La Storia delle eresie di sant’Alfonso Maria de’ Liguori
Duecentocinquant’anni fa, nel 1772, sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), pubblicò la sua Storia delle eresie, l’ultima delle sue opere dogmatiche.
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Duecentocinquant’anni fa, nel 1772, sant’Alfonso Maria de’ Liguori (1696-1787), pubblicò la sua Storia delle eresie, l’ultima delle sue opere dogmatiche.
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Martin Lutero, nel 1525 scrive “Esortazione alla pace” in cui severamente analizza la rivolta che i contadini compiono contro i proprietari terrieri. Essi definiscono avidi i loro signori feudali mentre questi altri definiscono ingrati i loro servitori. Lutero nella sua proverbiale imparzialità e sincerità scrive: “Non sono i contadini a sollevarsi contro di voi, è Dio stesso che si pone contro di voi per visitare la vostra iniquità”.
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Tra il 1559-1563, con vari editti, la regina Elisabetta I ritoccò il Prayer Book di Edoardo VI e obbligò tutti a giurare la sua supremazia se volevano uffici pubblici, a conformarsi esteriormente al rito anglicano, ad abiurare il primato romano, a non esercitare atti di culto cattolico, specialmente a non celebrare la Messa. La pena variava da una forte multa fino alla morte. I giustiziati furono migliaia dopo che S. Pio V scomunicò Elisabetta e sciolse i sudditi dal giuramento di fedeltà.
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Certo che “indulgenza” è una ben strana parola di commiato per un poeta protestante. Ma come, non era iniziato tutto da lì, da Lutero che contestava, appunto, la validità delle indulgenze concesse dal Papa? Eppure indulgence è proprio il termine su cui poggia l’ultimo verso dell’ultima opera di William Shakespeare, La tempesta.
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Sin dalla “marcia su Roma” il fondatore del Partito Popolare considerava un pericolo l’ascesa di Benito Mussolini. La sua opposizione era motivata dalla stessa fedeltà alla Chiesa. Al congresso del 1923 prevalse la sua linea di “disincagliare” il partito dal fascismo e da allora ebbe inizio la rappresaglia del regime nei suoi confronti.
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Alla Bussola l’arciduca Martino d’Austria-Este parla del nonno, l’ultimo imperatore d’Austria, di cui oggi ricorre la memoria liturgica nell’anniversario delle nozze con Zita di Borbone-Parma. Dall’isola di Madeira, dove morì giovanissimo in esilio nel 1922, al mondo intero è diffusa la devozione verso il sovrano che san Giovanni Paolo II beatificò nel 2004 proponendolo a modello di politico e uomo di pace.
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GIANNI E’ TORNATO ALLA CASA DEL PADRE
MAURIZIO ZAMBARDI VINCITORE DEL PREMIO TERRA LABORIS 2024 SEZIONE SCIENTIFICA IX EDIZIONE, LA PERGAMENA
Carmine Colonese, soldato borbonico fedele alla Patria e al suo Re di Giuseppe Gangemi
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Dalla ‘Notte della Taranta’ in Puglia a quella della Tammorra a Napoli: il Sud delle radici che stiamo recuperando
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