Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Gigi Di Fiore riscatta l’immagine dello sfortunato Franceschiello, ultimo re di Napoli

Posted by on Mar 14, 2023

Gigi Di Fiore riscatta l’immagine dello sfortunato Franceschiello, ultimo re di Napoli

«Il solo mio timore è stato vedere la dignità Reale avvilita nella mia Persona». E’ un Francesco II diverso quello che scrive a Napoleone III dichiarandosi pronto a resistere con rassegnazione e fermezza dopo l’epilogo drammatico dell’assedio della fortezza di Gaeta, gli unici giorni che riterrà di aver vissuto per davvero. Il romanzo-saggio appassionato, fluviale, riflessivo, elegiaco, di Gigi Di Fiore, L’ultimo re di Napoli.

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“Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” a Scurcola Marsicana, il Video integrale dello Spettacolo

Posted by on Ott 30, 2022

“Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” a Scurcola Marsicana, il Video integrale dello Spettacolo

E siamo ad 8, otto rappresentazioni dello spettacolo “Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” che l’Ass.Id.Alta Alta Terra di Lavoro è riuscito a mettere in scena nonostante la mancanza di padrini, di protettori e della mancanza di capacità di creare “particolari” relazioni. Venerdì 14 di ottobre ’22 è andato in scena a Scurcola Marsicana per la prima volta abbiamo visto la formazione dei musicanti al gran completo, quattro, e un inedito monologo recitato da un nuovo attore, un’attrice per essere precisi, che porta a 11 il numero dei protagonisti. Lo spettacolo, come già spiegato, è un percorso storico che parte dal 1799 per terminare alle guerre mondiali attraverso l’utilizzo della recitazione e della musica entrambi identitari e gli elementi comuni che lega tutte le rappresentazioni emersi a Scurcola Marsicana sono due: il primo e che tra chi ha visto la rappresentazione nessuno ha mai detto che è uno spettacolo dialettale e il secondo e che è uno spettacolo molto colto che ci conferma sempre più di come abbiamo realizzato un unicum nel panorama artistico che va oltre i confini dell’alta Terra di Lavoro assumendo una dimensione universale.

A Scurcola Marsicana s’è notato come ormai i Musicanti, Silvano, Angelo, Loredana e Marco hanno raggiunto un amalgama e un intesa importante che ha portato delle novità finali come l’inserimento della zampogna nella Tammurriata Nera che è stata una chicca molto apprezzata. Cinzia è diventata cosi padrona della Poesia “Terra di Lavoro” che sembra quasi che Pasolini quando l’ha scritta pensasse a lei come Elena che è così brava a recitare la Poesia su Michelina da portare Raimondo, autore del capolavoro, ad affermare che la recita meglio di lui e che è tutto dire. Loredana ormai vive cosi intensamente le sue recitazioni che da la sensazione di averle vissute in prima persona recitando praticamente se stessa con la ciliegina di Leda che ha portato in scena per la prima volta un monologo, sempre scritto da Raimondo, recitandolo nell’unica maniera possibile rispettando, con i tempi recitativi giusti, lo spirito del testo diversamente dagli altri che sono pieni di patos e tensioni e simile a quello finale su S.A.R. Maria Sofia ultima Regina di Napoli in visita al campo prigionieri italiano Austriaco della Prima Guerra Mondiale, insomma la quiete dopo la tempesta.

Maya Tedesco come responsabile del corpo di ballo è cosi padrona dello spettacolo che riesce in ogni situazione e scegliere gli abiti giusti e appropriati riuscendo a cambiare sempre i tempi d’ingresso a seconda del palcoscenico che lo ospita. Sulla qualità interpretativa dei balli nulla da aggiungere perché le ballatrici essendo figlie della scuola TraDanze sono una garanzia assoluta come un assegno circolare a vita.

Se lo spettacolo esiste perché esiste il genio di Raimondo ma la riuscita la si deve anche perchè si è stati capaci di selezionare i giusti Musicanti e i giusti attori che attraverso i testi hanno incarnato il linguaggio, la mimica e l’interpretazione del proprio territorio che viene traferito al pubblico attraverso se stessi confermando che la lingua Laborina non è un dialetto ma una lingua Madre figlia dei Placiti Cassinesi. Una lingua si definisce Volgare e Madre quando ha sottolingue e nello spettacolo ne ascoltiamo 4, una piccola parte di quelle che esistono partendo da Sora fino alle pendici di Montevergine, che sono Arpinate-Sorano, Sangiorgese, Cassinese e Cellolese.  

Ringraziamo la Città di Scurcola Marsicana, la comunità e il Sindaco De Simone Nicola per l’opportunità che ci è stata riservata. Un ringraziamento all’amico “Peppino” che s’è speso per portare lo spettacolo nella sua Scurcola. Ringraziamo, altresì, l’Ass.Borghi Autentici d’Italia che ha contribuito alla realizzazione e alla organizzazione dello spettacolo e un affettuoso saluto ad Olimpia e Francesco per la loro presenza attenta e molto apprezzata. Lunedì 31 ottobre alle 21 si può vedere lo spettacolo integrale cliccando di seguito

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MONS. LUIGI SODO VESCOVO DI TELESE – CERRETO SANNITA CAP. IV

Posted by on Ago 4, 2022

MONS. LUIGI SODO VESCOVO DI TELESE – CERRETO SANNITA CAP. IV

La visita inaspettata del Re Ferdinando II a Cerreto Sannita, il 9.2 .1852, legò i destini di Mons. Luigi Sodo a quelli della Diocesi di Telese – Cerreto Sannita. Il sovrano non trovò il vescovo in Diocesi. L’assenza del vescovo si spiegava non tanto per il fatto che la visita era inaspettata e non protocollare, quanto per il semplice motivo che, essendo allora la diocesi di Telese – Cerreto Sannita legata a quella di Piedimonte d’Alife, il vescovo, che era allora Mons. Gennaro De Giacomo, dimorava per lo più, come di uso, a Piedimonte d’Alife (35).

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DUE SICILIE: IL DIARIO DELL’ASSEDIO DI GAETA DI CHARLES GARNIER

Posted by on Giu 29, 2022

DUE SICILIE: IL DIARIO DELL’ASSEDIO DI GAETA DI CHARLES GARNIER

C’è ancora tanto da studiare e da sapere sull’assedio di Gaeta del 1860-61.

Liquidato in poche righe sui libri di scuola, marginalizzato dalle cattedre universitarie di “Storia del Risorgimento” (peraltro in via di estinzione), quell’assedio di 100 giorni (6 Novembre 1860-14 febbraio 1851) è una delle pagine più imbarazzanti per la costruzione della post-verità sull’unificazione dell’Italia.

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Giovanni e… Maria Sofia di Erminio De Biase

Posted by on Mag 28, 2022

Giovanni e… Maria Sofia di Erminio De Biase

            Sabato scorso, nell’ambito dell’ottava edizione della manifestazione “Le Mani in pasta”, la bottega di Giovanni Carusio di via Ponti Rossi, ha presentato la sua ultima creazione: una statuetta riproducente l’ultima Regina di Napoli: Maria Sofia von Wittelsbach, una romantica diciannovenne ribelle, indomita, tenace, orgogliosa, anticonformista, dal corpo slanciato e con due occhi profondamente turchini[1] incastonati in un volto che rispecchiava tutta la sua risolutezza.

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Diario di un eroe borbonico

Posted by on Mag 25, 2022

Diario di un eroe borbonico

Dal “taccuino” personale dell’anno 1900
del duca Giovanni Maria d’Alessandro
Il duca d’Alessandro di Pescolanciano era solito trascrivere notizie dell’epoca in cui è vissuto in agende e taccuini annuali. Questo del 1900 è la prima pubblicazione inedita. Il testo è stato riportato in forma più comprensibile.

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