VENERDI SANTO SESSA AURUNCA
enzo de maio, un altro grande laborino, mi ha inviato informazioni e foto sul venerdì santo di sessa aurunca che meritano di essere pubblicate e di seguito le riporto dopo l’articolo già pubblicato…………….
Read Moreenzo de maio, un altro grande laborino, mi ha inviato informazioni e foto sul venerdì santo di sessa aurunca che meritano di essere pubblicate e di seguito le riporto dopo l’articolo già pubblicato…………….
Read MoreQuali mezzi usò Cavour nel 1860 per realizzare l’Unità d’Italia? Realmente i pochi volontari guidati da Garibaldi riuscirono a sconfiggere l’esercito borbonico? Vittorio Emanuele II ridonò alle popolazioni del Regno delle Due Sicilie la libertà e la giustizia? Per rispondere a queste domande, Giannone ha confrontato numerosi autori che furono attori o spettatori della spedizione dei Mille e della rivoluzione italiana del 1860 e ha ricostruito parte del retroscena politico che portò alla conquista del Regno delle Due Sicilie.
Read MoreGiuseppe Garibaldi nacque a Nizza il 4 luglio 1807 e morì a Caprera il 2 giugno del 1882. Il personaggio, esaltato come eroe dalla storiografia ufficiale, era in realtà di ben diversa levatura..
Read More Nel 1837 il Brasile era formato da un vasto territorio che si estendeva su una superficie di 8.500.000 Kmq.
Era sostanzialmente diviso in quattro regioni distinte e governato dal giovane PEDRO II tramite il suo ministro FEIJO’.
E invece, osserva Michele Eugenio Di Carlo, la verità su Garibaldi, sull’impresa dei Mille e, soprattutto, suo ruolo degli inglesi nella conquista del Sud ad opera dei piemontesi va raccontata. E pazienza se questo andrà a rivoltare il cumulo di bugie raccontate dalla storia ufficiale. Barbero prenda atto di quanto dice lo storico Eugenio Di Rienzo: e cioè che il lavoro di ricerca degli studiosi revisionisti non accademici del Risorgimento è prezioso!
Read MoreGaribaldi, il 7 settembre, entrò a Napoli appena 17 giorni dopo essere sbarcato in Calabria, seduto comodamente in treno, senza sparare un colpo, con pochi uomini al seguito (il resto delle camicie rosse giunse il giorno 9); dopo l’arrivo alla stazione si formò un corteo di dieci carrozze che attraversò la Capitale. Un severo giudizio sulla “grandezza militare” della spedizione del Nizzardo fu espresso anche da uomini che avevano condiviso con lui l’impresa, come Maxime Du Camp che parlò [1] di “passeggiata militare, stancante è vero, ma senza rischio alcuno” e di Agostino Bertani che le definì “facili vittorie” causando l’ira di Garibaldi nelle sue memorie [2].
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