Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Quegli assassini dei fratelli d’ Italia di Angelo Manna

Posted by on Lug 11, 2024

Quegli assassini dei fratelli d’ Italia di Angelo Manna

La premessa

SETTARISMO INDECENTE

Nell’agosto del 1961, mentre anche tutto il Sud celebrava il centenario dell’unità d’Italia fra masochistici evviva e tripudi di tricolori (e ne frusciava danaro pubblico in alza-bandiere e marce-reali…), ci armammo di blocco-notes e magnetofono e partimmo alla volta di Casalduni e di Pontelandolfo dove celebrammo alla nostra maniera (come dire a nostre spese e contro-corrente…) il centenario che ci parve più consono: il centenario dei massacri, degli stupri, dei furti e degli incendi patiti dalla povera gente di quelle strapovere terre sannite che la gloriosa massacratrice Italia-una ebbe il cinismo fottuto di ribattezzare terre di briganti.

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“SESSA TRA BORBONICI E PIEMONTESI 1860-62” DI PINO CERVO PRESENTATO IN PRIMA NAZIONALE A SESSA

Posted by on Lug 5, 2024

“SESSA TRA BORBONICI E PIEMONTESI 1860-62” DI PINO CERVO PRESENTATO IN PRIMA NAZIONALE A SESSA

“SESSA TRA BORBONICI E PIEMONTESI 1860-62” sarà presentato domenica 7 luglio alle 19,30 a Sessa Aurunca nell’ ambito del Visioni City Festival, rassegna dell’editoria campana in programma dal 5 al 7 luglio presso il castello ducale. Si tratta del frutto di un lungo lavoro di ricerca archivistica che, grazie alla scoperta di centinaia di documenti inediti verrà proporre un lavoro che non è soltanto un opera sul brigantaggio ma la ricostruzione di un vero e proprio racconto degli epocali stravolgimenti politici, sociali, economici e religiosi che interessarono il capoluogo Aurunco ed il duo territorio all’indomani dell’unità italiana. Vi invito tutti numerosi.

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Il caso Lobbia: un uomo solo contro la corruzione

Posted by on Lug 3, 2024

Il caso Lobbia: un uomo solo contro la corruzione

È il 5 giugno 1869 quando, nel mezzo di una tumultuosa seduta in Parlamento, Cristiano Lobbia scaglia il suo j’accuse. Di fronte a un uditorio allibito il deputato asiaghese mostra due buste, denunciando di essere in possesso di documenti importantissimi sullo scandalo della concessione sui monopoli dei tabacchi, che proprio in quei giorni riempie le pagine dei giornali. Viene subito formata una commissione parlamentare, ma la domanda che tutti si pongono è: cosa c’è nei plichi di Lobbia? Le prove della corruzione di decine di deputati? Forse si arriva a coinvolgere addirittura la Corona? È questo il contesto in cui si svolge la storia raccontata da Gian Antonio Stella sul suo ultimo libro (I misteri di via dell’amorino, Rizzoli 2012).

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Il quarantotto, in “Gli zii di Sicilia” (1958)di Leonardo Sciascia letto da Ricciarda Ricorda

Posted by on Giu 29, 2024

Il quarantotto, in “Gli zii di Sicilia” (1958)di Leonardo Sciascia letto da Ricciarda Ricorda

Un narratore anziano, anche se non proprio ottuagenario, rifugiato in una casa della campagna isolana per sfuggire all’arresto dopo aver partecipato ai Fasci siciliani, ripercorre nella scrittura la propria vita, segnata da tappe che corrispondono ai principali avvenimenti del pro- cesso risorgimentale, dal «quarantotto» che, spiega in epigrafe Gaetano Peruzzo nel suo Dizionario siculo-italiano, significa «disordine, confusio- ne, dagli avvenimenti del 1848 in Sicilia», fino all’arrivo dei garibaldini. nel racconto lungo di Leonardo Sciascia, confluito nel volume Gli zii di Sicilia, comparso nel 1958 nella gloriosa collana dei «Gettoni» vittori- niani, come nel romanzo di nievo, Le confessioni d’un italiano, la storia si incarna in personaggi che ne sintetizzano situazioni ed eventi: così le vicende esistenziali dell’io narrante alludono a un esito che, secondo Sciascia, ha caratterizzato il fenomeno dell’unificazione in Sicilia, accettata con partecipazione e convinzione, ma non destinata a produrre nell’isola quel salto qualitativo atteso da un processo storico di simile portata. Si tratta di una posizione che vede nel risorgimento una rivoluzione man- cata e che lo scrittore condivide con la linea siciliana che parte dalla novella La libertà di Verga, attraversa I Viceré di de roberto e I vecchi e i giovani di Pirandello, per giungere fino al Gattopardo di Lampedu- sa, seppure con implicazioni diverse soprattutto sul piano ideologico.

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