L’undici di novembre, giorno in cui veniva giustiziato dai “Giacubbini” un mito del Regno, Fra Diavolo , del 2017 il centro storico di Napoli ha visto di nuovo sfilare, a distanza di 150 anni, la processione dei Frati Morti antico rituale cattolico che veniva celebrato in tutto il Regno di Napoli.
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Tre uomini, Carlo Pisacane, Giovanni Nicotera e Giovan Battista Falcone, il 25 giugno 1857, insieme ad altri ventiquattro compagni rivoluzionari, si imbarcarono su un piroscafo di linea diretto a Cagliari; lo scopo era quello di prenderne il comando e liberare i detenuti del carcere di Ponza, per creare un esercito in grado di liberare il Sud dalla dinastia dei Borbone.
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Discorso del Sindaco di Roma, al Congresso degli scienziati del 1873
«De resto, il Congresso tenutosi a Roma nel 1873 dichiarava in modo solenne l’importanza e lo scopo di tali adunanze e la gratitudine che loro professa la rivoluzione trionfante. Il discorso del Sindaco di Roma, Luigi Pianciani, lo diceva apertamente, e noi lo rechiamo quale documento, togliendolo dagli Atti del medesimo Congresso.
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Secondo il re sabaudo Vittorio Emanuele II dall’Italia meridionale si “alzava un grido di dolore” che lui, notoriamente di buon cuore e generoso, non poteva non ascoltare. E così mandò avanti Garibaldi con i suoi Mille improbabili liberatori che, a suo avviso, sarebbero bastati per accendere il fuoco della ribellione al tiranno Borbone.
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Due Confessioni
Innumerevoli sono i documenti che dimostrano la rivoluzione italiana essere «tata opera di gente straniera, e i nostri popoli averla soltanto subita. Per dir solo dei Napoletani, basti fin d’ora ricordare la confessione fattane dall’infelice Bixio in pubblica Camera di Torino, nella tornata 9 dicembre 1863, e la dichiarazione solenne di Garibaldi nel pomposo ricevimento fattogli in Inghilterra nell’aprile del 1864, dove, innanzi a 30,000 spettatori, Ministri, membri del Parlamento e Lordi, ebbe a dire: «Napoli sarebbe ancora dei Borboni senza l’aiuto di Palmerston; e senza la flotta inglese io non avrei potuto passare giammai lo stretto di Messina».
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Francesco Guerra era nato nel Comune di Mignano il 12 ottobre 1836 da Michelangelo e Angela Maria Verducci, proprietari del luogo. Come sergente del disciolto Esercito delle Due Sicilie, partecipò alle Battaglie del Volturno nell’ottobre del 1860, dove il suo reparto si sbandò sotto l’azione incalzante delle truppe volontarie garibaldine.
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Il Murales di Maradona nei Quartieri Spagnoli: tra le mete più visitate d’Italia dopo il Colosseo. Battuti gli Uffizi e Pompei
IL REGNO DI NAPOLI con l’Accademia Dinastica Universitaria della Nobile Famiglia Agricola
COCCARDA ROSSA-IL GIURAMENTO
STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI (VII)
CORENO AUSONIO E VALLEMAIO NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
invio in corso...