Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

NEL RICORDO DI MARCELLO COLASURDO

Posted by on Lug 4, 2024

NEL RICORDO DI MARCELLO COLASURDO

In memoria del grande Artista Marcello Colasurdo le associazioni Alta Terra di Lavoro, Accademia Napoletana, Sud Eloquentia ed il giornale Pressnews si sono impegnate a dare una testimonianza significativa ed inedita messa a disposizione del maestro Lello Traisci caro Amico e collaboratore musicale di Colasurdo pubblicando una delle tante telefonate che il maestri si scambiavano per amicizia e lavoro per la composizione di nuovi brani musicali.
Ma ora percorriamo brevemente la storia di Marcello Colasurdo:
Nato a Campobasso il 16-04-1955 cresciuto in un convento perchè figlio di ragazza madre, all’età di 10 anni si trasferisce a Pomigliano d’Arco (NA) dove nel cortile di Vico della Pigna viene accolto con la madre nella famiglia allargata di questo rudimentale luogo che fino all’età di 19 forma le basi culturali del grande personaggio.
Dalle donne e gli uomini di questo luogo Marcello apprende tutte le tradizioni e le storie della cultura popolare ed affascinato le rende sue, negli anni 70 si forma un gruppo chiamato E Zezi e lui subito ne diventa la voce emblematica.
Da questo momento Marcello ha una escaletion artistica e culturale impegnandosi in varie collaborazioni artistiche – culturali, bastano pochi nomi per far comprendere il grande valore di Colasurdo:
Federico Fellini (nel film L’Intervista), Salvatore Piscicelli (varie collaborazioni in più film- documentari), ha collaborato con Dario Fo, Peter Gabriel, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Nacchere rosse, Enzo Avitabile ,Almamegretta, 99Posse, Lello Traisci, Enrico Capuano, Bisca, Enzo Decaro, Daniele Sepe.
La Sua discografia con il gruppo ‘E Zezi (1976) Tammurriata dell’Alfasud, da solista nel 1997 Edizione Compagnia Nuove Indie, Marcello Colasurdo E manco ‘o sole ce ‘a sponta.
Nel 2007 edizione Phonotype Record, Marcello Colasurdo Tammurriate e canti popolari devozionali.
Tra le tante cose comparse sul web molto bella e toccante l iniziativa di tre Associazioni che riunitesi hanno creato un bel ricordo del maestro Colasurdo grazie all’ archivio della Teca Castellana di Lello Traisci che custodisce un notevole quantitativo di registrazioni audio – video fatte con il mito della tradizione.
Prote trovare su YouTube al canale Ass.identitaria Alta Terra di Lavoro, Accademia Napoletana ed in fine Rocco Donatelli – Sud Eloquentia il video dedicato al Maestro Colasurdo con uno straordinario reperto audio della sua voce.

Lello Traisci

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Esercizi di armonia 10 e 11 – Partimenti della scuola napoletana

Posted by on Giu 25, 2024

Esercizi di armonia 10 e 11 – Partimenti della scuola napoletana

Traccia della seconda prova scritta d’esame di stato dei Licei musicali nella disciplina “Teoria, analisi, composizione” (22.6.2023). L’attribuzione del partimento a Francesco Durante (in Jacopo Napoli, Bassi della scuola napoletana, Milano, Ricordi 1959) è spuria: Peter van Tour suggerisce attribuzione a ignoto autore della generazione di Gaetano Greco (ca. 1690-1730).

I. Armonizzazione accordale. Analisi armonica e svolgimento degli accordi a quattro parti. In questa prima versione si mettono in evidenza le modulazioni e le successioni armoniche. Utilizzo esclusivamente le dissonanze implicite nel basso

II. Con sviluppo melodico. Basandomi sull’armonia della prima versione, realizzo il partimento svolgendo una linea melodica (da affidare ad esempio a un violino accompagnato dal basso continuo). Qui emergono le caratteristiche tematiche del partimento: il soggetto che troviamo al basso a battuta 1 e a metà di battuta 5 viene imitato dalla melodia a battuta 2, a metà di battuta 4, a metà di battuta 6 e a battuta 16 (ogni volta che al basso compare il caratteristico ritardo che permette l’incastro contrappuntistico col soggetto). Altro elemento tematico rilevante è la progressione del basso alle battute 8-10 e 13-14: questa progressione si basa sul soggetto di battuta 1 (in differente posizione metrica), e ad essa corrisponde la melodia alle battute 11-12.

III. Fugato. Realizzazione fugata a quattro voci con imitazione all’ottava. Alle ultime due battute il soprano espone il soggetto in aumentazione.

IV. Invenzione a due voci.

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IL BRIGANTAGGIO LUCANO (VI)

Posted by on Giu 23, 2024

IL BRIGANTAGGIO LUCANO (VI)

Il “Generale dei briganti” Carmine Crocco detto Donatello

NOTA BIOGRAFICA. Carmine Crocco. Soprannominato Donatello dal nome dell’avo paterno, nasce in Rionero in Vulture il 5 giugno del 1830 da Francesco e Maria Gerarda Santomauro. Dopo un’infanzia segnata dalla malattia della madre che muore pazza nel manicomio di Aversa, è soldato borbonico ed annesso nel primo reggimento di artiglieria il 26 marzo 1849. Trasferito da Palermo a Gaeta, dopo 42 mesi di servizio militare, nel 1852 abbandona il reparto e toma a Rionero dove commette aggressioni e furti.

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STORIA DI FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE DAL 1830 AL 1850 LIBRO SECONDO (II)

Posted by on Giu 23, 2024

STORIA DI FERDINANDO II RE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE DAL 1830 AL 1850 LIBRO SECONDO (II)

Dovremmo smettere di definire certi storici “borbonici” e chiamarli semplicemente “preunitari” o “napolitani” nel nostro caso. Non si  capisce per quale motivo il Colletta che non scrive certo un trattato di obiettività scientifica sia considerato uno storico e i napolitani che scrissero al tempo di Ferdinando II siano considerati dei lacchè di regime.

Gli esuli pagati profumatamente in quel di Torino dal conte di Cavour per scrivere le loro ricostruzioni storiche antiborboniche che cos’erano? I depositari  della verità rivelata?

Buona lettura e soffermatevi sul profluvio veramente impressionante di innovazioni normative operate dal Re Ferdinando II.

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La Sicilia tra inglesi, francesi e napolitani 1799-1848 (VII)

Posted by on Giu 21, 2024

La Sicilia tra inglesi, francesi e napolitani 1799-1848 (VII)

Questa descrizione del Regno delle Due Sicilie è molto interessante sia per l’autore, un lombardo, sia per il periodo a cui risale, il 1841.

Era trascorso un decennio dall’insediamento del giovane Re Ferdinando II ed il Regno era un pullulare di iniziative, molte delle quali su impulso regio.  Nelle arti, nelle scienze, nella medicina, nell’architettura, nelle manifatture.

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