Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

CORENO CHIAMA E VILLA LATINA RISPONDE CON IL FESTIVAL DELLA ZAMPOGNA

Posted by on Ago 11, 2023

CORENO CHIAMA E VILLA LATINA RISPONDE CON IL FESTIVAL DELLA ZAMPOGNA

Chi avrà la pazienza e la bontà di leggermi penserà ma che “ci azzecca” il titolo parlando del Festival della Zampogna di Villa Latina? Ebbene “c’entra eccome se c’entra” infatti come già scritto a Coreno Ausonio con il “FESTIVAL POPOLARE DELLA TERRA DI LAVORO E DELL’ORGANETTO” in alta Terra di Lavoro tira un vento nuovo un vento antico, un vento reale, un vento sacro che viene dalla storia, una storia piena di arte, di cultura e di civiltà dalla dimensione universale, quella laborina napolitana, che qualcuno ha pensato di sotterrare come fa un fiume carsico con lo scopo di applicare la teoria di Milan Kundera ma alla fine è tornato in superfice.

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MOZART NON VENNE RICEVUTO ALLA CORTE DI NAPOLI ALESSANDRO PARENTE SI

Posted by on Lug 11, 2023

MOZART NON VENNE RICEVUTO ALLA CORTE DI NAPOLI ALESSANDRO PARENTE SI

Leggendo il titolo certamente qualcuno penserà che non ci sto tanto con la testa e certamente sotto certi aspetti è così, ma facendo i dovuti e rigorosi distinguo qualcosa di vero c’è infatti più di 200 anni fa il padre di Mozart volle portare il suo pargolo a Napoli perché mentre in Europa di maestri di Musica si potevano contare in un solo palmo della mano nella capitale della Cultura ce ne erano più di 300 che potevano far crescere il figlio dal punto di vista artistico, questa è la versione ufficiale ma forse…, anche se Ferdinando IV si rifiuto di riceverlo a corte per ascoltarlo affermando “sai quann uagliunciell a napule ce stanno che sann sonà meglio de is!!!”. Poco incise nella carriera artistica di Mozart il diniego del Re e nonostante le molte zone d’ombra, la sua stella brilla ancora oggi di luce intensa mentre Alessandro Parente da semplice sonatore d’organetto proveniente da Coreno Ausonio in alta Terra di Lavoro, insieme al suo caro nipote Laerte Scotti e ai suoi ragazzi della “Scatola del Vento”, ha suonato alla corte di Carlo Faiello a Napoli nei pressi di Santa Chiara.
Alessandro ha mietuto successi in tutto il mondo anche al fianco di celebrità come Battiato o Branduardi ma sapeva perfettamente che per chiudere il cerchio e sentirsi pienamente appagato come artista doveva passare per Napoli, il motivo Riccardi Muti lo ricorda spesso, e portare l’organetto nella capitale della Musica e della Cultura per mettere un punto fermo e indelebile nella sua carriera e far conoscere lo strumento gitano ai napoletani sotto un altra veste. Alessandro da tempo aveva in testa questa cosa e nonostante la mille difficolta e le tante volte che sembrava saltasse tutto, non ha mollato e con la “capa tosta” tipica degli aurunci, dei corenesi e dei laborini il 18 di giugno s’è esibito con i suoi ragazzi a Napoli incurante dell’infelice collocazione temporale. Già ho ringraziato Alessandro Parente per le belle parole che mi ha riservato all’apertura del concerto dove ha voluto, prima di ogni cosa, iniziare narrando la storia della sua terra, della sua gente e della sua famiglia partendo con un assolo suonato con l’organetto di 90 anni fa che appartenva a “Zi Vicienz” che da eroe di guerra diventò un grande “sonatore” d’organetto ispirando la carriera di Alessandro che con molta pazienza ha programmato la serata come lui voleva, senza incertezze e paure pur sapendo di stare nel luogo più cinico e spietato al mondo per gli artisti facendo sfoggio di tutta la sua aristocraticità tipica dei contadini e pastori della sua terra che se durante la settimana si spaccavano la schiena per il duro lavoro, la domenica andavano a messa vestiti eleganti e con il fiore all’occhiello vissuti in un’ epoca quando non avevano bisogno di essere comunisti per essere rispettati e stimati. Personalmente ne ho visto molti di concerti della “Scatola del Vento” ma quello di Napoli ha rasentato la perfezione, sarà stata l’aria napoletana, sarà stato che hanno suonato dove si sono esibiti i grandi della musica mondiale di ogni epoca ma tutti i ragazzi erano concentrati attenti a seguire il loro m.so, Alessandro, con Laerte Scotti che da buon capitano ha arricchito il concerto mettendosi a disposizione dei più giovani e sciorinando degli assoli che ha lasciato incantati. Una menzione a parte la merita Daniele Sepe ospite d’onore della serata che s’è messo a servizio dei ragazzi prima che con il suo Sax e con la sua musica, con il carico umano apparso fin da subito dimostrando grande affetto e stima verso i suoi cari amici , non c’è niente da fare l’umiltà appartiene ai grandi. Prima di invitarvi a vedere il concerto integrale del 18 di giugno 2023 una parola va all’altro protagonista della serata che con grande umiltà s’è messo a sedere come normale spettatore per godersi lo spettacolo e che senza di lui “La Scatola del Vento” non sarebbe arrivata a Napoli e parlo di Carlo Faiello che dopo i zampognari ha vinto un’altra scommessa          

Claudio Saltarelli

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“PULCINELLAMENTE” AL SENATO CON CARLO FAIELLO

Posted by on Mag 9, 2023

“PULCINELLAMENTE” AL SENATO CON CARLO FAIELLO

Oggi 9 Maggio ore 10.00 Senato della Repubblica _ Piazza Madama – Roma.
Illustrerò il mio Progetto _ Commedia Musicale ‘Alla Corte di Pulcinella’, in occasione della conferenza stampa PulciNellaMente XXIII edizione. Presenzierò insieme a Marisa Laurito.
Su iniziativa della Vice Presidente del Senato della Repubblica Mariolina Castellone. Interverranno Francesco Giorgino, caporedattore centrale della redazione Interni del TG; Ernesto di Mattia, Sindaco di Sant’Arpino (Ce); Epidio Iorio, Direttore di PulciNellaMente

Carlo Faiello

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IL PULCINELLA DI CARLO FAIELLO AL TEATRO TRIANON “VERSO IL FUTURO PASSANDO PER  IL PASSATO”

Posted by on Apr 29, 2023

IL PULCINELLA DI CARLO FAIELLO AL TEATRO TRIANON “VERSO IL FUTURO PASSANDO PER  IL PASSATO”

Non è mia abitudine parlare e scrivere partendo dalle emozioni vissute, anzi lo detesto, sul lavoro e sulle creazioni fatte da amici come lo è Carlo Faiello ma questa volta mi permetto di fare un eccezione. Il 17 di febbraio ’23 finalmente mia moglie Cinzia ed io riusciamo a vedere lo spettacolo su Pulcinella di Carlo al Teatro Trianon a Forcella visto che, per colpa della tessera giacobina di cui eravamo sprovvisti, allo spettacolo di Acerra eravamo assenti, e il giorno dopo abbiamo entrambi sentito il bisogno di rivedere la Gatta Cenerentola di Roberto De Simone. Questo desiderio è nato in maniera naturale perché colpiti dallo spettacolo di Carlo come lo sono stati tutti i presenti che hanno tributato a lui e agli artisti, un lungo, appassionato ed affettuoso applauso.  

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“E vide comm’abballa” ballarella delle Toraglie del Ducato di Sessa

Posted by on Mar 27, 2023

“E vide comm’abballa” ballarella delle Toraglie del Ducato di Sessa

Bel pezzo di musica popolare di Sessa, per l’esatteza della località Toraglie, che ancora oggi vieni cantata dei cantori di quello che una volta era Ducato dal titolo “E vide comm’abballa” che le “Ficu Fresche” e Alberto Virgulto hanno ritrovato e rappresentato in forma identitaria mentre Carlo Faiello l’ha trasformata in arte musicale che ripropone spesso nei suoi concerti. Di seguito il testo scritto, fornito da Carlo, e a seguire il video musicale

E viri comm’abballa
e viri comm’abballa
ecco ’sta ninna bella e comme sape abballa’
E guarda comme zompa
e guarda comme zompa
e chesta ninna è tutta bionda

Eccola qua eccola qua chesta ccà sape abballa’
eccola là eccola là chesta ccà ce sape fa’ _ (rip)

Chisto è lu vicinato
chisto è lu vicinato
e, re li bella, dov’è la libertà de fa l’ammore?
Ce stanno doje vagliole
ce stanno doje vagliole
una se chiamma Giglio e n’attra Fiore

Eccola qua eccola qua chesta ccà sape abballa’
eccola là eccola là chesta ccà ce sape fa’ _ (rip)

Se vuoi sapere quale
Se vuoi sapere quale
se vuoi sapere quale è la più bella
porta la nocca rossa
porta la nocca rossa
e porta la nocca rossa a lo capello

Eccola qua eccola qua chesta ccà sape abballa’
eccola là eccola là chesta ccà ce sape fa’ _ (rip)

ce abballa lu palómbo
ce abballa lu palómbo
e la palomba ca abballa dent’o mare nun ce affonda
Comme abballanu belle
comme abballanu belle
ste ddoie figliole pareano tutt’e doie figli’a na mamma

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