Posted by altaterradilavoro on Apr 6, 2023
I banchi tra di noi non sono più antichi del XV secolo. Quelli che volevano aprir banco, per sicurezza di coloro che vi depositavano il danaro, dovevano dare mallevarla di 40 mila ducali. Si esercitavano prodigalmente da’ toscani e più da’ genovesi. «Nell’archivio della Camera della sommaria, dice il Galanti, esistono gli avanzi de’ libri dei banchieri, che consistono in giornale, cassa e libro maggiore. Cominciano dal 1511 e finiscono al 1604.»
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Posted by altaterradilavoro on Apr 6, 2023
I nobili siciliani, alla notizia della della riforma agraria del 1812, che in teoria aboliva i privilegi feudali, esultarono alla grande: vi erano infatti tre clausole che paradossalmente, ne aumentavano la ricchezza e il potere economico.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 31, 2023
Non si può esaminare ed interpretare un qualsiasi accadimento, né tantomeno giudicarlo, se non si pone la massima attenzione alle condizioni storiche concrete presenti nel momento in cui tale accadimento si è verificato. In termini più diretti: è disonesto e fuorviante emettere sentenze sull’operato di Pio IX prescindendo dalle effettive situazioni nelle quali visse ed agì.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 30, 2023
Nella notte del 1 ottobre del 1862, 13 persone sconosciute, in 11 luoghi diversi della città, vennero accoltellate contemporaneamente a Palermo
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Posted by altaterradilavoro on Mar 30, 2023
Presso L’archivio di Stato di Napoli sono conservati i Catasti Onciari del Regno di Napoli, una sorta di anagrafe tributaria che riporta i possedimenti e i redditi di ciascuna famiglia posseduti nei rispettivi comuni e anche fuori. Dai vari registri si possono trarre interessanti notizie relative ai singoli nuclei familiari, con l’indica- zione dei componenti, la loro età, sesso e condizione sociale, nonché l’ubicazione dei beni posseduti, con i nomi delle località ed i confini. Non sono esclusi dai catasti i beni ecclesiastici con le loro rendite. Si tratta di una vera e propria fotografia dell’assetto sociale ed urbano dei comuni, o università, come si chiamavano nella metà del secolo XVIII, epoca a cui risalgono i detti catasti. Sarebbe cosa particolarmente opportuna se gli odierni comuni provvedessero a riprodurre i registri di loro interesse, da con- servare presso le biblioteche o gli archivi comunali, a disposizione degli studiosi: la spesa non sarebbe molto onerosa per le casse comunali. I soci del CDSC hanno provveduto, a proprie spese, a riprodurre i registri catastali relativi ai comuni di Acquafondata, S. Elia Fiumerapido, Cassino, S. Angelo in Theodice, Caira, e Pignataro Interamna (questi ultimi definiti ”casali di S. Germano”). Riteniamo utile riportare qui l’elenco dei comuni del Cassinate, ex Terra di Lavoro, presenti nei catasti onciari di Napoli, segnalati dal Prof. Giovanni Petrucci.
fonte
https://www.cdsconlus.it/index.php/2016/10/24/catasti-onciari-in-terra-di-lavoro/
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Posted by altaterradilavoro on Mar 29, 2023
Il pomeriggio del 7 dicembre 1943 due soli soldati tedeschi, tenendo all’estremità una motosega lunga oltre due metri, tagliarono tutte le viti e gli olmi dei terreni, retrostanti il cimitero, di zi’ Maria e di Raffaele, ad ovest di S. Elia Fiumerapido; l’indomani passarono agli oliveti dei Marzoni, ma una gragnuola di granate li fece fuggire via: si disse in giro che l’ing. De Martino, nome di battaglia del partigiano Ricciotti Garibaldi1, con la sua ricetrasmittente aveva avvertito gli artiglieri alleati di Acquafondata.
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