Alta Terra di Lavoro

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IL SUD DOPO IL 1860: COSA HA DETTO IL GIURISTA ROBERTO SAVARESE. Lettera 13 giugno 1861

Posted by on Mar 29, 2022

IL SUD DOPO IL 1860: COSA HA DETTO IL GIURISTA ROBERTO SAVARESE. Lettera 13 giugno 1861

La devastazione del Sud successiva all’Unità è stata documentata anche da molti autori non vicini al precedente regime e tra questi c’è Roberto Savarese (insigne giurista, esule politico e poi deputato nel Parlamento italiano), che nella lettera scritta il 13 luglio 1861 a Giovan Pietro Vieusseux, fondatore a Firenze di un prestigioso gabinetto letterario-scientifico (ancora esistente), dice: “Da Garibaldi in poi si è pensato a distruggere e non già ad edificare.

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COSA HA DETTO IL SOTTOPREFETTO PIEMONTESE ENRICO PANIROSSI da ‘La Basilicata’ (Civelli, 1868)

Posted by on Mar 28, 2022

COSA HA DETTO IL SOTTOPREFETTO PIEMONTESE ENRICO PANIROSSI da ‘La Basilicata’ (Civelli, 1868)

Sulla drammatica situazione provocata nel sud dall’Unità vi sono diverse testimonianze, che provengono addirittura da autori piemontesi. Tra queste vi è quella del sottoprefetto Enrico Panirossi, il quale ne ‘La Basilicata. Studi amministrativi, politici e di economia pubblica’ (Civelli, 1868) scrive: “In Basilicata le imposte dirette e indirette assommano a ben 15 lire sulle scarse 50 di reddito.

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COSA HA DETTO ANTONIO DE VITI DE MARCO

Posted by on Mar 25, 2022

COSA HA DETTO ANTONIO DE VITI DE MARCO

da ‘Il Mezzogiorno colonia di sfruttamento degli industriali del Nord’ (Sanson, 1905)Nel 1887 con la legge Crispi-Depretis erano stati introdotti pesanti dazi sui prodotti industriali per evitare alle fabbriche italiane la concorrenza straniera sul territorio nazionale.

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COSA HA DETTO VERAMENTE FRANCESCO PROTO CARAFA

Posted by on Mar 24, 2022

COSA HA DETTO VERAMENTE FRANCESCO PROTO CARAFA

Con l’annessione si era aperto improvvisamente un nuovo mercato per gli industriali piemontesi, che lo videro come una grande opportunità di guadagno e lo sfruttarono con l’appoggio del governo. In realtà in quel momento nel regno sardo gli imprenditori e gli uomini che detenevano il potere erano in più modi collegati e anzi si può dire che si trattava di un unico gruppo di persone con interessi comuni.

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