Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

“LA LOTTA AL BANCO DI NAPOLI E LO SCANDALO DELLA BANCA ROMANA” NE PARLIAMO CON ENRICO FAGNANO

Posted by on Feb 1, 2023

“LA LOTTA AL BANCO DI NAPOLI E LO SCANDALO DELLA BANCA ROMANA” NE PARLIAMO CON ENRICO FAGNANO

Per chi ci segue “La Questione Napolitana” è il nostro punto di riferimento costante e centrale nella divulgazione e narrazione storica che quotidianamente esercitiamo attraverso i nostri canali contrapponendola alla più famosa e lombrosiana “Questione Meridionale” nata per risolvere la “Questione Settentrionale”. Abbiamo spiegato tante volte la sottile e sofisticata tecnica di comunicazione per inoculare nelle menti il concetto di questione meridionale che serve solo a congelare le intenzioni di cambiamento di chi vuole darsi da fare per vedere realmente un paese unito e senza disparità territoriali. Serve anche a chi, da nord e sud, è prEposto a vigilare affinchè nulla possa cambiare nella consapevolezza che se viene risolta la questione meridionale rinascerebbe quella settentrionale con la conseguente scomparsa del paese Italia come lo conosciamo oggi. Venerdi 20 di gennaio alle 21 incontreremo il caro amico Enrico Fagnano che ci parlerà delle vicende del Banco di Napoli e della Banca Romana nel neonato Regno d’Italia che sono attualissime ma sono, altresì, la testimonianza reale del perchè questo paese non potrà mai cambiare perchè la sua genesi è immodificabile, per vedere la trasmissione basta cliccare di seguito.

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Quattro Chiacchiere con Andrea Nerone un monumento della Musica Popolare della Terra di Lavoro

Posted by on Gen 30, 2023

Quattro Chiacchiere con Andrea Nerone un monumento della Musica Popolare della Terra di Lavoro

Da qualche anno abbiamo ospitato per la rubrica “Musicanti e Cantori dell’alta Terra di Lavoro”, molti artisti più o meno noti ma tutti con un passato e un presente importante dall’enorme caratteristica identitaria ma molti altri ancora invece, soprattutto quelli appartenenti alle ultime generazioni, hanno snobbato l’invito e in maniera superba o altezzosa, più o meno velata, ci facevano capire che non si ribassavano a fare quattro chiacchiere con noi. Ognuno è libero di fare come crede e soprattutto non si può essere simpatici a tutti, per fortuna altrimenti sai che noia, ma una cosa vorrei a tutti questi giovani artisti che in alcuni casi sono anche bravi provate ad ascoltare Andrea Nerone che ci darà l’onore di ospitarlo nella nostra trasmissione per parlarci della sua “assurda” carriera artistica nell’ambito della musica popolare come nell’antropologia e nella ricerca. Nella sua Mondragone Andrea negli anni 70 ha girato in lungo e in largo le sue campagne raccogliendo una marea di testimonianze artistiche identitarie che saggiamente ha archiviato e musicato. S’è inserito nel filone di Roberto De Simone con le sue richerche collaborando con gli NCCP, Eugenio Bennato, Concetta Barra e Musicanova con cui ha suonato per alcuni anni contribuendo con la sua arte alla nascita della colonna sonora dello sceneggiato “L’Eredità della Priora” tratto dal capolavoro letteriario di Carlo Alianello raccolta nel LP “Brigante se More”. Nonostante Andrea è un monumento della Musica Popolare e della Civiltà Popolare della Terra di Lavoro che vuol dire universale ha una umiltà e disponibilità che possono vantare solo i grandi, un’umiltà che dovrebbero imitare tutti quei giovani che pensano di essere depositare della verità artistiche. Per capire se le mie parole sono esagerate vi invito a Martedi 31 gennaio alle 21 ad incontrare insieme a noi Andrea Nerone cliccando di seguito

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“L’eccidio di Scurcola” per la rubrica “incontro con l’autore” ce ne parla Giuseppe Morzilli

Posted by on Gen 22, 2023

“L’eccidio di Scurcola” per la rubrica “incontro con l’autore” ce ne parla Giuseppe Morzilli

Il 23 gennaio 2022 abbiamo intervistato Maurizio Francesco Di Giovine sui fatti tragici accaduti in Abruzzo a seguito dell’invasione militare Piemontese e di quello che è accaduto a Scurcola Marsicana il 22 e 23 gennaio 1861. A Scurcola ci sono importanti ricercatori che in passato hanno contribuito a far si che quelle drammatiche giornate non fossero dimenticate e tra questi c’è il Prof. Giuseppe Morzilli che ha pubblicato una nuova edizione di un testo che narra i suddetti fatti dal titolo “l’eccidio di Scurcola”. E’ un testo importante che “peppino” ha donato alla sua cara comunità e che mette in evidenza il carattare universale di una storia che qualcuno ha cercato minimizzarla come storia locale. Il Prof. Morzilli ce ne parlerà venerdi 8 aprile alle 21 e per vederlo basta cliccare di seguito

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“I PLACITI CASSINESI” L’ALBA DELLA LINGUA ITALIANA NE PARLIAMO CON ROSARIO AGO

Posted by on Gen 16, 2023

“I PLACITI CASSINESI” L’ALBA DELLA LINGUA ITALIANA NE PARLIAMO CON ROSARIO AGO

Spesso ripeto, forse anche troppo, che in alta terra di lavoro la civiltà non c’è passata ma s’è fatta e come ti “giri giri” trovi conferme in qualsiasi materia trattata da quella storica a quella culturale, da quella teologica a quella artistica. Anche se si parla di lingua e comunicazione ti ritrovi i “Placiti Cassinesi” che guarda caso non vengono scritti in piemonte, in lombardia, in toscana o nella marche ma vengono scritti nei territori controllati da Montecassino che testimoniano come per secoli il prestigioso monastero è stato centrale nella cultura mondiale innovando attraverso la tradizione come testimoniano i suddetti “Placiti”. I “Placiti” sono senza ombra di dubbio i primi documenti ufficiali pubblici scritti in lingua volgare che si affiancarono a quelli scritti in Latino in uso comune ma molti si affannano a spiegare che non bisogna considerarli i primi scritti in lingua italiana e per capire se sono in errore lo scopriremo martedi 17 gennaio alle 21 quando ascolteremo il caro amico Rosario Ago da Sessa che ci parlerà dei “Placiti Cassinesi” legati al Ducato di Sessa, per vedere la trasmissione basta cliccare di seguito.

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“Il capobrigante Domenico Fuoco tra storia e leggenda” ne parliamo con Maurizio Zambardi

Posted by on Gen 13, 2023

“Il capobrigante Domenico Fuoco tra storia e leggenda” ne parliamo con Maurizio Zambardi

Domenico Fuoco da San Pietro Inf. ultimo brigante insorgente a cadere nella guerra contro l’esercito Piemontese invasore, all’epoca diventato italiano, nel 18 agosto 1870 grazie al tradimento di “Comparone” ponendo fine al decennio di guerra e di lotta iniziato nel 1860 che aveva funestato l’ex Regno delle Due Sicilie lasciando una scia di sangue e drammi umani che di li a pochi mesi si trasformarono nell’emigrazione, fenomeno che le nostre terre conobbero per la prima volta dopo millenni di storia.

Su Domenico Fuoco è stato scritto molto ed anche noi lo trattiamo tanto su i nosti canali di informazioni, Raimondo Rotondi lo ha reso protagonista anche nello spettacoloVoci, Canti e Suoni dei Briganti in Terra di Lavoro ma chi lo ha studiato, sezionato e divulgato nei minimi particolari senza aver timore di essere smentito è Maurizio Zambardi che dopo anni, se non decenni, ha deciso di raccogliere le sue ricerche in un libro che a mio avviso lo considero un capolavoro non solo saggistico e letterario ma anche storico ed antropologico che chiude il “cerchio sacro” del Brigantaggio Insorgente iniziato con Franco Molfese. Più volte ho spiegato perchè, secondo il mio modesto parere trovando conforto anche nel giudizio del Prof. Emerito Domenico Scafoglio, Maurizio ha scritto un libro che è una perla meritando tanta considerarazione anche dal mondo accademico e perchè il “brigantaggio” è salito nel Tempio Sacro della storia dell’umanità ma sabato 14 gennaio alle 21 lo faremo ancora meglio nella rubrica “Incontro con l’autore” incontrando il suddetto Maurizio Zambardi come di seguito riportiamo

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“Il Napoletano lingua ufficiale del Mediterraneo” ne parliamo con Davide Brandi

Posted by on Gen 9, 2023

“Il Napoletano lingua ufficiale del Mediterraneo” ne parliamo con Davide Brandi

L’illuminismo, il giacobinismo e il progressismo hanno sempre avuto la fissa di formare se non addiriturra creare un “uomo nuovo” e per riuscire nell’impresa hanno capito che bisogna tagliare le radici con il terreno e il filo che ti lega in alto con il trascendente. E’ questa l’entità vera della rivoluzione che inizialmente hanno tentato di applicarla con la violenza riusciendo solo ad ottenere un numero quasi infinito di morti a partire dalla rivoluzione francese fino alla seconda guerra mondiale, e un pugno di mosche in mano. Successivamente hanno utilizzato l’arma della pazienza per modificare la natura dell’essere umano per portarlo nel transumanesimo intervenendo dall’interno attraverso il consumismo, la tecnologia e il benessere materiale che sta portando l’uomo occidentale a pensare di essere il vero ed unico principe e padrone del pianeta. Chi ha inquadrato lucidamente la tecnica studiata per raggiungere questo obiettivo è stato anche Milan Kundera che più volte citiamo nel nostro viaggio storico identitario che questa volta lo utiliziamo evidenziando il passaggio “E la lingua? Perché dovrebbero togliercela? Non sarà più che folclore, e prima o poi morirà certamente di morte naturale” per presentare l’argomento che tratteremo. Parleremo della lingua napoletana che vogliono in tutti i modi etichettare come dialetto o lingua folkoristica come ultimo tentavivo per distruggere l’anima, l’dentità e la tradizione di un popolo quello napoletano. Ne parleremo con Davide Brandi che da anni opera e lavora per salvare dall’estinzione la sua lingua, da me definita lingua ufficiale del Mediterreaneo, martedì 10 gennaio alle 21 come di seguito riportiamo

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