Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

DEL TRASFERIMENTO DELLA CAPITALE LETTERA AI DEPUTATI NAPOLETANI

Posted by on Lug 11, 2020

DEL TRASFERIMENTO DELLA CAPITALE LETTERA AI DEPUTATI NAPOLETANI

Onorevolissimi Signori,

Nella grave condizione, in cui volge presentemente il nostro risorgimento, il cui avventuroso procedere impediscono menti e mani straniere, gli animi nostri sono ansiosamente rivolle al prossimo raccogliersi delle S. V., dalle cui prudenti e virili deliberazioni grandemente dipende la fortuna d’Italia. Ognuno si studia d’indagare quali saranno per essere le menti delle S. V., e quali consigli saranno per prendere coloro, ai quali abbiamo confidato in gran parte le sorti della patria nostra.

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CINQUE LETTERE DEL CONTE DI CAVOUR AL CONTE DI PERSANO E DICHIARAZIONI DEL PADRE GIACOMO A ROMA

Posted by on Apr 27, 2020

CINQUE LETTERE DEL CONTE DI CAVOUR AL CONTE DI PERSANO E DICHIARAZIONI DEL PADRE GIACOMO A ROMA

I giornali pubblicano nuovi documenti del conte di Cavour messi in luce dal signor Nicomede Bianchi. Ne leviamo queste cinque lettere, che meritano, di venir conservate per la storia. Esse sono dirette al Conte di Persano.

Signor Ammiraglio,

Torino, 11 luglio 1860.

Approvo senza riserva il suo contegno con il governo siciliano. Ella seppe dimostrarsi col generale Garibaldi ad un tempo fermo e conciliante., ed ha quindi acquistato sol medesimo una salutare influenza. Continui ad adoperarla per impedire che il generale non si lasci traviare dai pochi disonesti che lo circondano, è cammini per la via che deve condurre la nave d’Italia a salvamento. Può assicurare il generale Garibaldi che non meno di lui sono deciso a compiere la grande impresa; ma che per riuscire è indispensabile l’operare di concerto, adoperando tuttavia metodi diversi.

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GRIDA DI DOLORE DEI PRIGIONIERI NAPOLETANI (Pubblicato il 19 febbraio 1863)

Posted by on Apr 24, 2020

GRIDA DI DOLORE DEI PRIGIONIERI NAPOLETANI (Pubblicato il 19 febbraio 1863)

«Il n’y a pas de paix sans justice»

(Lord Clarendon al Congresso di Parigi, 8 aprile 1856)

Nel Congresso di Parigi del 1856, addi 8 di aprile, il conte Walewski, ministro degli affari esteri dell’Impero francese, e presidente dei Congresso, manifestava il desiderio che i plenipotenziari, prima di separarsi, scambiassero le loro idee sa diversi punti che richiedono una adozione, e dei quali potrebbe essere utile l’occuparsi affine di prevenire nuove complicazioni ». E proponeva di fare certe dichiarazioni «sempre e unicamente collo scopo di assicurare per l’avvenire il riposo del mondo» (Tratte de paix signé a Paris, le 30 man 1856, Turin, Imprimerle Royàle, 1856, pag. 144).

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I CONVENTI CONVERTITI IN CASERME

Posted by on Mar 31, 2020

I CONVENTI CONVERTITI IN CASERME

«Ciò che non fecero i barbari all’Italia, glielo fecero i rigeneratori ». Cesare Canti. (Camera dei deputati, 22 novembre 1864, Atti Uff. numero 1000, pag. 3916).

Con la legge del 22 dicembre 1861 accordavasi ai ministri la facoltà di occupare case religiose, e Mi pare che noi realmente confischiamo qualche cosa», dicea allora il senatore Pereto nell’accordare questa licenza (1). E il deputato Ricciardi avea prima dichiaralo: «Credo che si possa, senza timore alcuno, lasciare questa restrizione dei tre anni, perché spero che fra tre anni non ci saranno piii frati (si ride (2).». E se i frati avessero detto o dicessero: Speriamo che fra tre anni non vi saranno piii deputati?

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CHI SONO I PRETI LIBERALI CHE SI INCHINANO Al PERSECUTORI DELLA CHIESA (Pubblicato il 10 febbraio 1863)

Posted by on Mar 30, 2020

CHI SONO I PRETI LIBERALI CHE SI INCHINANO Al PERSECUTORI DELLA CHIESA (Pubblicato il 10 febbraio 1863)

Sant’Ambrogio cacciava dalla Chiesa di Dio i governanti che ne avevano violalo la santissima legge; e alcuni 6gli di Sant’Ambrogio, alcuni membri del Clero di Milano, osarono venire in Torino a genuflettere davanti il signor Pisanelli, ministro di grazia e giustizia, lodandolo di avere perseguitato il loro superiore e di avere calpestato! sacri canoni e violato il diritto ecclesiastico! Questo fatto è così truce, così basso, così sucido che non troviamo parole per qualificarlo. Ci duole di non conoscere i nomi dei sacerdoti milanesi che vennero in Torino ad incensare il signor Pisanelli, che lo Zenzero di Firenze (N° 387 febbraio) chiama giustamente l’antipapa Pisanelli. Il pungolo del 8 di febbraio non ci da che i nomi seguenti:

«Ieri partì per Torino una deputazione del Clero milanese, composta da

(1) Atti uff. loc. cit. pag. 3915.

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