PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (diciottesima parte)
CAPO XI.
STATO DEL REGNO DI NAPOLI ALL’EPOCA DEL CONGRESSO DI PARIGI.
Il trentennio 1830 1860
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STATO DEL REGNO DI NAPOLI ALL’EPOCA DEL CONGRESSO DI PARIGI.
Il trentennio 1830 1860
Read MoreUfficiali del Garibaldi furono poi ammessi in Capua, affinché potessero co’ loro proprii occhi accertarsi della cristiana generosità, con cui erano assistiti e curati i feriti della loro parte caduti in mano de’ Regii, e come fossero fedelmente eseguite sopra ciò le volontà del Re Francesco II; il quale pochi giorni innanzi avea indirizzate a’ suoi soldati queste nobilissime parole.
Read MoreNon è qui luogo, né ci basterebbe lo spazio a toccare, anche solo di passata, e mettere m evidenza gli assurdi principii, le falsità di fatto, la perversità del nuovo diritto pubblico e le innumerevoli conseguenze che ne derivano, onde è tutto intessuto questo inqualificabile documento.
Read MoreIn questo frattempo il Re Francesco II trovava nella fedeltà de’ suoi soldati e nel valore, con cui presero a combattere sotto gli occhi suoi, un gradito compenso a tanti dolori.
Un 3500 di questi bravi soldati erano rimasti a Napoli quando ne parti il Re.
Fra i numerosi aspetti vecchi delle recenti discussioni attorno al 150° della proclamazione del Regno d’Italia, uno in particolare risulta particolarmente interessante, perché mette il dito sulla piaga delle contraddizioni che di fronte a questa ricorrenza hanno diviso in due la sinistra italiana, sospesa tra un’acritica adesione alla più frusta mitologia liberale ed il recupero di una criticità che in Antonio Gramsci avrebbe un importante punto di riferimento: il ritorno del mito fine-ottocentesco della rivoluzione repubblicana interrotta.
Read MoreMa un fatto anche più obbrobrioso erasi compiuto dal Garibaldi in nome di Vittorio Emanuele, Re e consanguineo di Francesco Il.
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