FRANCESCO II E SUE SCELTE
ANTI SI CHIEDONO SE RE FRANCESCO II fece bene a rifugiarsi nella Cittadella, fortezza, di Gaeta, senza alcuna via di fuga … CON TANTI ATTI DI EROISMO, ma abbandonando il Regno allo ..sbaraglio.
Read MoreANTI SI CHIEDONO SE RE FRANCESCO II fece bene a rifugiarsi nella Cittadella, fortezza, di Gaeta, senza alcuna via di fuga … CON TANTI ATTI DI EROISMO, ma abbandonando il Regno allo ..sbaraglio.
Read MoreNel gennaio del 1859 il Re Ferdinando II volle intraprendere un viaggio verso le Puglie per incontrare la principessa Maria Sofia von Wittelsbach che da Trieste doveva giungere via mare a Manfredonia per sposare il figlio del Re, Francesco di Borbone duca di Calabria. Nonostante le avversità atmosferiche, il suo passaggio nelle terre pugliesi fu caratterizzato dal più vivo omaggio delle popolazioni. Il Re si mostrò attento alle esigenze dei paesi che visitò e offrì loro il sostegno di cui necessitavano per lo sviluppo sociale ed economico. L’autore, attraverso una cronaca giornaliera, ripercorre il viaggio di Re Ferdinando portando alla luce episodi e testimonianze umane che la storiografia ufficiale ha artatamente occultato. Rivivono nelle pagine del diario atteggiamenti di fedeltà verso quel Re da parte di burocrati periferici del regno che pagarono con l’allontanamento dagli incarichi pubblici una devozione senza limiti. Costoro scrissero una pagina di onestà intellettuale dell’uomo del Sud, ma la “nuova” Italia distrusse il loro ricordo per costruire un diverso uomo meridionale, dipinto come opportunista e sempre pronto a legarsi al carro dei vincitori. Vengono ricordate, al contrario, le masse contadine e borghesi che riempirono le strade e le città attraversate dal corteo reale per osannare il Re. La malattia che colse Ferdinando II durante la permanenza nelle Puglie, e che lo porterà alla morte appena rientrato a Caserta, è registrata nella sofferenza del Sovrano e di quanti lo assistettero. Il periplo marittimo del regno che il Re, imbarcato sulla nave reale Il Fulminante, fece per rientrare moribondo a Caserta è racchiuso nelle ultime pagine di questo lavoro che vuole essere un omaggio verso la memoria del Grande Ferdinando II, autenticamente Padre dei suoi Popoli.
Francesco Maurizio Di Giovine, di antica e nobile famiglia di Lucera (Capitanata), è sposato, ha tre figlie e vive a Bologna. È laureato in Scienze Politiche. Storico per passione, ha pubblicato diversi saggi di storia militare e civile del regno delle Due Sicilie: 1799, Rivoluzione contro Napoli (1988); La difesa militare delle Due Sicilie nell’opera collettanea La difesa del regno (2001); La dinastia borbonica. La vita politica e amministrativa nel regno delle Due Sicilie: 1734-1861 (2011). Per i tipi di Controcorrente ha curato ed introdotto 1860-1861 l’Assedio di Gaeta di Teodoro Salzillo (2000); ha dato alle stampe L’età di Re Ferdinando (2006) e Pagine di storia militare del Regno delle due Sicilie (2018); ha scritto inoltre uno dei quattro saggi del volume pubblicato per completare, con sommario e indici, la traduzione della monumentale Napoli Spagnola di Francisco Elías de Tejada (2019).
È il presidente degli Incontri Tradizionalisti di Civitella del Tronto e fa parte degli “Amici della Nunziatella”. Tra le opere pubblicate ricordiamo anche il romanzo storico A Civitella del Tronto con i soldati del Re (2016) ed i saggi Gli zuavi pontifici e i loro nemici (2020) e Breve storia del Carlismo nella penisola italiana (2022).
di Francesco Maurizio Di Giovine
BIELLA – Le Due Sicilie tornarono ad essere un Regno indipendente, retto dalla dinastia borbonica, che le liberò dalla condizione di Vice regno, nel 1734 grazie alla vittoria del giovane Don Carlos, figlio di Re Filippo V di Spagna, sugli austriaci: a parte il breve Viceregno austriaco, le Due Sicilie uscivano da due secoli di Vicereame spagnola il quale non fu un “paradiso in terra , ma di certo lontano da quella immagine di miseria e di degradazione che ci viene comunemente offerta. «Tale giudizio merita di essere attenuato non poco», ha scritto Ruggero Moscati ( I Borboni d’Italia, E.S.I., Napoli 1970, p. 74). Fondamentale per la conoscenza della Napoli spagnola è l’opera di FRANCISCO ELIAS DE TEJADA , Nápoles Hispánico, 5 voll., Montejurra, Madrid e Siviglia 1958-1964.
Read MoreMentre la Rivoluzione italiana si impadronisce del Meridione dopo averne ampiamente infiltrata la classe dirigente, le popolazioni manifestano la loro avversione ai propositi sovversivi, anche se, purtroppo, la resistenza non dà gli esiti sperati per mancanza di adeguata guida.
Read MoreALLA SCOPERTA DELLA GIOVANE REGINA MARIA SOFIA.
Prima di presentare il volume, La Regina del Sud, devo fare qualche riflessione sul libro Terronidi Pino Aprile. Il giornalista Marco Demarco nel suo testo “Terronismo” sminuisce l’opera di Aprile:“l’eccessiva retorica risorgimentale svelando il volto violento, repressivo e anche coloniale dell’intervento sabaudo”.
Read MoreIl 27 dicembre scorso ricorreva l’anniversario della scomparsa dell’ultimo re di Napoli, Francesco II, morto in esilio ad Arco di Trento nel 1894. Qualcuno ha tentato di ricordarlo segnalando la ricorrenza su Fb.
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