Carlo I d’Angiò (Parigi, 21 marzo 1226 – Foggia, 7 gennaio 1285), figlio del re di Francia, Luigi VIII il Leone e di Bianca di Castiglia, fu re di Sicilia dal 1266 fino alla sua cacciata dall’isola nel 1282 in seguito ai Vespri Siciliani. Continuò a regnare sui territori peninsulari del Regno, con capitale Napoli, con il titolo di re di Napoli, fino alla sua morte, avvenuta nel 1285. Per il matrimonio con Beatrice di Provenza, figlia del conte di Provenza e di Forcalquier Raimondo Berengario IV, Carlo ereditò i titoli del padre di lei e fu conte di Provenza e di Forcalquier dal 1246. Nel 1247, suo fratello Luigi IX il Santo, re di Francia, lo fece conte d’Angiò e del Maine, andando così a fondare un nuovo ramo cadetto dei Capetingi, gli Angioini. Conquistò e si autoproclamò re d’Albania nel 1272, comprò da Maria d’Antiochia, figlia di Boemondo VI d’Antiochia, il titolo di Re di Gerusalemme nel 1277, e per il testamento con Guglielmo II di Villehardouin, alla sua morte nel 1278, ereditò il Principato d’Acaia e fu da allora anche principe d’Acaia.
La Capitanata è un distretto storico-geografico dell’Italia meridionale, corrispondente con buona approssimazione al settore settentrionale della moderna regione Puglia.
Donna Anna Carafa della Stadera (Portici, novembre 1607 – Portici, 24 ottobre 1644) è stata una nobildonna italiana, figlia di Antonio Carafa della Stadera e di Elena Aldobrandini. Suo padre Antonio era l’unico figlio ed erede di Luigi Carafa della Stadera, IV principe di Stigliano e IV duca di Mondragone, e di Isabella Gonzaga, duchessa di Sabbioneta. Tuttavia, sia suo padre sia i suoi due fratelli maschi premorirono sia a Luigi sia a Isabella. Per questo, Anna, in quanto unica sopravvissuta, divenne erede universale di un ricchissimo bouquet di titoli e feudi. Così, oltre ai vari feudi e titoli minori, successe il padre e il nonno nei titoli di principessa di Stigliano e duchessa di Mondragone, e successe la nonna nel Ducato di Sabbioneta, ma senza titolo ducale poiché passò per concessione imperiale a un altro ramo dei Gonzaga. Si sposò con il nobile spagnolo Ramiro Felipe Núñez de Guzmán, che fu nominato viceré di Napoli e la rese viceregina consorte.
Dal 1860, anno della funesta conquista piemontese e poi italiana della Sicilia, dalla nostra Isola, tra alti e bassi, si emigra. Oggi l’emigrazione è tornata a livelli record. Grazie Italia…
L’Abruzzo Ulteriore (anche Abruzzo Ultra, Abruzzo Alto, Abruzzo Superiore, o Vestina è stata una unità amministrativa prima del Regno di Sicilia e poi del Regno di Napoli, col come di “Aprutium ultra flumen Piscariae”. Questo territorio fu costituito in giustizierato nel 1273 da Carlo I d’Angiò con il diploma di Alife. Il capoluogo era Aquila, ed i confini del giustizierato comprendevano gran parte delle attuali province dell’Aquila, di Teramo e la parte della provincia di Pescara a nord dell’omonimo fiume, oltre ai territori della provincia di Rieti corrispondenti al circondario di Cittaducale.
Intanto, si consumava il crollo definitivo del Regno delle Due Sicilie: il 14 febbraio cadeva infatti Gaeta, e appena un mese dopo, il 13 marzo, la cittadella di Messina.