Un anno senza Pietro Golia
Non sono mai andato d’accordo con Pietro Golia. C’era sempre un motivo o un altro per contrastarci per essere… scompagni, come si dice a Napoli.
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Read MoreIn questi giorni, il Papa in visita in America Latina, ha parlato dei Mapuche, un nome poco noto ai più; io stesso, infatti, ne ho sentito parlare per la prima volta solo l’anno scorso, nel mio viaggio in Cile e in Argentina e, fin dalle prime parole che udii su di loro, ne accomunai subito la storia a quella dei nostri “Briganti”.
Read MoreStamattina, all’improvviso, la televisione ha annunciato l’inatteso ritorno della salma di Vittorio Emanuele III in Italia, con una certa nonchalance, mescolando la notizia alle altre e, facendo bene attenzione………….
Read MoreApprendo proprio in questo momento, dalla commossa voce di Giorgino, zelante conduttore del TG1 fortemente “allineato”, che – dopo ben settantuno anni – gli ermetici versi di Goffredo Mameli non vivono più in uno stato di… semiclandestinità ma, finalmente, sono diventati l’inno ufficiale della Repubblica Italiana.
Che gioia!
Ci pensate? Esattamente dopo 71 anni, sì, dopo set-tan-tu-no anni, il massonico Canto degli Italiani non è più provvisorio, come riportato nelle norme transitorie finali della nostra Costituzione, ma definitivo. Ne prendiamo atto. E prendiamo pure atto che la serie degli anni trascorsi per l’ufficializzazione di cotanto evento si è fermata al numero settantuno. Come dire nomen est omen anzi, numerus est omen!
Che gioia!
Erminio de Biase
Read MoreDa anni, ogni mese di agosto, ci rechiamo a Fragneto Monforte, in provincia di Benevento, a commemorare i sette abitanti di quel comune, inopinatamente fucilati nell’agosto 1861, da bersaglieri che rientravano alla base, qualche giorno dopo l’eccidio compiuto a Pontelandolfo.
Read MoreNel suo saggio del 1960, Garibaldi: the Legend and the Man, Peter de Polnay afferma che la Sicilia era la via d’accesso a Napoli perché era sempre in fermento.[1] Un’asserzione che corrobora ulteriormente quella che è già un’opinione ampiamente diffusa, cioè quella che imputa ai siciliani le maggiori responsabilità della caduta del Regno delle Due Sicilie.
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