Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La battaglia di Calatafimi: fece tutto il generale borbonico venduto

Posted by on Giu 4, 2020

La battaglia di Calatafimi: fece tutto il generale borbonico venduto

Tra tutte le fesserie raccontate dagli “scrittori salariati” (per dirla con Antonio Gramsci) la vittoria di Garibaldi nella battaglia di Calatafimi è la più grande. La battaglia di Calatafimi fu, in realtà, una farsa. Dove il vero protagonista non fu il finto ‘Eroe dei due mondi’, ma il generale borbonico Landi, un volgare traditore che diede ordine alla sue truppe di fare vincere i garibaldini

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La prima trattativa tra Stato italiano e mafia porta la firma di Giuseppe Garibaldi e Francesco Crispi

Posted by on Mag 30, 2020

La prima trattativa tra Stato italiano e mafia porta la firma di Giuseppe Garibaldi e Francesco Crispi

L’Italia – ci dispiace per i politici italiani degli anni ’90 che magari pensavano di essere stati originali – nasce sotto il segno di una trattativa con la mafia siciliana, con la ‘ndrangheta calabrese e con la camorra napoletana. La Sicilia, questo sì, ha la primogenitura: sono stati  Garibaldi, Francesco Crispi, Rosolino Pilo e Giuseppe La Farina, nel 1860, a trattare con i mafiosi per ottenere il ‘permesso’ di conquistare la Sicilia per conto dei Savoia

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I Mille di Vittorio Messori

Posted by on Mag 16, 2020

I Mille di Vittorio Messori

Per il capo dei socialisti, Bettino Craxi, è ormai una tradizione passare a Caprera la prima domenica di giugno, giorno in cui si celebra la festa della Repubblica. Caprera, si sa, vuoi dire Garibaldi: per un giorno, nei quindici chilometri quadrati di quell’isola, Craxi medita su colui che qualcuno ancora chiama “l’Eroe dei Due Mondi”.

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GARIBALDI….UN MITO INGLESE

Posted by on Mag 4, 2020

GARIBALDI….UN MITO INGLESE

La costruzione del mito di Garibaldi meriterebbe uno studio approfondito.

Che in essa abbia avuto un ruolo determinante la massoneria alla quale Garibaldi apparteneva con il grado di Gran Maestro, è rivendicato dalla stessa setta.

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COSI’ GARIBALDI FINANZIO’ MAFIA E CAMORRA

Posted by on Apr 21, 2020

COSI’ GARIBALDI FINANZIO’ MAFIA E CAMORRA

Il 6 settembre del 1860 Liborio Romano, ministro degli Interni borbonico degli Interni e della polizia (liberale e massone, n.d.r) manda un telegramma “all’invincibile Generale Garibaldi, Dittatore delle Due Sicilie”, chiedendogli di entrare a Napoli al più presto e assicurandogli l’appoggio di Salvatore De Crescenzo, (detto Tore ‘e Criscienzo), che è il capo riconosciuto della camorra e che è in carcere. Romano patteggia con De Crescenzo la sua liberazione e quella di tutti i camorristi detenuti in cambio dell’aiuto “rivoluzionario” a Garibaldi, consistente nell’eliminazione “per coltello” dei delegati di polizia e nella presa di controllo della città».
«(…) Nei giorni immediatamente successivi – scrive Oneto – il generale assegna alla camorra un contributo di 75 mila ducati (circa 17 milioni di euro) che preleva dalle casse del Regno delle Due Sicilie (…) subito dopo Garibaldi attribuisce una pensione vitalizia di 12 ducati mensili (appena 2700 euro) a Marianna De Crescenzo (…) Antonietta Pace, Carmela Faucitano, Costanza Leipnecher e Pasqualina Proto, e cioè l’intero vertice femminile della camorra. Anche questa organizzazione – conclude Oneto – viene così “normalizzata” e le viene attribuito per meriti risorgimentali un ruolo non più eludibile nella nuova Italia».

Articolo pubblicato sul quotidiano Libero (sic) il 24.11.2010 dal ricercatore e giornalista Gilberto Oneto e tratto da Lettera Napoletana 34/10)
Grazie a UN Popolo Distrutto

segnalato da Patrizia Stabile

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