Giochi di altri tempi ad Itri di Alfredo Saccoccio
C’ è voluto del tempo per dare al gioco una reputazione un po’ più nobile e per liquidare il discredito che spesso l’ha accompagnato e che, non di rado, l’accompagna ancora: capricciosa futilità, divertente evasione. Sulla fine dell’Ottocento, il pensatore tedesco costruì un’interessante teoria del gioco, fondata sull’idea della sua pura gratuità, della sua pura libertà. Nel gioco, diceva il Groos, l’universo era fine a se stesso ed esistente solo in quanto volontariamente accettato. In esso l’uomo scopre la gioia di essere e di restare causa determinante.
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