Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI VIII (VOL. II)

Posted by on Ott 12, 2024

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI VIII (VOL. II)

PROGETTO DI LEGGE PER RENDERE L’ITALIA SCISMATICA

Il Guardasigilli Vacca, nella tornata del 12 novembre 1864, presentava alla Camera dei deputati un progetto di legge, in cui, per sua medesima confessione e postergavasi anco il culto delle dottrine più consentite, l’ossequio alle tradizioni più predilette». Quel progetto venne affidato all’esame d’una Commissione parlamentare composta dei deputaci Borgatti, Cordova, Corsi, Mordini, Ugdulena, Biancheri, Giorgini, Ricasoli Bettino, De Luca. Ricasoli era l’anima, e il presidente di questa Commissione, la quale rigettò il progetto Vacca, e ne formò uno alla sua maniera, affidandone la relazione al Corsi. Questi presentò il suo lavoro fin dal 7 di febbraio 1865, e consegnato alle stampe, si distribuiva il 15 ai deputati. La Commissione propone in Italia la scismatica costituzione civile del Clero, già promulgata in Francia, distratta poi dal prima Bonaparte col Concordato del 1801 -, e il Corsi a pag. 46 della sua relazione confessa la brutta ed empia servilità.

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STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI VII (VOL. II)

Posted by on Ott 9, 2024

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI VII (VOL. II)

PROGETTI DEL GUARDASIGILLI GUSEPPE PISANELLI PER LA SOPPRESSIONE DI CORPORAZIONI RELIGIOSE E DISPOSIZIONI SULL’ASSE ECCLESIASTICO (Presentati alla Camera dei deputati il 18 gennaio 1849).

I.

Soppressione delle corporazioni religiose e d’altri enti morati ecclesiastici.

Art. 1. Cessano di esistere nel Regno, quali enti morali riconosciuti dalla legge civile, tutte le case degli ordini religiosi-e tutte le congregazioni regolari e secolari.

Art. 2. I membri delle corporazioni soppresse acquisteranno il pieno esercizio dei diritti civili e politici dall’istante della loro uscita dal chiostro.

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STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI VI (VOL. II)

Posted by on Ott 8, 2024

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI VI (VOL. II)

CINQUE DISEGNI DI LEGGE CHE SERVONO A COMMENTARE LA FORMOLA LIBERA CHIESA IN LIBEBO STATO

Ci sembra opportuno riunire insieme cinque disegni di legge presentati alla Camera da due ministri, da due deputati, e da una Giunta Parlamentare. Sono la miglior prova della sincerità della formola libera Chiesa in libero Stato, e la più bella dimostrazione della sapienza legislativa dei membri che compongono il primo Parlamento italiano. Lo storico che avrà la pazienza di esaminare un po’ tritamente queste cinque proposte, potrà dimostrare come si confutino a vicenda, e Pisanelli combatta Vacca, e Vacca combatta Catucci, e Ricasoli combatta Passaglia, Vacca e Pisanelli. Povera Italia, se simili proposte si potessero fare in Campidoglio! Ma grazie a Dio passò il tempo in cui ci stavano le oche.

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STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI V (VOL. II)

Posted by on Ott 5, 2024

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI V (VOL. II)

PROGETTO DI LEGGE DEL MINISTRO GUARDASIGILLI RAFFAELE CONFORTI CONTRO IL CLERO
(Presentato alla Camera dei deputati nella tornata del 24 di luglio 1862)

Pubblichiamo i sei articoli del disegno di legge, che il guardasigilli Raffaele Conforti ha presentalo alla Camera dei Deputati e commenta bellamente la formola libera Chiesa in libero Stato!

Articolo primo. Non saranno ammessi e riconosciuti nel regno, né potranno produrre effetto civile e nemmanco avere esterna esecuzione i decreti degli Ordinarii e delle loro Curie portanti sospensioni o destituzioni da uffici o da funzioni ecclesiastiche, se non sieno slati emessi in iscritto e non contengano la esposizione delle ragioni e dei l’alti che vi diedero argomento. Il modo di procedere detto: ex informata conscientia, od altro di simil natura, non è ammesso nel regno.

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STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI IV (VOL. II)

Posted by on Ott 1, 2024

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI IV (VOL. II)

PRIMA LETTERA DEL CONTE DI MONTALEMBERT AL CONTE DI CAVOUR (Pubblicata il 28 ottobre 1861).

Signor Conte,

Leggo nella relazione della tornata del Parlamento di Torino, del 12 di ottobre, queste parole dette da voi: «lo credo che la soluzione della questione romana debba essere prodotta dalla convinzione che andrà sempre più crescendo nella società moderna, ed anche nella grande società cattolica, essere la libertà altamente favorevole allo sviluppo del vero sentimento religioso. Io porto ferma opinione che questa verità trionferà fra poco. Noi l’abbiamo già vista riconoscere anche dai più appassionali sostenitori delle idee cattoliche; noi abbiamo veduto un illustre scrittore, in un lucido intervallo, dimostrare all’Europa, con un libro che ha menato gran rumore, che la libertà era stata molto utile al ridestamento dello spirito religioso».

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STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI III (VOL. II)

Posted by on Set 29, 2024

STORIA DE’ NOSTRI TEMPI DAL CONGRESSO DI PARIGI NEL 1856 AI GIORNI NOSTRI DI GIACOMO MARGOTTI III (VOL. II)

LETTERA DEL S. PADRE PIO IX AL COMPILATORE DI QUESTE HISTORIE PIUS P. P. IX

Dilecte Fili salutem et apostolicam benediclionem. Utilem piane operam te posteris impendisse ccnsuimus, dura monumenta perituris tradita ephemeridibus congessisti, ut iis, qui nostrorum temporum hisloriam scripturi sunt, germana praesto esset factorum nolitia atque indoles. Nani si magistra vitae esse debeai historia, nulla (orlasse aetas prae nostra clariora documenta praebere poterit quae ostendant, eo longius aberrare populos a felicitate, quo pervicacius a Deo recedentes iverint in adinvenliones suas. Libenlissime proinde et grato animo excepimus voluuiina tua, nec facere poluimus, quin eorum propositum summoperc probaremus. Ut autem palernae noslrac benevolcntiae pignus babeas indubium, aposlolicam benediclionem Ubi peramauter impertimus.

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