Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Censura addio, ma ora ci pensa il politicamente corretto

Posted by on Apr 9, 2021

Censura addio, ma ora ci pensa il politicamente corretto

È singolare che l’abolizione dell’Indice dei Film Proibiti avvenga proprio in un momento in cui ben altro e più feroce Indice stende il suo sudario sull’Occidente: il Politicamente Corretto, che censura le parole, gli scherzi, le vignette, le opinioni, i gesti e le espressioni contrarie all’Ideologia Dominante.

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Oggi sono 160 anni di Unità di Taglia (nel senso che c’era una taglia su Sud Italia e Sicilia)

Posted by on Apr 7, 2021

Oggi sono 160 anni di Unità di Taglia (nel senso che c’era una taglia su Sud Italia e Sicilia)
  • I 160 anni di menzogne
  • Garibaldi? Fu soltanto uno degli attori e nemmeno il più importante
  • Operazione voluta dagli inglesi che dovevano distruggere la flotta mercantile del Regno delle Due Sicilie in vista dell’apertura del canale di Suez
  • Sapete perché la bandiera dei Mille era rossa? Perché la stoffa fu acquistata al macello di Montevideo!
  • Quando fecero sparire Ippolito Nievo con tutti i registri contabili delle ruberie dei Mille
  • Il ruolo del “comitato d’affari della Massomafie tosco-padane”.
  • La lezione di Nicola Zitara
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Un western che apre gli occhi sul Risorgimento

Posted by on Apr 7, 2021

Un western che apre gli occhi sul Risorgimento

Il mio corpo vi seppellirà, di Giovanni La Pàrola, parla di quattro brigantesse meridionali, diventate tali per disperazione. Il film è un western alla Tarantino ambientato nel 1860 che non fa sconti: mostra le efferatezze commesse dai sudisti, dai Piemontesi e dai latifondisti. Poi la storia (ancora da scrivere) delle tre donne su quel che i «fratelli d’Italia» hanno fatto alle «sorelle meridionali».

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Attila è tornato, amarcord da leggere

Posted by on Mar 30, 2021

Attila è tornato, amarcord da leggere

Agostino Nobile è un kattolico di ferro. Attualmente vive nell’isola portoghese di Madeira, in pieno Atlantico, e sforna libri. L’ultimo è Attila. Sopravvissuto al sessantottismo, un amarcord senza rimpianti dei suoi trascorsi autobiografici.

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1869: Appunti legittimisti

Posted by on Mar 29, 2021

1869: Appunti legittimisti

La storiografia contemporanea pare, lentamente, avallare la tesi secondo cui una decisa crescita economia nel Regno delle Due Sicilie si verificò sin dai primi anni dell’800. La libertà di esportazione della seta incoraggiò la ripresa della coltivazione del gelso e dell’allevamento del baco da seta con un aumento di produzione di seta greggia fino a 400 mila chilogrammi, l’industria laniera di Sora, Arpino, Chieti e del salernitano, anche con l’aiuto di investimenti svizzeri e tedeschi, vide l’introduzione di impianti avanzati come macchinari tessili e moderni telai a mano, in Sicilia, la produzione di zolfo crebbe sotto la spinta delle richieste inglesi e francesi, così come in Calabria crebbe l’industria estrattiva di minerali ferrosi. Numerose cartiere e fabbriche metallurgiche sorsero, nel Napoletano, mentre a Catanzaro e Reggio Calabria furono create delle ferriere destinate a soddisfare le esigenze del settore militare. 

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Con Caterina Ossi siamo tornati al 1799

Posted by on Mar 26, 2021

Con Caterina Ossi siamo tornati al 1799

Epico il triennio (1796-1799) quando per l’ultima volta ci fu l’unità del popolo italiano che da bolzano a Bagnara si unì nella lotta contro l’esercito invasore Francese e giacobino che fu aiutato nel saccheggio dei nostri tesori, solo quello interessava ai portatori di libertà, uguaglianza, e fratellanza, dalla neonata borghesia latifondista a prendere il potere assoluto con l’aiuto dei i Baroni che dai di tempi di Ferrante cercavano di riprendere le leve di comando.

Fu anche la prima vota che ci fu una separazione netta tra il popolo, che i  radical chic chiamano plebaglia, e una parte della nobiltà e della borghesia, primo caso al mondo, quando ci fu l’invasione giacobina perché non vedevano l’ora di tagliare il legame con chi reputava inferiore con la conseguente nascita del positivismo e del razzismo. Ma fu anche la prima volta che ci fu una resistenza di un popolo contro un esercito invasore e che nel Regno di Napoli ebbe successo con l’impresa dell’ Armata Reale e Cristiana guidata dal Card. Fabbrizio Ruffo  che anche Mazzini ha esaltato ma non ditelo ad alta voce però che i giacobini italiani si scandalizzano, che solo la miopia di Ferdinando IV non fece diventare come elemento fondante di una nuova nazione veramente riformatrice.

Il popolo italiano era unito per difendere la propria tradizione, la propria identità, la propria civiltà cattolica e la propria nazione che non aveva bisogno di unificarsi in uno stato inquinato dal nazionalismo per sentirsi una cosa sola da nord a sud, in definitiva quando il territorio era diviso in alcuni stati era un tutt’uno per dividersi, successivamente, con l’unità d’italia con l’impronta lombrosiana fino ad arrivare ai giorni dove c’è un sentimento razzista diffuso verso le genti napolitane alimentato soprattutto dai figli degli emigranti contagiati dalla sindrome di Kunta Kinte.

Per fortuna c’è sempre un fiore che nasce da questo deserto che nel nostro caso ha il nome di Caterina Ossi che da Treviso ha riportato la storia indietro di 200 anni seguendo la nostra storia, la nostra tradizione con un passione e un attaccamento che sembra uscita ora ora dall’assedio di Gaeta.

Segue con attenzione e divulga con costanza la nostra attività che viene esternata attraverso il blog e il canale yuotube che non trova pari riscontro e noi non possiamo che ringraziarla di cuore per tutto questo invitandola a non perdere questa energia continuando a starci vicino per la nostra gioia e anche per quella di Giovanni Salemi che da lassù sarà certamente contento .

Claudio Saltarelli

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