Per il popolo della musica popolare oggi è una giornata triste perchè Marta è tornata alla casa del Padre.
L’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro si stringe con un forte abbraccio alla famiglia e a tutti i suoi cari. Facciamo nostre le bellissime parole dell’amato marito Roberto.
Ti vedo in alto girare cantando intorno al trono dell’ Altissimo con il cuore fedele di fanciulla che avresti in terra e ti ritrovi in cielo e ridi e ridi per tutte le pene sofferte nella valle di lacrime su dal tuo canto semplice e profondo che è nota di una musica infinita. Marta è volata tra gli angeli.
Aggiungo che era una grande Insorgente, amava la sua Sora, amava la sua Terra di Lavoro e amava il suo Regno. Quando vedeva la nostra bandiera sacra, che mi accompagna in tutte le feste popolari, l’accarezzava e la guardava sempre con un sorriso solare e orgoglio.
Ciao Marta e quando sarai al cospetto di Nostro Signore porta in dono le castagnette avvolta nella bandiera del Regno delle Due Sicilie.
l mondo dell’attivismo sociale dell’agro aversano perde uno dei suoi pilastri. E’ venuto a mancare il professor Bruno Lamberti, 77 anni, storico presidente dell’associazione “Carinaro Attiva” e direttore artistico della Festa della Tammorra. Vedovo di Italia Dell’Aversana, Lamberti lascia i figli Paolo e Guido.
“Una perdita immensa. Profondo conoscitore della musica e delle tradizioni popolari, punto di riferimento per tutti noi”, commenta Raffaele Sardo, giornalista e scrittore, collaboratore per anni di Lamberti nell’organizzazione della Festa della Tammorra, un appuntamento divenuto tradizione in Campania. “Ci mancherai, carissimo amico. – si legge in un post dell’associazione Carinaro Attiva – Vogliamo ricordati così come ti abbiamo sempre conosciuto, col sorriso sulle labbra e senza mai dire una parola fuori posto. Buon viaggio caro Bruno”.
Grazie alla volontà di Daniela Di Maio e di Roberto Palmieri mia moglie Cinzia ed io abbiamo avuto l’onore e il piacere di vivere la due giorni di festa, mista tra sacro e profano, dedicata alla Maria Santissima della Bruna di Matera, popolarmente detta Madonna Bruna che per tradizione è tra le più importanti al mondo, molto vissuta e sentita dai materani e che vede una partecipazione di pubblico paragonabile a quella dei Gigli di Nola, della Madonna dell’Arco, di Sant’Agata di Catania e della Settimana Santa di Sessa Aurunca, le prime che mi sono venute in mente.
Roberto Palmieri ha scattato un notevole numero di fotografie, oltre che a molti video, che abbiamo montato in un video con sottofondo musicale composto da pezzi della tradizione popolare materana.
Nel Settecento, sotto l’impulso dei sovrani meridionali che ne incentivarono fattivamente lo sviluppo, si assistette alla rinascita culturale delle Due Sicilie; il rigoglioso fiorire di studi filosofici, giuridici e scientifici si fregiò di illustri personalità le cui opere furono tradotte in diverse lingue, solo per citarne alcuni ricordiamo: Giovanbattista Vico, considerato una delle più grandi menti di tutti i tempi, Gaetano Filangieri, la cui “Scienza della legislazione” era tenuta sulla sua scrivania da Napoleone Bonaparte che non esitò a dichiarare “Questo giovane è stato il maestro di tutti noi” ; Antonio Genovesi, Ferdinando Galiani, Giacomo Della Porta, Pietro Giannone, Mario Pagano.
Riassunto. Nel 1782il re di Napoli Ferdinando IV di Borbone promosse una intensa campagna di ricognizione d’après nature nelle province del regno, al fine di conoscere le diverse «fogge di vestire» dei suoi sudditi ed arricchire il catalogo dei soggetti dipinti sulle porcellane della Real Fabbrica di Capodimonte.
Musicanti, Cantatori, Teatranti, Tammurrianti, Danzatrici daranno vita ad una Messa in Scena nella quale si muove una variopinta ed allegorica “galleria” di personaggi e maschere “carnascialesche” tipiche del Teatro Popolare Napoletano tra i quali: ‘A Vecchia ‘e carnevale, Pulcinella, ‘O Pazzariello, ‘e Scapillate (Chiagnazzare), Don Nicola, Vicenzella, ‘a Zeza, accompagnati da Canti e Suoni, Affabulazioni, Ritmi e Parole.