Noi, gli ultimi Italiani di Elea di Zenone
Strano destino, il nostro. Fummo italici[1], poi romani. Fummo borbonici[2], poi italiani. E lo siamo ancora. Anzi, noi siamo gli ultimi italiani.
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Read MoreDi Giuseppe Massari [*] nell’enciclopedia Garzanti si dice solo che nacque a Taranto nel 1821 e mori a Roma nel 1884, che fu un fervente patriota e che fu relatore della Commissione Parlamentare d’inchiesta[1] – magari in qualche testo di storia si precisa che la sua relazione fu coraggiosa e squarciò un vello sulle tristi condizioni delle plebi meridionali che erano all’origine della rivolta, il cosiddetto “brigantaggio”.
Read MoreNon ho letto interamente “Napoli ad occhio nudo” di Renato Fucini ma il suo reportage mi è tornato alla mente guardando sul più grande quotidiano nazionale la foto di un orologio con al centro del quadrante una pizza. L’articolo accanto recitava: “Napoli regala ai turisti gli orologi antiscippo”.
Read MoreC’est assez pour aujourd’hui. Gardez-moi cela pour domain.
Non v’è dubbio che anche noi meridionali, quando si parla della unificazione, abbiamo le idee così distorte da oltre un secolo di falsità e di omissioni che non riusciamo a mettere a fuoco le origini del dualismo sociale ed economico di questo paese.
Read MoreNegli anni di guerra, scuola se ne face poca. Il tempo libero induceva noi ragazzi a una frequentazione dei libri e delle letture che oggi è solo di qualche filosofo. Durante l’inverno la comitiva di amici e compagni di classe si raggruppava in casa di donna Francia, intorno al braciere che lei preparava proprio per noi. Mimmo leggeva e recitava. Gli spettri di Henrik Ibsen era il suo pezzo forte.
Read MoreErano trascorsi 558 giorni dallo sbarco dei “Mille” e appena 439 giorni dal trionfale ingresso a Napoli di Caribalto – come viene ironicamente definito su Youtube l’eroe dei due mondi – e l’ex Regno delle Due Sicilie aveva già visto massacri di inermi, paesi messi a ferro e fuoco, opifici chiusi e migliaia di famiglie ridotte in miseria.
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