Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

DUE SICILIE: II EDIZIONE DEL CERTAMEN HISTORICUM FRANCESCO II DI BORBONE

Posted by on Feb 6, 2023

DUE SICILIE: II EDIZIONE DEL CERTAMEN HISTORICUM FRANCESCO II DI BORBONE

i svolgerà a Marzo la II edizione del “Certamen Historicum Neapolitanum Francesco II di Borbone “, organizzato dalla Fondazione Il Giglio.

La competizione prevede due prove: la prima è riservata agli studenti del IV e V anno delle scuole superiori e prevede la risposta ad un quesito storico sulla vita di Francesco II di Borbone e la redazione di un tema proposto da una traccia.

La seconda è riservata agli studenti di musica fino al 21° anno di età e prevede l’esecuzione dell’Inno delle Due Sicilie, di Giovanni Paisiello, e di un brano musicale della durata massima di 15’, tratto dal repertorio di Domenico Scarlatti, Francesco Durante, Giovan Battista Pergolesi, Niccolà Jommelli, Niccolò Piccinni, Domenico Cimarosa e Giovanni Paisiello.

Il calendario delle prove è il seguente:

Prova scritta (in presenza): 6 Marzo 2023
ICS Santagada, Plesso Caportano,
Via Caportano, 14 bis – PORTICI (Napoli)

Prova musicale (in presenza ed on-line): 13 MARZO 2023
ICS Santagada, Plesso Caportano
Via Caportano, 14 bis – PORTICI (Napoli)

I vincitori delle due sezioni riceveranno un premio in denaro di € 250; ai secondi classificati andrà una medaglia in argento, a tutti i partecipanti verrà consegnato un attestato.

clicca per il modulo d’iscrizione

INFO: Tel/Whatsapp: 366 482 34 02 – – fondazioneilgiglio@gmail.com

La Giuria del premio, composta da docenti universitari e degli istituti superiori, musicisti e dal presidente della Fondazione Il GiglioMarina Carrese, è presieduta da S.A.R la Principessa Beatrice di Borbone-Due Sicilie. (LN169/2023)

Scarica il depliant con il regolamento del Certamen

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Le ferrovie “francesi” di Francesco II (1860)

Posted by on Dic 22, 2022

Le ferrovie “francesi” di Francesco II (1860)

Sapevi che Francesco II, mutando opinione sulle concessioni ferroviarie, cui era inizialmente ostile, decise di dare il via alla costruzione di una rete di strade ferrate. Così fece, in effetti, con un decreto dell’agosto 1860, con il quale consegnò l’opera ad un gruppo francese, capeggiato dal finanziere transalpino Gustave Delahante, che aveva fra i propri soci anche i Rothschild. Tale scelta fu caldeggiata all’ultimo sovrano duosiciliano dal suo ministro Giacomo de Martino, da un paio di mesi agli affari esteri, nella convinzione che una concessione al Delahante potesse favorire il sostegno della Francia al Regno delle Due Sicilie. L’autorizzazione alla concessione, data col decreto, prevedeva la costruzione di: una linea dal Tronto a Taranto, che sarebbe passata per Foggia e con delle diramazioni per Otranto, Lecce, Bari, Brindisi, Barletta e Termoli; due passaggi transappennici che permettessero la comunicazione tra la linea precedente e Napoli, attraverso sia le valli del Sele e dell’Ofanto, sia le valli del Volturno, del Calore, del Tamaro e del Biferno. La concessione avrebbe avuto una durata di 99 anni.

fonte

http://decretiamo.blogspot.com/

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“Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” a Scurcola Marsicana, il Video integrale dello Spettacolo

Posted by on Ott 30, 2022

“Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” a Scurcola Marsicana, il Video integrale dello Spettacolo

E siamo ad 8, otto rappresentazioni dello spettacolo “Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro” che l’Ass.Id.Alta Alta Terra di Lavoro è riuscito a mettere in scena nonostante la mancanza di padrini, di protettori e della mancanza di capacità di creare “particolari” relazioni. Venerdì 14 di ottobre ’22 è andato in scena a Scurcola Marsicana per la prima volta abbiamo visto la formazione dei musicanti al gran completo, quattro, e un inedito monologo recitato da un nuovo attore, un’attrice per essere precisi, che porta a 11 il numero dei protagonisti. Lo spettacolo, come già spiegato, è un percorso storico che parte dal 1799 per terminare alle guerre mondiali attraverso l’utilizzo della recitazione e della musica entrambi identitari e gli elementi comuni che lega tutte le rappresentazioni emersi a Scurcola Marsicana sono due: il primo e che tra chi ha visto la rappresentazione nessuno ha mai detto che è uno spettacolo dialettale e il secondo e che è uno spettacolo molto colto che ci conferma sempre più di come abbiamo realizzato un unicum nel panorama artistico che va oltre i confini dell’alta Terra di Lavoro assumendo una dimensione universale.

A Scurcola Marsicana s’è notato come ormai i Musicanti, Silvano, Angelo, Loredana e Marco hanno raggiunto un amalgama e un intesa importante che ha portato delle novità finali come l’inserimento della zampogna nella Tammurriata Nera che è stata una chicca molto apprezzata. Cinzia è diventata cosi padrona della Poesia “Terra di Lavoro” che sembra quasi che Pasolini quando l’ha scritta pensasse a lei come Elena che è così brava a recitare la Poesia su Michelina da portare Raimondo, autore del capolavoro, ad affermare che la recita meglio di lui e che è tutto dire. Loredana ormai vive cosi intensamente le sue recitazioni che da la sensazione di averle vissute in prima persona recitando praticamente se stessa con la ciliegina di Leda che ha portato in scena per la prima volta un monologo, sempre scritto da Raimondo, recitandolo nell’unica maniera possibile rispettando, con i tempi recitativi giusti, lo spirito del testo diversamente dagli altri che sono pieni di patos e tensioni e simile a quello finale su S.A.R. Maria Sofia ultima Regina di Napoli in visita al campo prigionieri italiano Austriaco della Prima Guerra Mondiale, insomma la quiete dopo la tempesta.

Maya Tedesco come responsabile del corpo di ballo è cosi padrona dello spettacolo che riesce in ogni situazione e scegliere gli abiti giusti e appropriati riuscendo a cambiare sempre i tempi d’ingresso a seconda del palcoscenico che lo ospita. Sulla qualità interpretativa dei balli nulla da aggiungere perché le ballatrici essendo figlie della scuola TraDanze sono una garanzia assoluta come un assegno circolare a vita.

Se lo spettacolo esiste perché esiste il genio di Raimondo ma la riuscita la si deve anche perchè si è stati capaci di selezionare i giusti Musicanti e i giusti attori che attraverso i testi hanno incarnato il linguaggio, la mimica e l’interpretazione del proprio territorio che viene traferito al pubblico attraverso se stessi confermando che la lingua Laborina non è un dialetto ma una lingua Madre figlia dei Placiti Cassinesi. Una lingua si definisce Volgare e Madre quando ha sottolingue e nello spettacolo ne ascoltiamo 4, una piccola parte di quelle che esistono partendo da Sora fino alle pendici di Montevergine, che sono Arpinate-Sorano, Sangiorgese, Cassinese e Cellolese.  

Ringraziamo la Città di Scurcola Marsicana, la comunità e il Sindaco De Simone Nicola per l’opportunità che ci è stata riservata. Un ringraziamento all’amico “Peppino” che s’è speso per portare lo spettacolo nella sua Scurcola. Ringraziamo, altresì, l’Ass.Borghi Autentici d’Italia che ha contribuito alla realizzazione e alla organizzazione dello spettacolo e un affettuoso saluto ad Olimpia e Francesco per la loro presenza attenta e molto apprezzata. Lunedì 31 ottobre alle 21 si può vedere lo spettacolo integrale cliccando di seguito

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“La Fondazione Francesco II delle Due Sicilie” per la Santificazione d’O RRE

Posted by on Ott 20, 2022

“La Fondazione Francesco II delle Due Sicilie” per la Santificazione d’O RRE

I Re Cattolici ce ne sono stati tanti e molti di loro hanno rispettato il mandato divino in maniera impeccabile andando, alcune volte, anche oltre i loro doveri fino al punto di diventare Santi. L’ultimo Re di Napoli è stato S.A.R. Francesco II di Borbone delle Due Sicilie che fa molto parlare di se e lo farà ancora per molto tempo ancora per come ha gestito politicamente la fine del Sacro Regno spaccando in due le opinioni e le tesi di accademici, di storici e semplici attivisti. Su una cosa non c’è nessuna divisione e nessun dubbio e questo quando si parla della sua umanità, della sua cattolicità e del suo stile di vita quasi francescano che ha portato il fu Don Massimo Cuofano a costituire “La Fondazione Francesco II delle Due Sicilie” per perorare la causa di beatificazione dell’ultimo Re di Napoli figlio di una Regina Santa Maria Cristina. Come ampiamente previsto anche in questa situazione S.A.R. Francesco II delle Due Sicilie ha spaccato in due l’opinione pubblica tra chi si oppone ferocemente e tra chi invece pensa che sia la cosa più giusta da fare. Come accade da 160 anni la parte che si oppone quando si parla del Regno è sempre una minoranza anche molto rumorosa grazie al potere che gestisce occupando tutti i posti che contano ma con la presente vogliamo soffermarci sulla maggioranza che con entusiasmo e ferrea volontà vuole mettere l’aureola Sacra in capo al nostro amato Sovrano  e venerdì 21 ottobre ’22 alle 21 ne parliamo con Don Luciano Rotolo e Giuseppe Cerchia, clicca di seguito per partecipare.     

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