarsi sempre di più e far diventare Isernia un laboratorio culturale, antropologico e archeologico e senza spendere tanti soldi. Spero che qualcuno ad Isernia possa, quanto meno ascoltare, questa mia riflessione perchè sono convinto della bontà e della facile applicazione e perchè le due cose sono naturalmente legate, per capire la bellezza dell’evento vi invito di seguito a vedere un breve documentaro sulla giornata di febbraio dopo che abbiamo già trasmesso un breve album fotografico

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