Simpatica testimonianza che Raimondo Rotondi ha estrapolato dal diaro segreto di Ferdinando IV di Borbone di Napoli scritto da U. Caldora
Read Moredocumento inviato da Achille Longo
Read MoreIl bilancio nei primi anni del regno di Italia si divideva in due parti:
Ovviamente abbiamo cercato il bilancio passivo per l’anno 1861 delle Provincie Napolitane ma non abbiamo trovato nulla – probabilmente non esiste, in quanto nel febbraio 1861 erano entrate a far parte del Regno d’Italia.
L’unico dato certo che si evince in tutte le pubblicazioni è che sotto i governi dittatoriali lievitarono le spese e diminuirono le entrate.
Read MoreMilitanti del Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi, coadiuvati da attivisti del Comitato di Liberazione Nazionale del Veneto hanno diffuso volantini e contestato i festeggiamenti del despota corso Bonaparte, nell’anniversario della sua morte (5 maggio 1821- 5 maggio 2023)
Read More“Le intime relazioni del Banco colla Tesoreria non rendono inutili alcune parole sopra di questa istituzione che ci fornisce una prova di più del mirabile meccanismo finanziero delle Provincie Napoletane.
Il Banco riceve il danaro contante da chiunque voglia deporvelo, lo custodisce a sue spese e lo restituisce ad ogni richiesta del deponente in moneta equivalente.
Nel ricevere il danaro da un foglio di carta chiamata fede di credito, da dieci ducati in sopra; Polizza, quante volte la somma è minore. Si l’una, e si l’altra devono ridarsi al Banco alla restituzione del danaro.
Il deponente può fare aprire in suo nome una fede di credito per inscrivervi le somme che venisse successivamente a depositare, e questa chiamasi Madrefede.”
Sono parole dell’uomo che Cavour aveva inviato a Napoli per unificare le finanze meridionali col regno sabaudo. Sacchi resta colpito dall’efficace e leggero sistema impositivo napoletano. Certo lo si sarebbe potuto amlagamare e migliorare, invece si preferì cancellarlo e impoprre il sistema bonapartista sardo-piemontese
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