Alta Terra di Lavoro

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VINCENZO GIANNONE IL PRESIDE DI RE FERDINANDO II CON LA NUOVA GARIBALDITE

Posted by on Mar 18, 2020

VINCENZO GIANNONE IL PRESIDE DI RE FERDINANDO II CON LA NUOVA GARIBALDITE

Quali mezzi usò Cavour nel 1860 per realizzare l’Unità d’Italia? Realmente i pochi volontari guidati da Garibaldi riuscirono a sconfiggere l’esercito borbonico? Vittorio Emanuele II ridonò alle popolazioni del Regno delle Due Sicilie la libertà e la giustizia? Per rispondere a queste domande, Giannone ha confrontato numerosi autori che furono attori o spettatori della spedizione dei Mille e della rivoluzione italiana del 1860 e ha ricostruito parte del retroscena politico che portò alla conquista del Regno delle Due Sicilie.

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Le bestemmie di Garibaldi

Posted by on Mar 17, 2020

Le bestemmie di Garibaldi

Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza il 4 luglio 1807 e morì a Caprera il 2 giugno del 1882. Il personaggio, esaltato come eroe dalla storiografia ufficiale, era in realtà di ben diversa levatura.. 

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L’amara verità su Garibaldi che il professore Barbero e gli storici come lui si rifiutano di accettare

Posted by on Mar 4, 2020

L’amara verità su Garibaldi che il professore Barbero e gli storici come lui si rifiutano di accettare

E invece, osserva Michele Eugenio Di Carlo, la verità su Garibaldi, sull’impresa dei Mille e, soprattutto, suo ruolo degli inglesi nella conquista del Sud ad opera dei piemontesi va raccontata. E pazienza se questo andrà a rivoltare il cumulo di bugie raccontate dalla storia ufficiale. Barbero prenda atto di quanto dice lo storico Eugenio Di Rienzo: e cioè che il lavoro di ricerca degli studiosi revisionisti non accademici del Risorgimento è prezioso!  

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I 62 giorni di Garibaldi e il saccheggio di Napoli

Posted by on Feb 24, 2020

I 62 giorni di Garibaldi e il saccheggio di Napoli

Garibaldi, il 7 settembre, entrò a Napoli appena 17 giorni dopo essere sbarcato in Calabria, seduto comodamente in treno, senza sparare un colpo, con pochi uomini al seguito (il resto delle camicie rosse giunse il giorno 9); dopo l’arrivo alla stazione si formò un corteo di dieci carrozze che attraversò la Capitale. Un severo giudizio sulla “grandezza militare” della spedizione del Nizzardo fu espresso anche da uomini che avevano condiviso con lui l’impresa, come Maxime Du Camp che parlò [1] di “passeggiata militare, stancante è vero, ma senza rischio alcuno” e di Agostino Bertani che le definì “facili vittorie” causando l’ira di Garibaldi nelle sue memorie [2].

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