Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

“1799: Le tre giornate di Napoli” intervento di Gianandrea de Antonellis

Posted by on Ago 12, 2023

“1799: Le tre giornate di Napoli” intervento di Gianandrea de Antonellis

Continuiamo a pubblicare gli interventi dei relatori dello storico convegno “1799: Le Tre Giornate di Napoli” su cui abbiamo già detto tutto, ed oggi seguendo l’ordine di intervento è la volta della relazione del Prof. Gianandrea de Antonellis che ci ha parlato di inediti su Elonora Fonseca Pimentel che ridimensionano l’alone di virtù che i giacobini napoletani le hanno messo intorno

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CORENO CHIAMA E VILLA LATINA RISPONDE CON IL FESTIVAL DELLA ZAMPOGNA

Posted by on Ago 11, 2023

CORENO CHIAMA E VILLA LATINA RISPONDE CON IL FESTIVAL DELLA ZAMPOGNA

Chi avrà la pazienza e la bontà di leggermi penserà ma che “ci azzecca” il titolo parlando del Festival della Zampogna di Villa Latina? Ebbene “c’entra eccome se c’entra” infatti come già scritto a Coreno Ausonio con il “FESTIVAL POPOLARE DELLA TERRA DI LAVORO E DELL’ORGANETTO” in alta Terra di Lavoro tira un vento nuovo un vento antico, un vento reale, un vento sacro che viene dalla storia, una storia piena di arte, di cultura e di civiltà dalla dimensione universale, quella laborina napolitana, che qualcuno ha pensato di sotterrare come fa un fiume carsico con lo scopo di applicare la teoria di Milan Kundera ma alla fine è tornato in superfice.

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FESTA DELLA MONTAGNA 2023 A SAN BIAGIO SARACINISCO

Posted by on Ago 7, 2023

FESTA DELLA MONTAGNA 2023 A SAN BIAGIO SARACINISCO

Come accade da qualche anno, il primo di agosto, a San Biagio Saracinisco si organizza “La festa della Montagna” che si sviluppa in due fasi. La mattina presto si parte per salire in montagna fino ad arrivare a quasi 2000 mt immersi in un paesaggio che normalmente si definisce “mozzafiato” tra pascoli bovini, ovini ed equini che si confondono con caprioli, cinghiali, grifoni e lupi che ti fa tornare indietro nel tempo con il pensiero ma attualissimo nella pratica con i pastori che devono difendere le proprie bestie dall’aggressione della fauna selvatica con le autorità italiane che sono molto più liggi a far applicare le severe regole e norme che il legislatore italiano ha partorito che rendono molto più libera e vivibile una città metropolitana che montagne disabitate e selvagge. I suddetti pastori devono, altresì, lottare con le autorità preposte ai controlli per farsi riconoscere i danni che subiscono in natura ed economici a seguito dall’aggressione dei lupi di cui è vittima il loro bestiame . Durante la passeggiata ho visto, confusi tra i cavalli, alcuni muli scoprendo che la loro presenza serve a tenere lontano i lupi che sono più terrorizzati da, i “muli da guardia”, che dai cani e con la “Bandiera Sacra del Regno” ho fatto visita alle tante grotte che 160 anni fa sono state il ricovero dei nostri briganti insorgenti come vedrete nel docufilm di seguito anche se dico una inesattezza, voluta, nell’indicare una di essa come quella dove Domenico Fuoco fu giustiziato. Appunto la “Bandiera Sacra” che in molti all’inizio la guardavano con curiosità e diffidenza per poi volerla sventolare e a turno e farsi fotografare con essa. La camminata s’è conclusa al rifugio Aceroni dove è iniziata la seconda parte della giornata vissuta nella convivialità più genuina e libera tra pranzo identiario e musica popolare con un vino tosto che ha liberato tutti i freni inibitori dei partecipanti. I Musicanti, che portano il nome di Oriana Iannetta, Francesco Paolella e Antonio Paolella, hanno trascinato i commensali in un vortice di passioni ed emozioni tali che sono stati costretti a fare poche pause e a decidere di terminare bruscamente la giornata altrimenti saremmo arrivati direttamente alla cena. Se ogni anno San Biagio Saracinisco organizza “La festa della Montagna” lo dobbiamo a tre persone che con tanto amore e passione la organizzano al meglio rispettando lo spirito della nostra civiltà basata sull’accoglienza e sulla convivenza e sono: Rita Rossi, suo figlio Emanuel e Mario Policicchio che voleva, anch’egli, che la giornata non finisse più. Strana situazione s’è creata siamo partiti dal Ristorante Risorgimento ma la giornata è stata accompagnata, sia in montagna che nel rifugio, dalla bandiera del Regno delle Due Sicilie segno forse che 8 secoli di storia non si riusciranno mai a cancellare perchè sono scolpiti nella terra ed inebriano l’aria che respiriamo, di seguito il docufilm integrale di tutta la giornata con foto finali

Claudio Saltarelli

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