il Felittese Giustino Pecori scrisse da Napoli allo zio Sacerdote don Raffaele Migliaccio in occasione dell’arrivo di Garibaldi a Napoli.
Balza all’occhio uno strano suicidio che si somma ad altri cinque, sarà stato vero suicidio?
A Sua Eccellenza Sig. D. Raffaele Arciprete Migliaccio Postiglione per Felitto
Zio Raffaele rispettabilissimo.
Ieri la sera Nicola mi recò una missiva vostra che mi riempì l’anima di letizia. In essa veggo sempre più il cuore bellissimo ed affettuoso di un Zio che mi ama. Comincio questa mia con una notizia funesta. Il Cattedratico D. Pietrangelo Curzio di Roscigno avantieri si precipitò per ponte della sanità. S’ignora la cagione di questo suicidio. Cinque altri han fatto la stessa lacrimevole fine. Il largo del Mercatello offre un aspetto imponente. Il popolo Napoletano ha voluto festeggiare l’arrivo del Dittatore con una festa affatto popolare; ve la descrivo a grossi tratti. Un piedistallo dorico su ripiano di tre scalini, sormontato da uno attico, sorregge un gruppo di due statue – l’una è turrita, col moggio in testa ed uno scudo nella sinistra mano sul quale è l’effigie del Dittatore, l’altra con una palma in mano – tutte due affettuosamente si abbracciano. E’ l’apoteosi dell’Italia che facendosi scudo di Garibaldi, abbraccia la sua Partenope che festante la riceve nel suo seno. Sulle facce anteriori e posteriori di questo piedistallo sono effigiate l’entrata di Garibaldi in questa Dominante. Sulle facce laterali stan queste iscrizioni:
Il Washington dell’età presente / Il trono della tirannide di tanti secoli / In pochi mesi rovesciando / La indipendenza e l’unità italiana / Col senno e col brando / Compiva / Riponendo sul soglio / Della conquistatrice del mondo / Vittorio Emanuele / Re Galantuomo. / O Salvatore dell’Italia / L’Europa intera / Maravigliata e plaudente / L’uomo di portenti, il messo di Dio / In te ravvisa. La seconda iscrizione dice così: Il Dittatore delle Due Sicilie / Giuseppe Garibaldi / Di Licurgo, di Numa, di Beccaria / Imitatore sublime / Di Dante, di savonarola, di Leopardi / Seguace ardentissimo / Di Leonida, di Coclite, di Scipione / Emulatore Eccelso / Per virtù cittadina / Cincinnato novello / Il Popolo Napolitano / La sua infranta catena / A piè di questo monumento di gloria / Per sempre depositando / Eterna gratitudine solennementa / Manifesta. Sui gradini son due Leoni, che figurano Venezia il cui stemma è il leone di S. Marco. Le illuminazioni, i trofei l’armi, le due orchestre con la banda musicali, immaginatele da costà. Continuano a sbarcare truppe Garibaldine – Continua il Dittatore a mandarle verso Caserta per attaccare Capua – egli vi va solo per studiare la campagna e senza seguito – pare che la paura non trova la entrata in quel petto di bronzo, tanto egli disprezza i pericoli – stamattina vi è stato uno scontro con gli avamposti delle due armate – molti feriti, nessun morto – alcuni prigionieri de’ regi. Finisco perché l’ora è tarda. Vi accludo nel facse (?) (foglio) la predica di Gavazzi di cui vi feci parola nell’ultima mia. E’ stata parola per parola stenografata. Bacio sia voi che Compar cartolaro (?) rispettosamente la mano, ossequio Compar Giovannamgelo e D. Antonio Sanluca ed ossequio distintamente la virtuosa Commare.
Napoli 15 settembre del 1860
Dev. Aff. Nipote e servo
Giustino
testo inviato dal Prof. Donato Di Stasi Di Felitto
Chi conosce anche leggermente la storia del territorio Aurunco, della Terra di Lavoro e del Regno di Napoli sa perfettamente che la prima edizione della Festa Popolare della Tammorra tenutasi a Sessa Aurunca, una volta Ducato, non era un episodio sporadico se avesse avuto un riscontro positivo ma sarebbe stato solo l’inizio di una nuova storia.
Festival della Musica Popolare del Sud Italia, già Regno, II edizione
Quattro giorni dedicati alla musica popolare del Sud Italia: ospiti, concerti, stage, convegni e tanta musica dal 20 al 23 giugno 2019 all’interno del Real Bosco di Capodimonte Porta di Mezzo, via Miano 2 – Napoli
Dalla tammurriata alla pizzica, dalla posteggia al teatro popolare: dal 20 al 23 giugno 2019, la seconda edizione del Festival della musica popolare del Sud Italia, organizzata dal Museo e Real Bosco di Capodimonte con il sostegno della Regione Campania, nell’ambito del progetto “Napoli è l’arte” finanziato con fondi POC-Programma operativo complementare 2014-2020, in collaborazione con l’associazione MusiCapodimonte e Il Canto di Virgilio. Il Festival, ad ingresso gratuito, avrà la sua base operativa a Porta di Mezzo (ingresso più vicino Porta Piccola) ma non mancherà la musica itinerante nei viali del Bosco. Un vera esperienza di comunità per recuperare, la conservare e diffondere la musica tradizionale, con il contagio delle note e delle danze.
Due concerti serali: – venerdì 21 giugno, ore 21.00-22.30: Alla Bua in concerto, gruppo pugliese specializzato nella pizzica salentina, più volte sul palco della “Notte della Taranta” – sabato 22 giugno, ore 21.00-22.30: Carlo Faiello in “Argiento Vivo”, autore di brani diventati dei veri classici della musica popolare. Stage di danze popolari, per adulti e bambini (giovedì 20 e venerdì 21 giugno, ore 17.30-19.00). Tavole rotonde sul tema della Posteggia (sabato 22 giugno ore 17.30) e sul Teatro popolare (domenica 23 giugno ore 17.30) con gli attori Giulio Adinolfi, Oscar di Maio e Corrado Taranto, con l’intento di far gemmare, nella prossima stagione, altrettante rassegne sulla Canzone storica e l’antica arte della Posteggia e sul recupero del Teatro popolare campano.
Ma ecco tutti gli appuntamenti del Festival in calendario: – Giovedì 20 giugno 2019, ore 17.30: stage di danze popolari – Venerdì 21 giugno 2019, ore 17.30 stage di danze popolari e alle ore 21.00 Alla Bua in concerto. I componenti del gruppo pugliese spaziano dal repertorio classico e contemporaneo, al rock, jazz, dance e etnico. Un mix che ripropone, in modo molto colorito, il repertorio tradizionale salentino per una performance ricca di sottigliezze ed energia. Sul palco Emanuele Massafra, Fiore Maggiulli, Irene Toma, Luigi Toma, Dario Marti, Francesco Coluccia. – Sabato 22 giugno 2019, ore 17.30, Il Festival incontra la canzone e la Posteggia Napoletana tavola rotonda con Ciro Daniele e Antonio Raspaolo. Modera Rosario Ruggiero con Aurora Giglio e Lino Cavallaro, al pianoforte Vittorio Cataldi. Alle ore 21.00, il concerto di Carlo Faiello in “Argiento Vivo”, uno show live dalle sonorità mediterranee, etniche e popolari, riproposte con un feeling moderno e ricco di citazioni. Dentro si ritrovano i testi del repertorio dei commedianti dell’arte, dei cantastorie girovaghi, dei burattinai, con la Santa Chiara Orchestra e i musicisti Vittorio Cataldi, Fulvio Gombos, Francesco Manna, Pasquale Nocerino, Gianluca Mercurio, Maria Teresa Iannone. Il concerto sarà aperto da Gerardo Iuliano Trio Folk. – Domenica 23 giugno 2019, dalle ore 11.00, musica itinerante con il gruppo folk “I Figli del Cilento”. Nel pomeriggio alle ore 17.30 la tavola rotonda dal titolo Il Festival incontra il Teatro popolare campano con Carlo Faiello, Giulio Adinolfi, Oscar di Maio, Corrado Taranto. Modera Delia Morea con Antonella Morea. ufficio stampa
Museo e Real Bosco di Capodimonte Luisa Maradei 081 7499281 / 333 5903471 mu-cap.ufficiostampa@beniculturali.it Ufficio stampa Festival della Musica Popolare del Sud Italia 2019 / II edizione Enrica Buongiorno 328 8598396 enricabuongiorno@gmail.com
Chi ci segue sa che da tempo cerchiamo di spiegare che la musica popolare, quella che grazie all’aristocratica scuola Musicale Napoletane è diventata “musica esatta” come ci ha ricordato il M.so Enzo Amato nel suo “La Musica del Sole” ,e che, ballata in tutte le piazze, è diventata un fenomeno universale, non è musica del centro sud italia ma è musica del Regno di Napoli quindi “Napolitana”.
Torna
il fascino della grande musica sacra al Centro Antico di Napoli.
Un
importante appuntamento con la Musica
Sacra antica e con la devozione popolare quello di sabato 13 aprile 2019 dalle
ore 19
nella suggestiva Basilica
di San Paolo Maggiore, nel cuore del Centro Antico di Napoli,
grazie alla gentile concessione del Rettore
p. Carmine Mazza e dei padri Teatini dell’Ordine dei Chierici Regolari,
si esegue “La Passione”
nelle intonazioni del
Laudario 91 di Cortona del XIII secolo nella trascrizione di
Ferdinando Liuzzi e rielaborato da Gianmichele
D’Errico.
<<“La
Passione” –
dichiara Gianmichele D’Errico- che si ripropone nel Centro Antico di Napoli,
vuole essere un omaggio alla Lauda, la madre della melodia italiana che, dal
lontano XIII secolo, con la sua semplicità e spontaneità, sarà uno dei princìpi
permanenti dell’estetica musicale italiana. Nata come prima forma di canto sacro
in volgare, la Lauda riflette l’istintivo entusiasmo religioso del popolo
attraverso un canto privo di raffinatezze intellettuali ma ricchissimo
d’invenzioni poetiche e musicali>>.
Il
grande concerto, con ingresso
gratuito fino ad esaurimento posti, vedrà la presenza di
importanti voci già affermate in ambito nazionale come il Soprano Maria Antonucci ed
il Tenore Michele
Sacco ed inoltre, saranno 45 i coristi della prestigiosa “Polifonica Agorà”
che, insieme ai maestri dell’Ensamble
“Liryca Nova”, con la direzione di Gianmichele D’Errico,
animeranno le maestose volte della imponente Basilica voluta da San Gaetano
Thiene sui resti dell’antico Tempio dei Dioscuri, risalente alla fondazione di
Neapolis nel VI secolo a.C.
Prima
del concerto, informa Giuseppe Serroni, Presidente dell’Associazione “I Sedili di Napoli-Onlus”
che collabora all’organizzazione del grande evento musicale, la religiosità popolare
che si manifesta già nel periodo pasquale grazie alla presenza tradizionale
delle “Staurite”
che continuano a preservare i legami con la Tradizione culturale partenopea
concorrendo alla tenuta della coesione sociale attraverso le numerose “Paranze di Vattienti”,
si rinnoverà con una sacra
rappresentazione della Via Crucis: attori in costume da soldato
romano accompagneranno un ulteriore attore nelle vesti di un Gesù sofferente,
nella rievocazione della via dolorosa verso il suo sacrificio, lungo tutta Via San Gregorio Armeno.
La breve ma intensa rappresentazione, si muoverà intorno alle 18:30, da Piazzetta dell’Olmo
e, percorrendo la famosa strada dell’Arte Presepiale, raggiungerà la Basilica di San Paolo Maggiore,
per dare subito dopo il via al grande concerto di Musica Sacra.
L’evento
è moralmente patrocinato dal Comune di Napoli, Assessorato alla Cultura