Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Il Colonnello FERDINANDO BENEVENTANO del BOSCO

Posted by on Feb 28, 2019

Il Colonnello FERDINANDO BENEVENTANO del BOSCO

Un fiero avversario di Garibaldi in Sicilia

di Fernando Mainenti

Con Alfieri irrompe nel pensiero dei primi anni dell’Ottocento, una forte tensione spirituale che si traduce in un irriducibile amore per la libertà dell’uomo sempre in lotta per la propria affermazione, al di fuori di ogni possibile compromesso.

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BRIGANTI e GARIBALDINI SORA CAPOLUOGO 1900

Posted by on Feb 28, 2019

BRIGANTI e GARIBALDINI SORA CAPOLUOGO 1900

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L’ultimo Duca di Sora Antonio II si è spento a Roma nel Palazzo”SORA”, il 26 aprile 1805. I successori “Nominali” son stati il XVI Duca di Sora, Luigi Maria di Antonio 11 (1767-1841), il XVII Duca, Antonio III di Luigi (1808-1883) ed il XVIII Duca, Rodolfo Boncompagni Ludovisi di Antonio III, nato nel 1832. Il 10 agosto 1802 il vescovo Agostino Colaianni ha traslato le spoglie di San Giuliano Martire dalla Chiesa di Santo Spirito alla Cattedrale di Santa Maria, ove riposano nella seconda cappella della navata destra.

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Fondazione Banco di Napoli: scoperti documenti che potrebbero riscrivere la storia

Posted by on Feb 27, 2019

Fondazione Banco di Napoli: scoperti documenti che potrebbero riscrivere la storia

Gli archivi della Fondazione Banco di Napoli, continuano a regalare grandi sorprese e reperti dal valore umano e culturale inestimabile. Non a caso il museo napoletano si è aggiudicato il “Premio dell’Unione europea per il patrimonio culturale Europa Nostra Awards 2017”, assegnato dalla Commissione Europea ed Europa Nostra.

Il tesoro di fogli scoperto, è stato possibile portarlo alla luce grazie alla riapertura di una vera e propria stanza segreta contenete un armadio “Armadio 34”, il quale conteneva dei documenti preziosissimi, così importanti da essere stati nascosti così bene, che solo da poco sono stati portati alla luce.

Si serba ancora tanta riservatezza su tutto il materiale acquisito, come riporta il Corriere del Mezzogiorno. Ma alcune notizie sono trapelate e si tratta di documenti eccezionali. Infatti sono emersi i contratti stipulati da artisti del calibro di Fanzago, Giordano, Sanmartino e altri. Nuove notizie e nuove vicende raccontate su carte che riguardano l’affascinate vita di Caravaggio, un artista tanto dannato quanto eccelso nelle sue immense capacità pittoriche e figurative.

Riportati alla luce anche importantissimi documenti storici che potrebbero presentare nuove prospettive sulle vicende della storia napoletana dal 1850 al 1861. Per non parlare di documenti che contengono atti fondamentali sulle vicende ottocentesche del Banco di Napoli dopo la caduta dei Borbone. Questi documenti sono stati depositati da Ferdinando Ventriglia, un noto banchiere del tempo, che pensò bene di tutelare quelle carte così importanti nelle quali potrebbero emergere anche notizie sui complessi rapporti tra il mondo bancario del Sud e quello de Nord. Sempre in ambito storico sono emersi anche documenti relativi a Giuseppe Garibaldi, quindi successivi al 6 settembre 1861 quando l’eroe dei due mondi entrò trionfalmente a Napoli. Per concludere il bottino culturale che ha regalato questo armadio, non sono mancati reliquie di santi e di beati.

Una quantità di materiale davvero immensa, sulla quale bisognerà eseguire degli studi  accurati, non solo per la delicatezza dei materiali ma soprattutto perchè potrebbero rivelare degli orizzonti storici o delle notizie occultate dal tempo e dalla storia convenzionale, che potrebbero modificare tante prospettive storiche, sociali ed economiche.

Alina De Stefano

fonte https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/280382-fondazione-banco-di-napoli-scoperti-documenti-che-potrebbero-riscrivere-la-storia/?fbclid=IwAR2DHqR08auvf5T9HZBqQGYNbsD-71krxSu2Ko5W8xYLvaNz1musdmVw-Mo

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L’altra analisi sulla malavita

Posted by on Feb 26, 2019

L’altra analisi sulla malavita

n un libro di Roberto Marvasi una diversa chiave di lettura sul fenomeno

Nel lontano 1928, Roberto Marvasi (1863 – 1955), figlio di Diomede, pubblica a Marsiglia, dove si è rifugiato per sfuggire alle persecuzioni fasciste, per i tipi della E.S.I.L., “Malavita contro malavita”.


Si tratta di un opuscoletto che raccoglie una serie di conferenze che Marvasi ha tenuto presso la Sezione del Partito Repubblicano Italiano di Marsiglia sul tema della diffusione della criminalità nel Meridione d’Italia negli anni immediatamente successivi alla repressione del Brigantaggio e sull’uso politico che i governi post-unitari fecero di camorristi, mafiosi e delinquenti vari.

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Medaglia d’Oro Il Capitano Angelo Maria Cicchiello

Posted by on Feb 23, 2019

Medaglia d’Oro Il Capitano Angelo Maria Cicchiello


Il Capitano Angelo Maria Cicchiello appartiene a quella schiera di soldati duosiciliani che seppero tenere fede al loro giuramento e combatterono fino alla fine per la libertà della nostra Patria. Quegli uomini furono tutti eroi, dal grado piú basso al grado piú alto. Ognuno di essi era, infatti, libero di non combattere e di tornarsene a casa.

Invece, per nove tragici mesi, tra immense difficoltà, portandosi dalla Sicilia fino a Gaeta, Messina e Civitella del Tronto, restarono impavidi a combattere per un ideale.

Un comportamento raro per quei tempi. Quegli uomini non meritavano l’oblio in cui lo squallido militarismo piemontese li ha gettati.

Da questo numero cercheremo di ricordarne alcuni, tutte le volte che riusciremo ad averne notizie. Lo stato di servizio del Capitano Cicchiello ci è giunto attraverso un ritrovamento fortunato da parte del nostro Console Generale della Liguria, l’ing. Alfonso Grasso. Queste sono le notizie tratte dall’Archivio militare della Guerra, Marina, Anzianità e Contenzioso, compilato nel 1861 dal Commissario di guerra Diodati: Nato il 30 gennaio 1809 a Rionero in Vulture, fu incorporato come soldato semplice il 16 settembre 1826 nel Reggimento “Regina” della Real Artiglieria in Palermo, dove svolse la sua carriera. Si sposò a Palermo il 29 marzo 1838 con Donna Giuseppa Paternò dalla quale ebbe due figli.

Il suo servizio nell’Esercito delle Due Sicilie durò 35 anni, 8 mesi e 16 giorni. Fu nominato sergente il 1° giugno del 1836 e Alfiere il 7 luglio 1848. Sottotenente il 15 giugno 1849 e Tenente il 12 settembre 1855. La sua nomina a Capitano avvenne il 27 febbraio 1858.

Tra i suoi numerosi incarichi ricordiamo:

Nel 1848 ebbe il comando di mezza batteria di un reparto mobile in Puglia; Comandante di batteria di montagna dal 23 febbraio 1849 al 21 agosto 1849 nella campagna contro la sedicente repubblica romana, dove partecipò, sotto il comando del principe di Ischitella, alla battaglia di Velletri durante la quale mise in fuga a cannonate le bande garibaldine; Comandante della 18ª Compagnia di artiglieria dal 1858 al novembre 1860; Comandante della 9ª Compagnia di artiglieria dal dicembre 1860 al 14 febbraio 1861 durante tutto l’assedio di Gaeta, dove diresse i tiri della Batteria S. Maria fino alla fine dell’assedio.

Il Capitano Angelo Maria Cicchiello in data 12 ottobre 1844 fu decorato di medaglia d’oro del Real Ordine di Francesco I a seguito del suo eroico comportamento in occasione dell’esplosione di mezzo quintale di polvere in un opificio di fuochi artificiali fuori Porta Ossuna in Palermo, dove crollarono numerosi edifici.

Fu insignito, inoltre, della Croce di cavaliere di Grazia del Real Ordine di San Giorgio per il valoroso comportamento tenuto in piú occasioni durante l’assedio di Gaeta, particolarmente nei cannoneggiamenti del 5 e 22 gennaio e del 5 febbraio 1861.

fonte https://www.facebook.com/mirko.speranza1/posts/10216960816910129

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A PROPOSITO DEL FAMOSI MILLE…..DOPO L’AGGRESSIONE ALLE DUE SICILIE

Posted by on Feb 20, 2019

A PROPOSITO DEL FAMOSI MILLE…..DOPO L’AGGRESSIONE ALLE DUE SICILIE

Ventiquattro di loro impazzirono e furono ricoverati in manicomio, come Giuseppe Abbagnale e Giuseppe Fanelli, che morirono nell’ospedale psichiatrico di Napoli.

Sedici si suicidarono, chi in un fiume, chi con la rivoltella, chi in entrambi i modi, come il friulano Marziano Ciotti: un colpo di pistola in testa e giù nelle acque del Ledra.

Oreste Baratieri fece carriera nell’esercito, anche se fu inglorioso protagonista della carneficina di Adua del 1896 da parte delle truppe del ras Menelik, beccandosi le rampogne dell’ex compagno garibaldino Ergisto Bezzi, ferocemente critico verso le mire coloniali del Paese.

Altri furono colpiti dalla sfortuna. Carlo Invernizzi morì sepolto vivo nel terribile terremoto di Messina del 1908. Nino Bixio, il luogotenente di Garibaldi, fu stroncato dal colera nelle isole della Sonda.
Altri garibaldini lombardi, come Febo Arcangeli, Luigi Caroli e Giuseppe Giupponi, furono catturati e deportati dai russi nel freddo della Siberia.

fonte

fondazione Francesco II di Borbone

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