Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Musica e danza dalla Terra di Leuca

Posted by on Nov 27, 2019

Musica e danza dalla Terra di Leuca

La Pizzica fa parte della grande famiglia delle Tarantelle, un variegato gruppo di danze diffuse nell’Italia Meridionale, particolarmente in Puglia centro-meridionale, Basilicata, in alcune zone della Sicilia e della bassa Campania, nel Cilento, ed è per questo detta “pizzica tarantata”.

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Ferdinando IV di Borbone,un re di Napoli che aveva naso

Posted by on Nov 6, 2019

Ferdinando IV di Borbone,un re di Napoli che aveva naso

“C’era una volta….” “Un re !” diranno subito i miei piccoli lettori. “No, ragazzi, avete sbagliato. C’era una volta un pezzo di legno….” Così inizia il libro di Pinocchio, e invece no, c’era una volta proprio un re con un lungo naso detto Re Nasone, Ferdinando IV di Napoli(1751-1825).

Un re molto discusso che discendeva nietemeno che dal re di Francia Luigi XIV detto il Re Sole, e in questo si intonava con la canzone “O sole mio”, ed aveva sposato la sorella di Maria Antonietta, Carolina D’Asburgo.

Quando nacque non era predestinato al trono essendo il terzo figlio maschio, poi , per una serie di cause divenne re. Un re anticonformista che si compiaceva di frequentare i quartieri poveri dei “lazzaroni”  e di osservare come vivevano. In particolare aveva notato il loro cibo, una focaccia circolare guarnita con pomodoro e formaggio, venduta sulle bancarelle, la pizza, cioè la schiacciata.

Gli piaceva così tanto che la introdusse nella cucina di corte, anche se la regina Carolina, aristocratica viennese non condivideva gli slanci gastronomico- proletari del coniuge, ma poi si adattò. Utilizzò i forni destinati alla cottura delle famose porcellane di Capodimonte , famose in tutta Europa per la loro bellezza e la raffinatezza delle figure, ( vedi sotto) per cuocere le pizze, poi in un secondo tempo, nel giardino della reggia vennero costruiti dei forni  appositi ove venivano cotte pizze offerte gratuitamente ai meno abbienti.

Il re Nasone aveva avuto fiuto, questo cibo semplice, sano, appetitoso divenne la caratteristica gastronomica di Napoli e da lì si diffuse in tutto il mondo, si dice aver naso. Aveva capito che il re, che chi sta sta al vertice si deve collegare con la base e viceversa, per sostenersi a vicenda. Come è  scritto nelle famosa Tavola Smeraldina, testo sapienziale del Medio Evo, ciò che sta in alto , sta in basso.

Quando, più di un secolo dopo ,il regno di Napoli venne conquistato dai Savoia,toccò all’avvenente regina Margherita di conquistare la pizza,altro che Garibaldi!

Un pizzaiolo venne invitato a preparare una pizza per i sovrani e , per onorare i colori della bandiera italiana, guarnì la pizza col pomodoro,la mozzarella e il basilico, rosso , bianco e verde, e la chiamò Pizza Margherita. Il nome è rimasto anche oggi nell’Italia repubblicana, per un senso di cavalleresco rispetto nei confronti della ex-regina.Così anche la napoletanissima pizza, gloria dei Borboni e della loro illuminata politica populista, divenne italiana.I coraggiosi emigranti italiani portarono la pizza negli Stati Uniti e la pizza mutò in parte e divenne la Chigago Pizza Style.

fonte https://fazzolettodicleopatra.wordpress.com/tag/lazzaroni-ferdinando-i-re-delle-due-sicilie/

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Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla “Censuazione de’ Demani” – uno degli ultimi atti controfirmati da Giuseppe Palmieri (economista salentino del ‘700 originario di Martignano, Le)

Posted by on Ott 20, 2019

Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla “Censuazione de’ Demani” – uno degli ultimi atti controfirmati da Giuseppe Palmieri (economista salentino del ‘700 originario di Martignano, Le)

La foto del presente documento è tratta da Cfr : http://bocchiglieropro.blogspot.it/2014/

E’ presente anche il marchese Giuseppe Palmieri (economista salentino del ‘700 originario di Martignano, Le), nel seguente Real Dispaccio del 1792 inerente la “Censuazione de’ Demani“. Il documento è un manoscritto che reca la firma di Ferdinando IV di Borbone (1759-1825).

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SAN LEUCIO, UN SOGNO REALIZZATO

Posted by on Set 16, 2019

SAN LEUCIO, UN SOGNO REALIZZATO

(notizie tratte da “Le industrie del Regno di Napoli” , Napoli, Edizioni Grimaldi, 2002).

“Rivolsi dunque altrove le mie mire e pensai di ridurre quella Popolazione, che sempre più aumenta, utile allo Stato, utile alle famiglie ed utile finalmente ad ogni individuo di esse in particolare […].

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Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla Censuazione de’ Demani – uno degli ultimi atti controfirmati da Giuseppe Palmieri

Posted by on Ago 1, 2019

Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla Censuazione de’ Demani – uno degli ultimi atti controfirmati da Giuseppe Palmieri

Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla “Censuazione de’ Demani” – uno degli ultimi atti controfirmati da Giuseppe Palmieri (economista salentino del ‘700 originario di Martignano, Le)

E’ presente anche il marchese Giuseppe Palmieri (economista salentino del ‘700 originario di Martignano, Le), nel seguente Real Dispaccio del 1792 inerente la “Censuazione de’ Demani“. Il documento è un manoscritto che reca la firma di Ferdinando IV di Borbone (1759-1825). Dal 1769 re Ferdinando pubblicò il suo primo editto in cui tracciava un vasto programma di riforme del Regno, sino al 1789, quando venne pubblicato il celebre “statuto Origine della popolazione di San Leucio”, quei venti anni sono indicati come l’”Età d’oro” dell’Illuminismo di fine Settcento, segnato da riforme giuste finalizzate al benessere del regno di re Ferdinando di Borbone; ma anche sul finire del 1700 si verificarono imponenti reazioni antigiacobine così come apparvero anche le ghigliottine antimonarchiche che di frequente occupavano le piazze delle principali città europee.

Nel 1794, a Napoli, con un processo a 270 persone, fra nobili, borghesi e clero, sospette di simpatie giacobine, si apriva la fase “reazionaria” del Regno di Ferdinando IV.
Sul Palmieri c’è da ricordare che fu tra i primi alla corte di re Ferdinando che dette avvio all’abbattimento del sistema feudale del Regno di Napoli. Nel 1783 durante la reggenza di Ferdinando di Borbone, il Palmieri fu incaricato di dirigere le dogane in Terra d’Otranto; nel 1787 fu nominato tra i membri nel Supremo consiglio delle finanze del Regno di Napoli; nel 1791 fu nominato direttore generale delle finanze del Regno di Napoli ed emanò alcune importanti leggi; come quella per la divisione delle terre demaniali del 23 febbraio 1792; promosse la realizzazione delle strade di Sora, degli Abruzzi, del Sannio e delle Calabrie; favorì l’abolizione del monopolio del dazio delle sete e dello zafferano … Sul Palmieri qui altre informazioni.
Il seguente real Dispaccio è uno degli ultimi atti controfirmati dal nostro Palmieri. il quale morirà nel gennaio 1793.

Ferdinando IV Dei Gratia Rex – D. Pietro Paolo Ramon Brig. De Reali Eserciti di S. M. D. G., e Governatore di questa provincia di Calabria Citra. = Magnifici Amministratori dell’Università de’ rispettivi luoghi di questa provincia vi significamo come è pervenuta a Noi il seguente Real Dispaccio = Doppo la pubblicazione del Real Esito per la Censuazione de’ Demani, essendo pervenuti al Re de’ ricorsi di varie Università, che de’ particolari, promovendo con essi de’ dubj, di cui han chiesto lo rischiaramento S. M. per togliere dalle populazioni quella sinistra idea, che il privato fine, il vantaggio particolare han fatto concepir loro sull’esecuzione del mentovato Editto, ha comandato, che i Presidi faccino noto alle Università tutte delle rispettive province di esser stato il medesimo formato per gli impulsi del Paterno suo Real Animo sempre intento a’ procurare a’ suoi sudditi ogni possibile sollievo per cui vuol quello eseguito. Ed affinché nella di lui esecuzione si produca la maggiore esattezza; E’ sua Real volontà che da ogni Università si eleggano sei deputati, i quali propongono quanto stimano di doversi praticare, senza intanto procedere ad atto alcuno, ma bensì attendere la Sovrana Determinazione. Il Consiglio di Finanza lo partecipa nel suo Real nome ai V.S.Illustissimi per lo adempimento di sua parte. Napoli 14 maggio 1792 = Giuseppe Palmieri = Sig. Preside di Cosenza = Che però abbiamo spedito il presente col quale dicemo, ed ordinamo a Voi sudetti di dovere eseguire tutto e quanto col trascritto Real Dispaccio viene Sovranamente stabilito, il presente torni a noi colla dovuta relata da farsine da rispettivi cancellieri locali, e come il presente corriere porta quattro circolari, ed un solo si è ordinato il pagamento del pedatico, per non gravare le Università, ed all’incontro dovendo trattenere per l’esarazione della copia che debbano esararsi da cancellieri, e quelli diretti alle Corti da’ Mastrodatti delle medesime, li pagherete per ragioni di mora grana dodici più il pedatico, atteso si manda per Real servizio di S.M. e cossi Cosenza li 30 maggio 1792 Ramon = L’Ill. Sig. Presidse col visto = Rapollo = Spadafora pro segretario vi è il sugello impresso Notificato a 18 giugno 1792“.


Altre utili info sul regno di Ferdinando IV di Borbone inerenti il Salento nel 1792 le ho trovate nel “Calendario e Notiziario della Corte” in questo ulteriore link Cfr : https://books.google.it/


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