Galasso, il pensiero di Croce e il “neoborbonismo”
Sono un lettore di Giuseppe Galasso. Dei suoi articoli e dei suoi libri. Ho apprezzato molto le edizioni Adelphi che ha curato per la ristampa di diverse opere di Benedetto Croce.
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Read MoreL’addio dei Borbone è il primo di una serie di racconti legati a una particolare estate nella storia partenopea
Si inizia con intrighi, aneddoti e guerre per l’Unità d’Italia che segnano la fine del Regno delle Due Sicilie
Quell’estate del 1860 Un viaggio tra gli eventi storici della città
Read MorePrendete un tizio che urla, gesticola, si agita, si lamenta, che parla solo in dialetto, che addossa la colpa di ogni cosa agli altri…e poi ruba, fa il furbo, non rispetta mai le regole. Ecco, in questa miscela avrete tutti gli ingredienti giusti per rappresentare il napoletano che tanto piace, che fa ascolti, indigna.
Read MoreI 40 anni dal rapimento Moro e dall’uccisione dei 5 uomini della scorta sono stati occasione per riflettere sull’importanza di quella vicenda nella storia dell’Italia repubblicana. La morte di Aldo Moro, presidente della Dc, la lotta armata della Brigate rosse, il tentativo di un accordo politico Dc-Pci nell’era dei blocchi ideologici Usa- Urss nello scenario internazionale disegnato dagli accordi di Yalta. Tante riflessioni, su un periodo che mise in profonda crisi lo Stato repubblicano.
Read MoreIl prete brigante è don Donato De Donatis, nato nel 1767 a Fioli, frazione di Rocca Santa Maria, in provincia di Teramo, regione Abruzzo; morto ucciso dai francesi nel 1807. Nel libro si parla dei fatti avvenuti a Teramo, e paesi vicini, dal 6 dicembre 1798 e alla fine di aprile 1799, nei quali il De Donatis ebbe parte importante, in quanto capo degli insorgenti contro i francesi che avevano occupato, in quegli anni, il Regno di Napoli. Cooperò quindi con il cardinale Fabrizio Ruffo alla conquista antifrancese di Napoli, facendo ritornare in quella città il re Ferdinando IV di Borbone.
Read MoreNell’orgia di anniversari, la vittoria nella Prima guerra mondiale è stata ricordata negli ultimi due anni con decine di libri, programmi televisivi e incontri. Rimozione quasi assoluta, invece, per i 90 anni dalla morte di chi fu l’artefice di quella vittoria, guidando l’esercito italiano nelle battaglie del Piave, del Grappa e di Vittorio Veneto: il generale Armando Diaz. Morì a Roma, il 29 febbraio del 1928. Novanta anni fa, appunto.
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