Il governo dei Nobili a Napoli: Autonomismo, decentramento, partecipazione governativa dei Seggi cittadini. (decimo secondo)
I nobili costituirono cinque arciconfraternite aristocratiche, quante erano i seggi:
Read MoreI nobili costituirono cinque arciconfraternite aristocratiche, quante erano i seggi:
Read MoreEra, anche, norma che per ogni seggio si scegliesse un eletto tra i sei nominati, (per un totale di sei per le piazze nobili, che si appellavano “capitani dei nobili”, ed uno per il Popolo, detto “capitano di strada Popolare”), con mandato annuale, ai quali si affidavano le chiavi di ogni porta cittadina , una copia ai capitani ed altra all’eletto del Popolo.
Read MoreL’ORGANIZZAZIONE DEI SEDILI
IL RETICOLO URBANISTICO DEI SEDILI
Dal periodo della regnanza normanna a quella angioina con la sua riforma, il numero dei seggi era così composto:
Read MoreL’EPOCA DEL VICEREGNO SPAGNOLO
Carlo V, diventando re d’Italia nel 1530 sugli stati soggetti a dominazione iberica (Milano, Napoli, Sicilia), giunse a Napoli nel novembre 1535.
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Re Alfonso I d’Aragona, appena entrò in Napoli per la porta del Mercato (1443), sopra un imponente carro dorato ed accompagnato da un lungo e sfarzoso corteo(53) volle visitare i seggi ed incontrare gli eletti. Convocò il primo Parlamento generale del regno nella capitale e fece intervenire “gli illustri Principi, Duchi e Marchesi, e gli spettabili e magnifici Conti e gli altri magnati baroni feudatari del Regno”.
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L’EPOCA ANGIOINA
Sotto questa dinastia risulterebbe il numero dei sedili essere passato da tre-quattro a sei.
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